Ciao a chi mi
segue. Rispondo ad Alich. No, non mi sono ispirato a Conan (stranamente
XD), perché solitamente si riesce a tirare fuori il meglio
di sé modificando esperienze personali.
Sto cercando di
inserire tematiche comuni utili anche per ragionare :D. Aspetto di
sentire pensieri su questo capitolo.
5. IL RISVEGLIO DEL MORTO
-Buongiorno signora. Beatrice Bortoli, giusto?-
-Si- rispose quella tra le lacrime.
-Nata a Novara il 3 dicembre, diciassette anni, frequentante il Liceo
Classico di Novara.Alta un metro e sessanta due per cinquantacinque
chili. Ha conosciuto la vittima ad una festa. Giusto?-
-Due mesi fa! Ci siamo fidanzati.-
La ragazza piangeva, e si asciugava le lacrime portando un fazzoletto
di seta agli occhi.
Indossava una maglietta a maniche corte di colore nero, un paio di
jeans e un paio di comode scarpe da ginnastica.
-Ha battutto contro qualcosa, signorina Bortoli?- disse Blissard
indicandole un livido violaceo sulla parte superiore del braccio
sinistro.
-Vuole la versione reale?-
-Ovvio, signorina.-
-Luca è stato il mio sbaglio più grande. La sera
si ubriacava.-
-E…- incalzò Blissard
-E diventava intrattabile.. La mente gli era annebbiata
dall’alcool, non capiva più nulla. La scorsa
settimana gli ho detto che ero stufa di questo, che se stavo insieme a
lui era perché Maria Carla insisteva, dicendo che era quello
giusto per me.-
-E allora?- Blissard insistette.
-Non credo sia difficile da dedurre, detective. Eravamo a casa sua. I
suoi genitori non c’erano. Lui aveva abbondantemente superato
il tasso alcolico per guidare. Ed è andata così.
***
-Ti riporto a casa e non ti voglio più vedere, troia che non
sei altro.-
-No, chiamo Mario e mi porta lui-
-Il tuo ex non lo vedrai più. Gli taglio la gola se prova a
toccarti-
***
-Mi diressi verso la porta di casa sua. Le chiavi erano già
inserite. Dovevo solo girarle e potevo essere libera. Ma lui mi prese,
mi sbattè sul divano. Mi prese a sberle, mi morse sul
braccio. Era una bestia.-
-E lei al pronto soccorso cosa disse?-
-Nulla di ciò. La versione era che un cane mi aveva morso
nella notte. Non potevo far del male a Maria Carla.-
-Non ha provato a parlarne con lei?-
-No; lei diceva sempre “quanto sei fortunata a stare con
Luca”, “quanto vorrei essere al tuo
posto”, “ho fatto bene ad insistere per farvi
mettere insieme” e cose così.-
-Beata ingenuità. E i suoi genitori?-
-Entravo in casa con il cappotto.-
-E i suoi amici in questa casa?-
-Sono in due a sapere: Leonardo l’ha scoperto per caso tre
giorni fa. Io lo so da diretta interessata.-
Blissard scosse la testa, più incredulo che sconvolto.
-Sapeva della presenza di telecamere che vi riprendevano in ogni
momento del giorno e della notte nelle vostre camere?-
-Si. Me ne ha parlato Leonardo. Ma Luca è sempre stato
strano. Con tutti-
-Sbaglio, o lei mi sembra addolorata come se fosse morta
una persona qualunque?-
-Corretto.- continuò tra le lacrime -se piango e
perché qualcuno dei miei amici l’ha fatto fuori.
Quel bastardo invece ha avuto la fine che si meritava.-
-Dunque lei non l’ha ucciso…-
-Avrei voluto dare una mano all’assassino. Ma no, non
l’ho neppure sfiorato.-
-Perfetto può andare.-
La ragazza si congedò, porgendo la propria mano destra al
detective. Quello tirò fuori una sigaretta e
l’accendino. Schiacciò per fare uscire la fiamma.
Nulla.
-Arrivederci signorina.-
Quella si avviò verso il salotto.
-Un ultima cosa.- Blissard la fermò.
-Ha da accedere?-
La ragazza scosse la testa.
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