Correre

di _Elentari_
(/viewuser.php?uid=4453)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Oggi tutti corrono.

Corrono credendo di sapere dove vanno, anche se non ne hanno la più pallida idea.

Pensano di correre a lavoro, a far la spesa, a scuola, in palestra.

Ma in realtà tutto questo è solo una grande maschera per nascondere il fatto che la meta da raggiungere e il perché di questa grande fretta sono ignoti.

Sono ignoti a quelli che se ne fregano di tutto e vivono alla giornata; a quelli che vivono ancora nel loro mondo di favole anche se da tempo non sono più bambini; a quelli che se ne fanno un cruccio e si rovinano l’esistenza e la salute mentale cercando una risposta che molto probabilmente non arriverà mai.

Però intanto si corre.

Perché oggi, se non corri, sei tagliato fuori, rimani indietro, rimani come un vagone staccato da un treno.

Fermo.

Solo.

Escluso.

Abbandonato.

E per questo corri.

Corri senza fermarti, a testa bassa senza chiederti se questo correre è giusto o sbagliato, se correndo investi qualcuno, se correndo ti uccidi.

Ma corri perché hai paura di essere diverso dagli altri.

Non vuoi andare contro corrente.

Hai paura di staccarti dal gruppo.

Dal gregge.

E si continua a correre.

Ma sì, corri.

Corri, perché rimani indietro.

Corri, perché ti lasciano solo.

Corri, perché è giusto così: perché è la natura dell’uomo, o forse più semplicemente perché è così che deve andare il mondo.

Oggi.

Forse, con tutto questo correre, un giorno finalmente arriveremo ad una destinazione, e, chissà, domani sarà migliore.

Ed anche se la meta, non riconoscendola, l’avessimo già sorpassata, da qualche parte la nostra strada ci condurrà.

Speriamo in un mondo migliore, dove finalmente ci potremo fermare.





Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=53083