VERITA’
Fin da quando ero stata trascinata in quella diabolica giostra chiamata “soprannaturale” l’avevo desiderato.
La sicurezza, il senso di appartenenza, la gravità alterata.
Costretta invece a vedermelo negato, per sempre. Ero inadatta, punto e fine. Non avevo la passionalità di Jacob, né la vivacità di Paul; ma neppure la pazienza di Quil o la simpatia di Jared.
Non ero nulla di tutto ciò.
Eppure non me ne importava più. L’imprinting non era più tra le mie priorità.
Perché, anche senza di esso, ero riuscita ad innamorarmi di nuovo.
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