Kommen Sie zur Hőlle [Giunga
all'Inferno]
Hőlle [Inferno]
Si sentiva un cretino. Stava avanzando tra gli arbusti con il suo
braccio sottobraccio,
totalmente indifeso.
Ma chi la voleva una scorta come Zetsu e quel Tobi?
Li
aveva lasciati indietro a perlustrare meglio la zona, mentre lui doveva
tornare al rifugio dell'Akatsuki, sperando ci fossero Hidan e Kakuzu.
Decise di fare una breve deviazione per andare a vedere cosa stesse
combinando il danna. Perchè non gli stava venendo incontro?
Con un po' di difficoltà raggiunse lo specchio d'acqua che proteggeva
la caverna. Dannazione, era davvero stanco...
E il danna si era dato da fare, aveva mezzo distrutto quella grotta.
Superò con un balzo le rocce che circondavano l'entrata e rimase per un
attimo abbagliato da un raggio di sole.
Strizzò per un paio di volte gli occhi, per mettere a fuoco la scena.
No. Non era possibile.
No.
Strinse forte i denti, deglutendo un paio di volte.
No.
Si
avvicinò piano a quello spettacolo. La caverna era piena di marionette
distrutte. Una con le fattezze di Sasori era bloccata alla parete da un
sigillo, ma gli mancava
il cuore.
...era arrivato al punto da usare se stesso?
Raggiunse
lentamente il centro della caverna. Sasori stava accasciato a terra,
tra due marionette che avevano una vaga somiglianza con lui.
E dalla schiena gli spuntavano due lame insanguinate.
L'unico sangue che possedeva Sasori era quello del cuore.
Gli avevano trafitto il cuore.
Si
rifiutava di comprenderlo. Iniziò a sorridere, poi a ridere, sempre più
fragorosamente. Non era morto, era a terra solo per fargli uno scherzo.
Si accucciò a terra, stando attento a non far cadere il braccio.
-Danna, alzati.-, lo chiamò.
No.
Il danna non poteva morire. L'aveva detto lui stesso. Era immortale,
proprio come la sua arte. Non
poteva morire. Eppure non gli rispondeva.
Eppure
era a terra, con il cuore trafitto da due lame, quel cuore che poco
prima si era appoggiato a quello ancora pulsante di Deidara.
Si.
Realizzò quella verità che cercava di negare. Sasori era morto, il suo danna era morto.
Era morto senza dargli un addio, era morto minacciandolo scherzosamente
con la coda di Hiruko, era morto... sembrava per caso.
Era Deidara quello dalla morte facile, no? Era lui che doveva morire.
Sasori era più forte di lui.
-Hey danna... mi sa che ho vinto io.-
Perchè si faceva del male così? Aveva vinto. L'arte era esplosione, e
non eternità.
Mai come in quel momento, desiderò aver perso e sbagliato.
Le pareti di quella grotta sembravano risucchiarlo, l'aria era pesante,
e il suo cuore sembrava trascinarlo giù.
Giù, sempre più giù, in una silenziosa disperazione.
E giù non c'è il Paradiso.
Uscì da quella caverna senza guardarsi indietro. Sarebbe di sicuro
rimasto lì.
Cos'è che gli aveva detto il danna?
A
questo mondo non esistevano angeli, solo demoni. Un angelo si sarebbe
fermato da Sasori, sarebbe rimasto con lui, forse avrebbe pianto.
Ma lui era un demone come gli altri. Non si voltò, proseguì per il covo
con il passo arrancante di un uomo stanco e distrutto.
Arrivò
al covo il giorno dopo, accompagnato da Zetsu e Tobi. Kakuzu gli aveva
sistemato le braccia brontolando come al suo solito, e il capo gli aveva
comunicato
che Tobi sarebbe stato il suo nuovo compagno. Non gli importava più di
tanto, e si limitò a scrollare le spalle, tornando nella sua camera.
-Senpai! Seeeenpai!-, Tobi lo raggiunse poco dopo, aprendo la porta di
scatto.
-Che vuoi?-, chiese Deidara con gli occhi torvi. Quell'idiota aveva la
straordinaria capacità di irritarlo oltre misura.
-Tobi è così felice di essere il compagno del senpai! Tobi è un bravo
ragazzo...-
Ma Deidara non lo ascoltava già più. Il suo sguardo era scivolato dalla
maschera arancione alla mano che fermava la porta.
E su quella mano faceva bella mostra di se un anello
dell'organizzazione, un anello che Deidara conosceva bene.
L'anello di Sasori.
L'anello con il kanji di sfera, di un rosso scarlatto.
