Ciao a tutti da Akemichan,
ancora una volta impegnata in una traduzione. ^^
Il merito di questa
storia non è quindi mio, bensì di Aoihand.
La trama e tutti i personaggi che non appartengono ad Oda-sensei sono suoi.
Qui
la storia originale, in inglese.
Perché ho deciso di
tradurre proprio questa storia? Be', innanzitutto perché io ho un debole per
la marina di One piece (Sengoku in primis :P), sarà il fascino della divisa?
:P Secondo, perché un AU su Rufy versione marine in Italia non è stata mai
scritta, che io sappia, e mi piaceva tradurre qualcosa di originale, o almeno
di "curioso" rispetto al solito fandom. Terzo, mi è piaciuto particolarmente
lo stile e alcune decisioni prese dall'autore di impostare la trama in generale.
E' ancora in corso,
per il momento sono sei capitoli piùdue speciali, ma spero proprio
che l'autore non la lasci a metà ^^ Io intanto mi darò da fare per tradurre
il materiale a disposizione al momento. Non mi pare che siano presenti spoiler
riferiti all'edizione italiana del manga (a parte uno minuscolo in questo,
ma chi non lo conosce non se ne accorgerà neppure - vedere nota in fondo),
nel caso avvertirò a inizio capitolo.
Che altro dire... Buona
lettura e spero che piaccia anche a voi. ^^
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Idioti.
Erano degli idioti.
Dei deficienti fatti
e finiti con un tale livello di idiozia che veniva perdonato solo essendo
a conoscenza della loro discendenza, dei loro genitori e dei casi di traumi
celebrali (c'è il 50% di probabilità che fosse accaduto oppure no).
Sengoku il Buddha*
era un genio. Aveva una brillante intelligenza tattica ed un’abilità innata
nel capire le la psicologia e le motivazioni che causavano certi comportamenti.
Per lui, la Rotta Maggiore era come un’immensa scacchiera. Non gli bastava
pensare tre mosse avanti. Calcolava ogni eventualità ed usava le sue forze
con giudizio.
Combatteva una guerra
e sapeva che era inevitabile che qualche pedone venisse sacrificato, quindi
non se ne preoccupava troppo. Quello che lo preoccupava erano quei pochi pezzi
sul punto di raggiungere l’altra parte della scacchiera e diventare giocatori
loro stessi.
Era un uomo che amava
il controllo, perciò potete capire la sua frustrazione nell’aver a che fare
con qualcuno che era troppo imprevedibile, troppo incontrollabile e troppo
irritante per essere pianificato.
Monkey D. Rufy era
fatto così ed ogni giorno Sengoku non sapeva se maledire Garp per suo nipote
o se ringraziare Dio che quell’ingordo non fosse diventato un pirata. Quel
ragazzo aveva quel tipo di personalità e potenziale per arrivare lontano.
Persone così era meglio averle sulla scacchiera al tuo fianco piuttosto che
come giocatori avversari.
Almeno, era quello
che si ripeteva quand’era in buona.
-break-
Ufficialmente, c’erano
alcune cose che i marine potevano o non potevano fare. Nel senso, oltre le
normali regole, riguardando cose che erano più che altro collegate ad informazioni
confidenziali ed al volto pubblico delle forze navali. Queste regole erano
più rigorose per i gradi superiori, in realtà, solo perché avevano maggiori
responsabilità ed erano più informati riguardo al mondo nella sua interezza.
Fortunatamente avevano
un ufficio pubbliche relazioni particolarmente potente ed astuto (in più,
controllavano il 70% dei giornali mondiali) che utilizzavano per nascondere
certi avvenimenti e camuffarli in maniera da non perdere la faccia pubblicamente.
Era, senza alcun dubbio, il compito più difficile di tutti quelli della marina.
Avevano più lavoro loro che chiunque in qualsiasi mare.
Per farvi capire meglio
il contesto, c’era un soldato con cinque assistenti il cui solo compito per
Dio-sa-quanto era stato Garp. Il suo lavoro era coprirne qualsiasi disastro,
pubblicizzarne i successi, occuparsi della riedificazione degli edifici e
rimettere a posto le cose quando era necessaria la diplomazia. Inutile dire
che l’uomo era ad un tiro di schioppo dall’avere un crollo nervoso, il tipo
con infarto, deliri ed infermiere molto carine che parlavano dolcemente e
trattenevano in una casetta tranquilla, in pensione.
I marine passavano
di grado dimostrando la loro abilità e la loro forza. Provavano che potevano
comandare efficacemente delle truppe, occuparsi dei rifornimenti, completare
le missioni, mantenere l’ordine e più importante di tutto consolidare la Giustizia.
