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Se ne stava comodamente seduta nel parco a fumare,dalla punta
della Wiston volute di fumo si libravano nell'aria fresca del tardo
pomeriggio.
Il parco non era molto popolato quel giorno,pochi i passanti che ne
percorrevano le stradine di mattoncini rossi,ricoperti a tratti da
scritte e graffiti.
Alzò lo sguardo verso il cielo,le nuvole,cupe e grigie,annunciavano l'arrivo di un temporale.
Gli alberi iniziavano pigramente a piegarsi sotto la forza del vento.
Le piacevano i temporali.
L'odore della pioggia che si avvertiva prima ancora che l'acqua
iniziasse a precipitare,il fragore dei tuoni,che l'abbracciavano con
tutta la loro potenza...le piaceva.
Tuttavia,il temporale non accennava ad iniziare,a liberare tutta la sua forza.
Si accese un'altra sigaretta. E proprio in quel
momento,comparvvè di fronte a lei un uomo in jeans e maglia
blu,che le fece segno di ofrigliene una.
Era straniero,si capiva dal modo che aveva di parlare,spezzoni di parole mal accostate.
Lui prese la sigaretta e se la portò alla bocca,ma la parte del
filtro sfiorava la fiamma dell'accendino che lei gli aveva prestato.
Rise.
"E' all'incontrario!",ma lo straniero la guardò
dubbioso,così gli fece segno di girare la sigaretta e finalmente
capì.
Finalmente si accese la sigaretta,con un mezzo sorriso imbarazzato e le si sedette accanto.
Lei non vi badò più di tanto e continuava ad osservare il
cielo in attesa della pioggia,quanto le piaceva sentirsela scorrere
sulla pelle.
La voce dell'uomo la destò dai suoi pensieri.
<< Dove abiti Quì vicino casa tua? >>
"che c'è ci provi?"<< No,è in centro >>gli rispose con un mezzo sorriso.
"Amico se ti dicessi dove vivo non mi crederesti. Chissà,se non
sei stato un bravo ragazzo,un giorno ci verrai a vivere anche tu" rise
sommessamente.
<< Io vengo dall'India,io parlo come a sorella >>
La ragazza impiegò un po di tempo a dare un senso compiuto a
quella frase,e non fu sicura nemmeno di esserci riuscita,ma fece
ugualmente segno di si con la testa.
L'uomo osservò il taglio che aveva sul braccio destro.
<< Come ha fatto questo? >>
<< Mi sono tagliata...cadendo con il motorino >>
"Non vengo a dirti che sono un autolesionista"
Lui finì la sigaretta e la salutò,mentre lei lo
osservò allontanarsi con passo instabile,non potè fare a
meno di non trattenersi dal ridere.
Pensò a quante persone si sarebbero sentite a disagio in una
situazione simile,le vennero in mente un paio di "adorabili " signore
che sicuramente si sarebbero sentite a disagio.
Ma lei,dando come si dice,"confidenza agli sconosciuti" ha dimostrato
quanto siano infondati i pregiudizzi della gente,e poi vedere come
tentava di accendere una sigaretta dal lato sbagliato era inappagabile.
Si osservò il taglio sul braccio.
Quello era l'unico modo di sentirsi viva.
Grazie alla sua natura,non poteva provare emozioni,veri affetti.
Si è vero,si sarebbe potuta rigenerare in qualsiasi momento,ma la ferita le ricordava che in parte era umana.
Finalmente la pioggia le accarezzò il viso.Rimase ancora un
pò seduta,mentre la gente si affrettava a tornare a casa.
Una figura in lontananza la salutò con un cenno della mano.
Si alzò e raggiunse l'uomo nell'elegante completo gessato.
L'ora d'aria era finita.
Doveva proprio tornare o suo padre si sarebbe infuriato,lui non era
particolarmente felice quando se ne andava sulla terra,a meno che non
la madasse lui a mietere qualche peccatore.
Peccato però,se solo avesse iniziato a piovere prima.
Afferrò la mano che l'uomo le tendeva << Ciao Ashely >>
<< Balthazar >> lo salutò lei.
Un secondo dopo,entrambi sparirono in una nube di cenere,mentre le pupille di lei assumenvano l'ormai famigliare colore rosso.
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Ecco la mia seconda storia...lo so non è un gran che,ma siate clementiXD
Comunque sia,mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate ^^
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