Colazione da Tifas 2
- Svegliaa. -
Un frinire di narici continuava a riempire di note musicali stridule l'aria.
- Ehy Sora, svegliaa. -
Ancora nessuna risposta.
- Blublublubblub! Spuah! Spuah! -
- Ah, finalmente ti sei svegliato, bell'addormentato. -
- AAaaargh. Accidenti, che incubo. ho sognato di annegare! -
- Esagerato. -
- Che sogno realistico, però! Ho ancora la sensazione di bagnato. -
- Sicuro che sia solo una sensazione? -
A questo punto Sora si guardò attorno intorno constatò la
sua condizione di mezzo fradicio. Di fianco a lui, Paperino con
una caraffa d'acqua con la quale aveva fatto la doccia al
bell'addormentato.
- Rinfrancante una doccia appena svegliati, eh Sora? - commentò
Pippo, lì a fianco.
Non dovete pensare male di lui, non vi era
sarcasmo nelle sue parole, e questo Sora e Paperino lo sapevano bene:
Pippo era troppo ingenuo e di buon cuore. E soprattutto, era davvero tipo da
considerare una caraffata d'acqua in faccia una 'doccia'.
- Certo, Paperino, che potevi almeno toglierceli prima, i gerani! - protestò Sora sputacchiando un paio di petali.
Il pennuto si strinse nelle spalle. - Mi ci hai costretto, in fondo. Come puoi addormentarti dopo dieci secondi dall'inizio del film?
- Netti! - aggiunse Pippo mostrando con orgoglio il 10.00 che lampeggiava sul display del suo cronometro elettronico.
- Beh, insomma - tentò di giustificarsi Sora. - Non parte molto
bene un film con una donna che scende da un taxi e si avvicina semplicemente a una
vetrina. -
- Ma questa scena è entrata praticamente nella storia del
cinema! - sbottò Pippo, in uno dei suoi strambi interventi
'dotti'. - Come fai a non vedere l'intensità di questa scena?
L'emozione della protagonista, così forte? -
Paperino cominciò a pensare che Pippo soffrisse di schizofrenia,
o che qualche scribacchino lo stesse facendo diventare OOC.
- Beh, in fondo, che l'emozione della protagonista sia forte, è
indubbio - commentò Sora. - Lo vedo dall'intensità con
cui si è aggrappata alla vetrina come un geco, e stia sbavando
avidamente alla vista delle sfere colorate di Materia espostevi. -
- Beh, che fosse stata sempre avida di quelle strane palline colorate
non è certo una novità. - intervenne Paperino - Non le
rubava, nel suo mondo di origine? -
- Garsch, si, è vero! Ma allora è una ladra! - fu il prevedibile commento di Pippo-
- Vuoi dire che ora scassina e svaligia tutto? Finalmente un pò d'azione! - si entusiasmò Sora.
- Uhm, non credo che andrà a finire così. - espresse il suo dubbio Paperino.
La gentil donzella stava indugiando,
con intensa ammirazione, sulla visione delle colorate sfere luccicanti
ch'erano appoggiate dietro il lucido vetro, ormai appannato e
imbrattato dalla graziosa saliva che colava dalla boccuccia della
signorina in modo chic e copioso lungo la superficie.
Così era intenta ad ammirare lo sbrilluccicoso spettacolo, fin
quando non si accorse che due occhi severi la stavano scrutando da tempo.
La graziosa signorina distolse con riluttanza gli occhi dalla vetrina, e si apprestò ad accogliere la familiare presenza.
- Ciao, Tifa! Quanto tempo eh? - esordì la giovane con una smagliante risata nervosa.
Appoggiata a un muro, con le braccia conserte, Tifa stava immobile
all'ingresso di fianco alla vetrina, illuminata a tratti da un'insegna
al neon che lampeggiava ripetutamente "Tifa's".
- Che ci fai qua davanti al mio locale, Yuffie? Stavi avendo delle mire sulle mie Materia esposte in vetrina? -
- Ah quelle? No, no, affatto! Le stavo solo ammirando nella magnificenza dei loro colori! -
- Meglio così. Sei venuta allora per prendere un caffè? -
La magra ragazzina ninja scosse la testa da lato a lato.
- No! No! Neanche quello! Assolutamente! -
- E ci mancherebbe! Sarebbe solo una inutile aggiunta alla tua già estesa lista di debiti. -
- Si...si, è vero! Beh, ci vediamo! - disse la piccola donna
mentre agitava la mano, il tutto mettendo più terreno possibile
tra lei e la credicitrice (non, non creditrice, non è un errore
di stampa. Era il modo di Yufffie di chiamare Tifa: il termine derivava
dalle continue promesse di pagamento, che si riassumevano in un "Ti pagherò: credici!"
- E così niente rapina! - fu il commento deluso di Sora.
- Sono vecchie amiche di gioco, in fondo, come potrebbe mai farle questo? - tentò di giustificare Paperino.