Ma era stato dimostrato
che questo discorso era una balla immensa di fronte alla legge cardine del
potere militare, che era stata una volta riassunta come “Tanto forte quanto
stupido”. In pratica, per ogni amministratore competente e per ogni tattico
ce n’erano parecchi che si erano guadagnati il proprio grado attraverso la
forza bruta. E per parecchi intendiamo tutti quei tizi che comandavano le
corazzate navali.
-break-
Proseguendo questo
discorso, c’era la regola che i marine chiamavano “La Legge della Bilancia”.
Era qualcosa che veniva detto sottovoce ed elaborato quando si era ubriachi,
liberi dai doveri e lontani da orecchie indiscrete. In breve, era venuto fuori
che “più potente sei, più eccentrico diventerai”.
Era lasciato sottinteso
(perché naturalmente si teneva abbastanza alla propria pelle) che quelli che
già partivano particolarmente strani avevano delle maggiori possibilità rispetto
ad altri di accedere ai gradi superiori. Garp aveva due nipoti (che si sapesse,
chi poteva immaginare che altri membri potesse nascondere quello strambo),
differenti totalmente per temperamento e personalità ma entrambi incredibilmente
assurdi. Non fu una sorpresa per nessuno quando scalarono rapidamente la classifica
per diventare uno dei poteri maggiori sulla scacchiera del mondo.
Portuguese D. Ace era
simpatico, chiacchierone, mangiava come una mandria di mostri marini tenuti
a stecchetto ed aveva la terribile tendenza ad addormentarsi nei momenti meno
opportuni. Era anche il più giovane Contrammiraglio degli ultimi trecento
anni e decisamente un mostro in combattimento. Aveva raggiunto il
livello in cui i nemici scappavano urlando al solo vederlo (proprio come facevano
per il suo orgoglioso nonno) ed anche se c’era una certa ironia nel vederlo
rincorrere allegramente i pirati in fuga nelle strade urlando loro che ‘voleva
davvero una battaglia seria’ quello non era un uso utile del suo tempo.
Effettivamente qualcuno
aveva gridato al nepotismo parlando del suo grado, ma la sua impressionante
vittoria contro Doma “il cavaliere della Boheme"** aveva zittito la maggior
parte dei dissensi ed ora le voci di corridoio sostenevano che ci fosse un’altra
promozione in vista. I suoi subordinati gli erano leali fino alla morte, ma
più importante (secondo Sengoku) era che i suoi diretti ufficiali lo tenevano
in riga. Era probabilmente contro il regolamento lasciare che una donna gli
urlasse contro come faceva lei, ma almeno finché lo faceva lavorare tutti
avevano deciso di far finta di niente.
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aggiungere che aveva un fan club di cui però non era minimamente a conoscenza.
Ma non ci vedrei niente di male in questo. Anche Sengoku ne aveva uno.
-break-
Rufy e Ace erano stelle
brillanti dei mari. Tutti si erano accorti della loro presenza ed era sottinteso
che avrebbero superato il nonno in pochi anni (Garp era davvero esaltato al
pensiero).
I due fratelli erano
sorvegliati attentamente. Lo sapevano tutti, anche se la coppia in questione
non ne faceva parola, ma nessuno conosceva il perché. Più o meno alla stessa
maniera Aokiji e Kizaru facevano quello che girava loro di fare e nessuno
era mai andato a chieder loro qualcosa. Era strano perché non era un’esaminazione
per stabilire se i due meritassero una promozione, ma una osservazione più
misurata.
Qualunque ragione Sengoku
avesse, non la condivideva con nessuno, anche se probabilmente almeno il vice-ammiraglio
Garp doveva conoscerla. Li lasciava liberi di fare i loro affari, ma pretendeva
con particolare insistenza di essere costantemente informato su quello che
stavano combinando. Tutti immaginarono che fosse semplicemente ossessivo come
al solito e ignorarono la questione.
I marine erano abituati
a prendere ordini.
-break-
L’ultimo rapporto della
sua squadra trasmetteva la seguente informazione: il Commodoro Monkey D. Rufy
si trovava al momento nel Mare Orientale…
Note:
*Per chi ha la prima
edizione del manga, di solito questo titolo viene tradotto come "il Misericordioso",
ma la traduzione corretta è questa.
** Spoiler: Non essendo
ancora apparso il nome in italiano, ho deciso di tradurlo come mi tornava
meglio. Il nome compare nel volume 57. E' uno dei pirati che Ace sconfigge
per conto di Barbabianca. L'autore ha ripreso l'avvenimento evidentemente
^^.