Note di traduzione
Note di traduzione: ecco il
secondo capitolo, spero di aver fatto un lavoro almeno accettabile! Io mi
diverto molto a tradurla. L'originale potete trovarla
qui. Come sempre, a tradurre nel bene o nel male, è
Brokendream!
Conversations with Death
Per prima cosa, dovevo trovarmi un tramite.
C'era questo tizio, nel Nord Europa, che stava
morendo dissanguato dopo essere stato attaccato da un lupo.
«Salve» lo salutai.
«Chi ha parlato?»
Una domanda più ovvia no, eh?
«Mi chiamo Gabriel e sono qui per salvarti»
«Sul serio?» disse scettico «perchè lo faresti, e
come?»
«Mi serve che tu dica di sì cosicché io possa
impossessarmi del tuo corpo e usarlo come contenitore.» spiegai.
«E ciò in che modo mi salverebbe?» mi chiese sul
punto di annegare nel suo stesso sangue.
«O così o muori qui» risposi.
«Suppongo non abbia molta scelta, dunque sì, puoi
farlo» si arrese.
Così entrai nel suo corpo e mi impossessai di lui.
Mi alzai in piedi e la ferita sparì. Stavo per teletrasportarmi nella Valle Nera
per avvertirli quando mi resi conto di una cosa. Se Micheal e la squadra divina
mi avessero captato, mi avrebbero riportato su in Cielo e poi lui mi avrebbe
ucciso.
Poi mi ricordai una cosuccia. Avevo sentito
parlare di una magia che aveva effetto sugli angeli. Una magia enochiana, così
mi premetti la mano sul petto e marchiai la mia nuova gabbia toracica con un
incantesimo d'occultamento enochiano. Questo avrebbe tenuto lontano da me il
Grande Fratello.
Mi teletrasportai nella Valle e iniziai a dire
alle persone del diluvio. Come potete immaginare, tutti pensarono che ero
ubriaco o pazzo. Ma una persona mi credette.
«Hai detto che sta per arrivare un diluvio?» mi
chiese.
Finalmente qualcuno che mi credeva!
«Sì, sta per succedere un casino e se non avete
qualche tipo di imbarcazione, allora morirete tutti.»
«Mio figlio ha avuto delle visioni circa un
diluvio che dovrebbe durare molti mesi e ha insistito affinché costruissi
un'arca nella quale saremmo stati al sicuro» mi raccontò.
«Come ti chiami?» domandai.
«Noè» rispose.
«Beh ascoltami: tu, la tua famiglia e chiunque ci
creda dovete salire su quella barca, perchè tra poche ore la Valle Nera
diventerà il Mar Nero.»
Dopo qualche ora riuscimmo a far imbarcare circa
quaranta persone insieme ad una coppia di ogni animale originario del luogo.
Non appena la pioggia iniziò a venir giù, mi
teletraportai su un'altura.
Quando l'acqua iniziò ad innalzarsi, guardai giù e
vidi che tutti quelli che non erano sull'arca iniziavano ad annegare. Guardai
l'arca essere sollevata dall'acqua e navigare verso la salvezza.
«Sei venuto a guardare lo spettacolo, Gabriel?»
sentii dire ad una voce dietro di me.
Mi voltai e vidi un uomo vestito di nero, era così
magro da sembrare uno scheletro vivente.
«Temo tu mi abbia confuso con qualcun altro» dissi
chiedendomi come sapeva chi fossi.
«No, quei piccoli scarabocchi che hai sulle
costole possono impedire ai tuoi fratelli di trovarti, ma non a me» spiegò
sedendosi su una roccia accanto a me.
«E tu chi sei?» domandai.
«Non mi aspetto che una cosa come te mi conosca.
Io sono Morte, o almeno è così che mi chiamano qui» disse.
«Che significa una cosa come me?» dissi
offeso.
Chi si credeva di essere quel tizio?
«Voi angeli pensate di essere importanti ma per me
siete solo insetti, e solo perchè ci sono gli umani che in confronto a voi sono
microbi» disse.
«Cos'è che ti rende così importante?» volli
sapere.
«Sono la Morte in persona. Sono al di sopra di
ogni cosa, niente può sfuggirmi, niente può sconfiggermi, nessuno può
ingannarmi, sono inevitabile. Tutti moriranno: tu, i tuoi fratelli, anche Dio»
disse.
«Stai scherzando, gli angeli non possono morire,
men che meno Dio» dissi incredulo.
«Ne sei sicuro? Beh, vedremo chi di noi ha
ragione, alla fine» disse.
Abbassò lo sguardo su tutte quelle persone che
stavano morendo, sospirò e disse: «Hai idea di quanto odi tuo fratello in questo
momento? Uccide tutte queste persone e spetta a me mietere tutte le loro anime,
da solo. Sembra che la tua famiglia mi abbia preso per la sua cameriera.»
Sembrava disgustato al solo pensiero.
«Hai mai pensato di prendere un aiuto?» gli dissi.
«Cosa intendi?» mi chiese guardandomi.
«Intendo, perchè non dai a qualcun altro la tua
capacità di mietere anime? In questo modo non dovresti fare tutto da solo» gli
spiegai.
Ci pensò su per un secondo.
«Non è una cattiva idea» convenne alzandosi dalla
roccia e afferrando un'anima umana dall'acqua. Era una donna, che lo supplicò di
non prenderla.
«Rilassati» le disse «non vuoi andare dall'altra
parte per il giudizio finale?»
«No» rispose «temo la mia destinazione»
«Ti piacerebbe restare qui e lavorare per me
mietendo anime?» le domandò.
«Sì, sarebbe bello» disse lei.
«Allora tu sarai il mio primo mietitore» annunciò
lui posando la testa sulla sua fronte. Qualche strana e raccapricciante ombra
entrò in lei.
«Hai bisogno di un nuovo nome per la tua nuova
vita» le disse.
«Che ne dici di Tessa?» gli suggerii «E' un bel
nome.»
«Che ne dici?» domandò a lei.
«Tessa» ripeté «sì, questo è il mio nuovo nome. Il
mio vero nome.»
«Credo che mi piacerai» disse Morte «ora va' e
mieti le anime.»
Così lei si allontanò, poi lui si voltò verso di
me e disse: «Anche io devo andare, quelle anime non si mieteranno da sole.»
Iniziò ad allontanarsi ma si voltò quando lo
chiamai.
«Ehi, ti dispiace non dire a nessuno che mi hai
visto?» gli chiesi.
«Beh, dato che mi hai dato questa bella idea, farò
finta di non averti mai visto. Ma ricorda, ci rivedremo presto Gabriel» rispose
con un tono talmente raccapricciante che Freddy Krueger se la sarebbe fatta nei
pantaloni.
Dopo che se ne fu andato, realizzai una cosa. Ero
libero: nessun familiare che mi alitava sul collo, nessun profeta da proteggere.
Non mi importava di quello che Darth Vader mi aveva appena detto, non mi avrebbe
preso.
Avrei usato il mio ingegno e avrei fregato
chiunque avesse cercato di uccidermi. Avevo il potere di un dio e il mondo era
la mia ostrica.
Era tempo di fare l'unica cosa che i miei fratelli
mi avevano sempre impedito di fare: avevo intenzione di divertirmi un po'.
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