Pippo ne disse una delle sue. Le sue insolite, intendo.
- Cerca di contestualizzare la scena tenendo a mente la situazione della ragazza. Sssst. Proprio ora la stanno spiegando -
Bisogna dire che la povera ragazzina
aveva tanti sogni e ambizioni, ma era anche rigorosamente a corto di
gill. E senza gill non si va da nessuna parte a questo mondo. E questo
Yuffie lo sapeva bene. Per una ragazza la cui prospettiva era di
vivere nel lusso, accumulare gill e Materia preziose erano una cosa
necessaria.
- Un momento, signori, cosa sono i gill? - interruppe Sora.
- Immagino sia la valuta locale. - spiegò Paperino.
- Ya Yuck! Quanto è il cambio gill - munny? - chiese Pippo.
Questa domanda rimase senza risposta, da un lato perché nessuno
del trio era un esperto in economia e finanza. A dir la verità,
l'unico personaggio con un minimo di cognizione di causa stava ronfando
della grossa di fianco a loro, ma sapevano che disturbare Cid durante
un sogno impegnativo non è MAI cosa saggia.
Giusto per aprire una piccola parentesi, anche noi saremmo curiosi di
sapere l'esatto cambio gill-munny-euro, ma lasciamo stare, in fondo
questo racconto non ha un prezzo da pagare (ed è un peccato, nota personale di chi scrive)
Potete immaginare che se Yuffie in
teoria avesse le ambizioni di un Paperone, in pratica si ritrovava con i
debiti di un Paperino.
- Ehy! - Protestò il piumato.
Opps. Scusa. Comunque, tutto questo la portava a spiacevoli situazioni.
In particolare, qualcosa successe quella sera, dopo aver fatto una doccia.
Col particolare che la doccia non era la sua. Beh, se è per quello, neanche l'appartamento.
Adesso per esempio la stiamo vedendo con indosso solo un asciugamano,
mentre passa di balcone in balcone, in tal modo da sfuggire al
proprietario ansioso di inculcarle in testa con un randello il difficile concetto
di proprietà privata.
- Ooooh, finalmente un pò di fanservice! - fu il soddisfatto commento di Pippo.
Paperino non era altrettanto entusiasta. - Non lo chiamerei proprio
fanservice. Ha due gambe come stecchi, e praticamente il fisico di una
ragazzina.
Sora non intervenne. Era troppo occupato a pulirsi il sangue dal naso.
I due compari disneyani lo squadrarono, e fecero spallucce. Dopotutto
era comprensibile che Sora fosse eccit...ehm, emotivamente coinvolto
dal seminudo di Yuffie. La Kairi che gli piaceva, dopotutto, non era
tanto più formosa.
La scena cambia.
Un appartamento carino e ben decorato, e un divano con sopra un
giovanotto dall'aria meditabonda che se ne stava sdraiato a gambe distese
e la testa appoggiata su un bracciolo.
L'uomo stava riflettendo sulla sua vita. Una squallida vita, se gli si può concedere il termine.
Una volta era un rinomato protagonista.
'La più
grande storia d'amore', dicevano, 'le più belle avventure'. Si era
guadagnato addirittura una fetta di spot sulla TV internazionale. Cosa
mai vista, fino ad allora, tra i personaggi della sua categoria.
Neanche quell'odioso biondino dai capelli a punta che lo aveva preceduto.
.
"Ce la farai... un giorno"
Il geniale slogan, gli occhi ammirati di mille fans, l'esplosione di popolarità.
Poi il tempo passò e lui subì il destino di tutti i suoi simili.
Cambiano le storie, cambiano i personaggi. Cambiano interi mondi.
E quelli come lui finivano presto dimenticati, a fare i conti con le
difficoltà di tutti i giorni di sbarcare il lunario
E così, paradossalmente, lui, che aveva vissuto mille avventure
per salvare la sua bella, si era ridotto a vivere come un mantenuto,
coccolato e vezzeggiato dalla stessa.
Lei sì, alla fine, era diventata la più grande strega
esistente al mondo, e quindi tutti si rivolgevano a lei. Il problema
imperante (i dindi, ehm, gill sonanti) lo aveva costretto ad
abbandonare il suo orgoglio di guerriero, e usare la facile carta del
mantenuto dalla riccastra.
Una volta era il suo Uomo, ora era diventato come uno dei suoi pucciosi cani di pezza.
Non era neanche più sicuro dei suoi sentimenti, dopotutto, e
ogni sera, su quel divano, quell'odioso lupo ferito di nome Orgoglio lo
veniva a rimproverare.
"Guarda come ti sei ridotto".
E la risposta era sempre la stessa:
"Si. Ma che ci posso fare?".
Così va la vita. Ma sì, proviamo ad ammutolire quel sentimento rompiscatole con un altro bicchiere di Whisky.
