Il silenzio che è attorno a me è assoluto.
Che pace meravigliosa.
Oh Athena… è questo quello che si prova quando si lascia il corpo
mortale per diventare …
Che cosa?
Che cosa sono diventato?
Ma le domande cessano nel momento esatto in cui le penso.
Sono…luce, si, forse sono luce.
Non riesco a vedere altro che luce.
E sento, con ogni più piccola parte di me, anche con quella che non ho
più.
Dopo il “Galaxian explosion” io e Radhamantis ci siamo annullati nel
cosmo.
Diventati particelle che qualcuno, clemente, ha raccolto.
Credevo che mi aspettasse il nulla.
Credevo davvero che, dopo aver condotto una vita al limite, dopo aver
sfidato tutti gli Dei e Athena stessa senza tentennamenti il nulla
assoluto ci fosse ad aspettarmi.
Ed invece… invece questa pace e questa luce non possono essere il
nulla.
Sento tutto quello che c’è nel mondo con una chiarezza assoluta.
Tutti i doni, tutti i carismi del creato sono nelle mie mani.
Mani che non ho più.
Sono in me e io sono in loro.
Nulla mi è precluso e nulla di ciò che io sapevo adesso è importante.
Come un bimbo che nasce dal grembo materno assolutamente indifeso così
io sono qui, avvolto dalla misericordia della mia Dea, indifeso eppure
forte.
Assolutamente invincibile.
E felice.
La pace tanto agognata, quella pace che ho tanto ricercato in vita.
Quella pace che scambiavo per potere, per brama di follia, di potenza.,
di assoluto.
Quella pace che invece è carità verso te stesso inizialmente.
Non ho mai sentito così il mio essere, mai ho sentito, in questo modo
chiaro e preciso, tutto me stesso, quello che ero, quello che
sono…quello che sarò.
Quando ero rinchiuso nella mia prigione sul mare, quando le sbarre mi
precludevano la vita e io sentivo il dolore e la rabbia scorrere nelle
mie vene insieme alla disperazione…la luna, grande nel cielo, ascoltava
le mie maledizioni.
Il mio pianto solitario.
La luna ed Athena.
Adesso lo so, adesso so che lei mai mi ha abbandonato, mai mi ha
lasciato.
Mai.
E anche allora, anche sapendo che io l’avrei tradita di nuovo… mi ha
teso una mano e mi ha salvato.
Anche allora.
Io sono sempre stato l’altra faccia della luna.
Quella che il sole non riesce mai a baciare, quella che vive
nell’oscurità perenne.
Io sono responsabile di tutto, anche del dolore immenso che ho inflitto
a Saga.
Ma sono stato capace di riscattarmi.
Adesso che sono qui, adesso che vedo con chiarezza tutto quanto, adesso
so che la mia morte è stato l’inizio della mia nuova esistenza.
Immeritata forse… ma guadagnata con il mio sangue.
Una fortissima energia lascia il cielo e scende sulla terra.
“Vedo” i dodici cavalieri d’oro diventare energia pura, splendere, per
una attimo, più di tutti i soli del cosmo.
Un breve istante, lungo quanto l’eternità, dove il destino del mondo
sta per compiersi.
Dove la morte, ancora una volta, sarà sconfitta dalla vita.
Poi tutto esplode.
E tutto cessa.
Li sento accanto a me, tutti e dodici.
Non più divisi ma finalmente uniti.
Non ci sono più facce nascoste a separare ciò che nessuna forza ormai
può più tenere lontano.
E un respiro immenso, universale, unisce finalmente cielo e terra,
Ce la faranno.
Insieme la morte sarà sconfitta definitivamente.
Non ci saranno più malattie ne devastazioni.
Mai più si piangerà la morte di un amico.
Mai più si combatterà per la vita.
Perché la vita ha vinto adesso, una volta per tutte.
Inspiro profondamente come se avessi ancora un corpo…ed espiro
altrettanto profondamente.
E con ogni respiro sento la forza dei Santi accanto a me che diventa un
tutt’uno.
Una forza che mai più cesserà
Perché antica come il mondo stesso… mondo che ha creato.
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