L'anello luccicante che sembrava mormorargli un invito.
"Deidara. Vieni
all'Inferno con me..."
Ciao
a tutti. E così, questo è l'ultimo capitolo. Ma sapete che sono
commossa? (;_;) è corto, lo so. E' stato doloroso scriverlo, in un
certo senso. Perchè sono sadica
con i personaggi, ma anche
masochista con me stessa, ecco (ç_ç) e l'ultima frase riprende anche il
titolo tedesco di questa storia: Giunga all'Inferno. O arrivi
all'Inferno.
O venga all'Inferno. Il senso è quello x° ho usato la
forma di cortesia con il Sie per un semplice fattore estetico. Komm
zur Hőlle mi sembrava troppo informale, con quell'
imperativo
alla 2° singolare. Allora, devo ringraziare un po' di gente.
Innanzitutto, quelle splendide persone che hanno recensito <3
quelle
che hanno aggiunto la storia alle
preferite, ricordate o seguite. E anche chi ha letto. Vi amo,
sappiatelo (ç_ç)
Ahn,
si, Deidara ride perchè non accetta la verità. Si solito succede anche
quando ci facciamo male. Al cervello arriva l'impulso "succede
qualcosa" e ci fa ridere, poi arriva
l'informazione
"dolore" e il riso si trasforma in pianto. Ma Dei è forte (;_;) è per
questo che quando soffre va in berserk e non piange.
-Vaius:
grazie mille :) ti ho aggiunto xD Deidy in effetti l'ho sempre visto un
po' male. Poi, perdere le braccia così, poveraccio... spero che anche
questo capitolo ti sia piaciuto :D
ti ringrazio per aver sempre seguito questa storia, baci! :D
-Sarhita:
grazie! Si, lossò, l'avrei voluta continuare pure io, però mi sembrava
troppo esagerato. Ho cercato di puntare al massimo a realismo e fedeltà
al manga (dove possibile)
Deidy la prende male, anche se me lo
immagino abbastanza contenuto, nel dolore. L'esaltazione teatrale ce
l'ha solo quando vince, non quando gli fanno il qulo xD
Grazie per aver seguito questa storia, spero ti sia piaciuta! baci! :D
Ringrazio
chi recensirà o aggiungerà la storia alle preferite/ricordate. Mi
farebbe davvero piacere sapere che ne pensate di tutta questa storia
(çuç)
Per non lasciarvi un capitolo così smilzo, ho infilato un
omake alla fine. Attenzione, è altamente demenziale. E stupido. E
potrebbe
influenzarvi con la sua cretinaggine xD
Nyappy
Kommen
Sie zum Kabarett
Missing Scenes? Oh my Gawd!
Il biondo gli prese il viso tra le mani. -Deidara... mi stai facendo
due succhiotti.-
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Deidara
gli prese il viso tra le mani, fissando intensamente quei due freddi
occhi nocciola. -Danna... c'è un tarlo che ti esce da un'orbita.-
---
Deidara
si lanciò un'altra occhiata severa. Raccolse distrattamente l'elastico
caduto per terra e gli venne un'idea. Quando uscì, si trovò
l'espressione impassibile di Hiruko ad un palmo
di
naso. -Deidara... perchè sei conciato come Gemmadelsud?-
---
-Dannaaa! Fatto! Che ne dici?-, si avvicinò a Sasori con passo
baldanzoso. -Torna là a prendere il cadavere. Dovrai pure cenare in un
modo o nell'altro...-
---
Un
dolore ancora più forte gli percorse il petto. Sembrava che gli
stessero estraendo le viscere, ma non urlò. Emise un breve rantolo
guardandosi il torace.
-Cazzo, avevo detto Sneijder!-, crollò sul tavolo con la sua nuova
maglia della Spagna tatuata sulla carne viva.
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-Quindi
è blu anche lui e porta una spada?-, Deidara era sempre rimasto nelle
vicinanze di Iwa e conosceva solo per nome gli altri Paesi. -Si, ed è
nemico di Gargamella.-
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-Vedi?
Serve per ingrandire la visuale dell'occhio. Puoi premerlo fino a tre
volte, dopo passa alla modalità senza-vestiti.-
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Il rosso sospirò, attaccò un filo di chakra alla schiena di Hiruko e
attivò il meccanismo per aprirlo. -Si muore lì dentro!-, puntualizzò
Deidara sistemandosi il ciuffo.
-Mi si è rotta l'aria condizionata.-, rispose afflitto Sasori.
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Ok, dopo questo vado a seppellirmi. Un grazie ancora a tutti! :D
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