Non è tanto
dell’aiuto degli amici che noi abbiamo bisogno, quanto della
fiducia che essi ci aiuterebbero nel caso ne avessimo bisogno. {Epicuro}
Era sempre stato così per i Malandrini.
Avevano capito di essere amici fin da quando si erano incontrati il
primo giorno di scuola, quel 1 settembre del 1971.
Si erano cercati. Si erano trovati.
E da allora erano stati inseparabili.
L’affascinante James Potter. Il bel Sirius Black. Il
riservato Remus Lupin. E il timido Peter Minus.
Ecco come apparivano agli occhi della gente. La stessa gente che si
chiedeva che cosa ci faceva là in mezzo Minus.
Ma quelli erano i Malandrini. La loro amicizia era leggenda.
Si erano giurati amicizia eterna.
Si erano giurati che ci sarebbero sempre stati nel momento del bisogno.
Si erano giurati di non perdersi mai di vista.
Avevano sogni, progetti. Vedevano il mondo con gli occhi di quattro
diciassettenni quali erano.
E tra litigi, sorrisi, amori sono cresciuti ad Hogwarts. Insieme.
Ma, come sempre, tutto deve finire. Dopo viene la vita vera.
Insieme sono diventati uomini.
James padre. E quel bimbo era destinato dal primo giorno della sua vita
ad essere un malandrino.
In quel momento non importava quello che la vita avrebbe riservato a
quei quattro.
Erano insieme.
E lo sarebbero sempre stati.
Perché la vera amicizia non muore mai.
Nonostante tutto.
Ed eccomi con la seconda one-shot. Mi è venuta in mente
leggendo quella citazione in alto. Diciamo che mi si è
accesa la lampadina!
Ho pensato alla leggendaria amicizia dei malandrini, quei quattro amici
che avrebbero dovuto esserlo per sempre.
Avrebbero. Perchè io credo che quel 31 ottobre 1981 siano
morti i malandrini. Loro sono quattro. E senza James, e con un
traditore.. Non sarebbero la stessa cosa!
Un bacio.
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