Salve
gente, questa è la prima FF che pubblico di
Kuroshitsuji , premetto che è frutto della mia
insogna, ed è stata scritta alle due di notte. Sta mattina
ho cercata di correggerne gli errori, ma sono piuttosto sbadata :P
quindi se trovate qualcosa di sbagliato avvertitemi con un
commento Please... Anche altri consigli su come migliorare queasta
breve FF sono bene accetti :D
Comunque
questa breve FF parla dei pensieri di Sebastian dopo aver ottenuto
ciò che voleva, è ambientata nel luogo
dell'ultima scena dell'anime, scusate se non mi sono dilungata troppo
sulle descrizioni :P
Sebastian
non aveva mai
desiderato cosi tanto l’anima di qualcuno, il desiderio di
divorarla lo aveva
agognato da sempre, sin dal primo istante. Per lui quei due anni passati
sotto i
suoi servigi e a rispettare il patto, erano stati una tortura. Una
tortura
avvolte piacevole, ma pur sempre una tortura.
Questo
però aveva reso il suo
premio solo ancor più ambito e succoso.
Nel
momento in cui si cibava
dell’anima del signorino, il tempo passato ad attendere quel
momento, ad essere
il “maggiordomo perfetto” , non sembrava fosse
durato che un solo istante. Le
pene patite cominciarono a dimostrasi perciò che erano
state, un divertimento.
Si,
perché il demone si era
divertito a realizzare il desiderio del suo signorino, mai, prima di
allora, un
patto lo aveva portato a combattere con degli Shinigami eccentrici,
Cani del
Diavolo dondolanti e Angeli ermafroditi. E visto quanto Sebastian
amasse
vincere ed a essere il migliore, sconfiggere quei nemici del suo Conte
aveva
causato in lui un’euforia assoluta, seconda solo a quella di
quando aveva
finalmente potuta saggiare l’anima tanto penata.
Sebastian
serrò le labbra,
chino sull’involucro vuoto, un corpicino piccolo e fragile,
che un tempo aveva
custodito l’essenza di Ciel Phantomhive, aveva atteso ed era
stato ripagato. Guardò
per un lungo istante quel corpo, la pelle candida che più
volte aveva lavato, i
capelli grigio-azzurri che lui stesso aveva pettinato e quegli occhi
blu una
volta cosi profondi e intensi, ora vuoti, serrati per sempre
nell’oblio del
nulla, ma non l'osservava realmente. Si stava ancora gustando quel
anima cosi deliziosa.
Mai, mai ne aveva divorata una simile.
Solo
allora però se ne rese
conto.
Era
finita...
...
Tutto era finito...
Certo,
aveva gustato ciò che
aveva desiderato per tutto quel tempo e ne era stato felice.
Però...
Cosa veniva adesso..?
L’anima
di Ciel Phantomhive era
stata sublime, impregnata com’era di tutta la sofferenza del
signorino, come
lui stesso gli aveva chiesto. La sua morte doveva essere stata di un
dolore
atroce, come l’essere divorati lentamente da un avvoltoio
pezzo dopo pezzo. Il
signorino però non aveva versato alcuna lacrima, l’unica
goccia cristallina che
gli solcava il viso proveniva dal pianto di un corvo che,
dall’alto muro del
rudere, aveva assistito alla scena.
Inconsciamente
Sebastian
sperò che un frammento dell’anima di Ciel si fosse
salvato, all’improvviso era
spuntato in lui il desiderio di rincontrarlo, cosi da poter stipulare
un nuovo
contratto con lui e divorarlo ancora una volta.
Gli
bastava che fosse rimasto
anche una sola briciola del suo signorino, per quanto fosse
impossibile, voleva
che qualcosa fosse fuggito al suo appetito...
Si
rese conto che voleva
rivedere quegli occhi blu guardarlo con uno sguardo freddo e
autoritario,
sentire ancora quella voce gelida e irrequieta ordinargli di
sbarazzarsi di
qualcuno...
Il
demone non si pentiva di
ciò che aveva fatto, sempre un demone era, ma
capì di soffrire di nostalgia.
Sebastian
sollevò lo sguardo,
guardando profondamente il corvo, che ancora singhiozzava per la morte
del signorino,
e sorrise. Voltandosi e incamminandosi fuori dalle rovine, il demone
abbandonò
lì i resti del Conte, affidando a quel uccellaccio,
ciò che di lui restava,
quella era stata la penultima richiesta che Ciel gli aveva fatto.
Ma
a differenza del
signorino, Sebastian sapeva che quello non era un affatto normale
volatile.
Per
questo sorrideva
allontanandosi, con ancora sulle labbra il sapore dell’ultimo
discendente dei
Phantomhive. Gioiva nel pensare che forse un giorno ne avrebbe gustato
di nuovo
il sapore.
Anche
vi fosse rimasto solo un
pallido ricordo di ciò che era stato Ciel Phantomhive, in
quel corpo vuoto, il
corvo l’avrebbe trovato. Ricreare un anima da un misero
pezzetto però era un
procedimento assai lungo, ma avrebbe atteso, lo avrebbe fatto per il
suo
signorino. Lui rimaneva pur sempre il suo “maggiordomo
perfetto”.
Anche
se Ciel Phantomhive non
sarebbe più tornato con il nome Ciel Phantomhive, la
sostanza non mutava, il
suo essere non sarebbe cambiato, le persone sono destinate a rivivere
gli
stessi eventi e commettere gli stessi errori all’infinito.
Si,
Sebastian già pregustava
il momento in cui avrebbe potuto rimettere le mani su quel corpicino.
The End...?
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Sperando che vi sia piacuta e che
Sebastian non sia sembrato troppo OOC (anche se ammetto che un
pò lo è :P )
Bye-bye e alla prossima :D
p.s: L'ultima frase suona piuttusto
ambigua lo ammetto XD XD
|