Fulmini affilati

di Errors11
(/viewuser.php?uid=95107)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Hope era seduto a terra, assaporando il gentile calore del fuoco davanti a sé. Era stanco, aveva appena combattuto contro la forza che portava dentro, una forza chiamata Esper.

Snow, accanto a lui, si perdeva a contare le stelle, che assomigliavano sempre più all’anima della sua Serah.

Vanille giocherellava con i fili d’erba, verdi come il ricordo della sua terra, e Sazh, al contrario, era caduto completamente in quel mondo che tutti chiamano “sogni”.

Fang si ostinava a rimanere in piedi. Non sopportava di poter essere guardata dall’alto al basso anche solo per un istante, era la sua natura.

Come lei, Lightning stava in posizione eretta, ma il suo peso era quasi completamente abbandonato ad un’alta roccia a pochi centimetri dal gruppo. A causa della vicinanza al falò acceso da Snow per illuminare l’oscurità della notte, i capelli chiari della ragazza si tingevano delle tonalità del fuoco.

Teneva gli occhi bassi, controllando che il fuoco bruciasse alla giusta velocità la legna che si erano procurati.

La sua mente era completamente invasa da terribili ansie, così tante e così intense da farle mancare il respiro.  Sembrava malinconicamente abbattuta.

 

Nessuno osava interrompere il silenzio che si era mescolato all’aria, come una maledizione. 

 

Sbuffò improvvisamente, e con aria svogliata si mosse per allontanarsi dal gruppo. Dava l’impressione di trascinare a fatica gambe e braccia nello spazio percorso.

La sua immagine sfumò lentamente, uniformandosi al buio.

La ragazza dai capelli scuri non le tolse lo sguardo di dosso nemmeno per una frazione di secondo.

Ogni cosa che faceva,  aveva un colore tutto suo,  e poteva sconvolgerle la mente in maniera impressionante. 

Nessuno mai aveva fatto vacillare così l’animo di Fang, grande lottatrice sia sul campo di battaglia che nella vita.

Non si poteva certo definire come la classica fanciulla spaesata, bisognosa di un cavaliere che la portasse in salvo. Tutto il contrario.

Lightning, che per certi aspetti le somigliava, aveva catturato la sua attenzione sin dall’inizio, e l’aveva totalmente rapita dopo lo schiaffo.

Incredibile a dirsi, ma un gesto di violenza l’aveva

fatta impazzire. Forse perché sapeva che aveva solo la necessità di sfogarsi in qualche modo.  Tuttavia, non servì a far calmare la giovane scontrosa. Addosso a lei c’era troppa tensione.

“Soddisfatta adesso?”

“No”

“Dillo alla mia mascella!”

Fang aveva la tendenza ad ironizzare, e all’occorrenza sapeva usare le parole come rasoi affilati.

Raggiunse la signorina Farron nel suo angolino di solitudine.

 

-Guarda che se ti deprimi lo stigma peggiora!

-Ah, ah. Molto divertente, ma non funziona.

-Sarà, ma piangersi addosso non aiuta per niente, ammettilo. Non l’hai detto anche tu che ce l’avremmo fatta?

- …sì. Ad essere sincera, ho una paura folle. La notte sogno i giorni in cui non avevo preoccupazioni così gravi come ora. E mi sento in pace. Quando mi sveglio, sono di nuovo nell’incubo peggiore di sempre. Solitamente gli incubi scompaiono non appena uno apre gli occhi. Stavolta è il contrario. – mormorò, sedendosi a terra.

-Lightning, non farti abbattere così. Se la volontà ci abbandona…

- …abbiamo automaticamente perso.

-Esattamente. Dammi la mano.

La ragazza dai capelli rosa la fissò stupita, o meglio, era incredula.

Dopo parecchi secondi di silenzio durante il quale le due continuarono a guardarsi finalmente Fang ruppe quell’imbarazzo che si stava creando.

-Allora? Pensi di restare seduta lì ancora per molto? – ridacchiò leggermente, mantenendo sempre di un tono quasi di sfida che, non si sa come, riusciva a dare una spinta di energia al suo interlocutore.

-Io… -     sussurrò l’altra

- Tu non sorridi mai, eh Light? Io non ci credo.

- … -

-Posso permettermi di dire che se te ne privi, la tua bellezza è sprecata?

-Ma cos-- !? … - per un istante, le mancò l’aria.

 

-Mi hai convinta, torniamo indietro.

Afferrò la mano della compagna con fermezza, e con un passo talmente regolare da sembrare scandito da un metronomo, si avviarono verso il piccolo falò.

La mora camminava leggermente più avanti.

Quando aveva la possibilità di precedere l’arrivo degli altri, coglieva al volo l’occasione.

Non lo faceva per egocentrismo:  il suo era solo un innato senso di protezione verso chiunque.

 

-Ehi Fang - azzardò Lightning, poco prima che la guerriera calpestasse il cerchio di luce riflessa prodotto dalle fiamme - …grazie –

- E lo dici con quella faccia da funerale?  Fatti coraggio!

L’altra non aggiunse niente e la sorpassò sbuffando e ringhiando allo stesso tempo.

-Ok ho capito, la smetto. Ma prometti di non mordermi!

 

Errors11

Questa è la mia prima fan fiction a più capitoli, ed è anche la prima cosa shojo-ai che scrivo! Abbiate pietà, ma adoro in modo spropositato il personaggio di Fang in tutti i suoi aspetti, e mi piace immaginarla insieme alla nostra Claire =)

Mi piacerebbe moltissimo sapere cosa ne pensate.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=529626