Però, diavolo, tutto quest'alcool in corpo mette un gran caldo. Meglio togliersi prima la giacchetta di pelle....
E fu così che il guerriero fece mostra del suo fisico giovane e
statuario, anche se un pò sciupato dal bere e dell'ozio.
Fanservice per donne, peccato per voi, noi vediamo, voi potete solo immaginare.
E fu col torso nudo che si trovò di fronte, non senza sorpresa,
una ragazzina seminuda coperta solamente di un asciugamano di spugna
che si era intrufolata senza permesso nel suo appartamento dalla porta
che dava sul balcone.
Fanservice maschile e femminile, siiiii.
La ragazzina, un pò
imbarazzata, indugiava a lungo lo sguardo sui muscoli guizzanti e
ancora in forma del giovanotto. Ed altrettanto intensamente, sentiva su
di lei gli occhi di lui che la perquisivano in ogni angolo, in ogni
curva. Va beh, più rettilinei che curve.
Per interrompere quella imbarazzante situazione, fu Yuffie a spezzare il ghiaccio.
- Ehy, bel fust... cioé, ragazzo, cosa continui a guardare? Non
hai mai visto una splendida ragazza in fiore entrare nel tuo
appartamento, prima d'ora? -
Per tutta risposta, il giovane girò di spalle e diede uno sbuffo annoiato.
- Io vedo solo una bambina. -
La battuta punzecchiò in modo molto doloroso la dignità di Yuffie.
- Ehy, tu! Che modi da villano! Non si parla così a una signorina! -
- Intendi una sconosciuta che entra negli appartamenti altrui come una ladra? -
Una grossa goccia di sudore apparve sulla nuca di Yuffie.
- Oh, beh, non ci fare caso! E'... è per via di un uomo, sai! Mi
inseguiva arrabbiato e così sono stata costretta a scappare... -
- Devi essere davvero brava a scappare, se passi addirittura fuori dal palazzo.
Oh, beh, - rispose con orgoglio Yuffie dandosi un buffetto sul petto... ehm, piuttosto avaro...
(Yuffie a questo punto si girà verso la telecamera e irrompe con un furioso
- LA VUOI PIANTARE CON LE FRECCIATINE SUL MIO FISICO, VOCE NARRANTE DEL CAVOLO?!?! -
Oooops, scusa..)
...continuando, Yuffie con orgoglio aggiunse - sono agile sai? Non per
niente sono la famosa e affascinante ninja Yuffie Kisaragi! -
- Se sei convinta sull''affascinante', va beh... - fu la glaciale
risposta del giovane. Così glaciale che la goccia di sudore
sulla nuca di Yuffie divenne una stalattite. Poi la ragazza si accorse,
in questo marasma, di un particolare importante.
- Però tu non mi hai ancora detto come ti chiami, ragazzo! -
- Non sono 'ragazzo', il mio nome è Squall. -
- Fermi tutti! Ma quello è Leon! - fu la geniale intuizione di Pippo.
Gli altri due lo guardarono inebetiti. Paperino in special modo lo rimproverò.
- Non che ci volesse una scienza a capirlo -
- Beh, sapete, fino adesso non si era mai nominato 'Gunblade' o 'cicatrici sul volto' - si giustificò Pippo.
Sora intervenne. - Ma dai, il riferimento alla fidanzata strega. Lo sai che
*SPOILER ALERT* in Final Fantasy 8 Rinoa diventa una strega perché riceve i poteri da Edea *END SPOILER ALERT*
Pippo rispose - Appunto, non aveva nominato neanche Rinoa -
Paperino tagliò corto. - E comunque in Kingdom Hearts il pairing più ovvio per Yuffie è Leon -
- Ancora un momento! - interruppe Pippo. - E il nome? Ha detto di chiamarsi Squall.
- Dai Pippo, abbiamo già detto che questo è un film
vecchio, all'epoca Leon si chiamava col suo vecchio nome. - rispose
Sora.
Pippo obiettò per la terza volta.
- Ma se il film è così vecchio, il pairing naturale di
Yuffie non dovrebbe essere Vincent Valentine o come cavolo si chiama? -
Paperino si spazientì. - Senti, critico delle mie piume, oggi fai decisamente troppe domande. Dove siamo qui? A Kingdom Hearts, ok? E Vincent in Kingdom Hearts non c é.
Il volo di una scarpa zittì le discussioni del trio.
- Silenzio laggiù! Che non riesco a dormir...ehm a concentrarmi
in pace! - fu la seccante protesta del biondo dalla comodità
della sua sedia.
Il trio decise di dar retta al vecchio 'zio' e come bravi bambini si
zittirono si concentrarono sulla visione della pellicola.
Yuffie rimase di stucco.
- Squall Leonhart? Quello Squall? Ah be, adesso mi spiego tutto. I tuoi atteggiamenti da snobbone sono leggendari presso tutti i mondi di Final Fantasy. -
Squall fece spallucce.
- Bah, dovrei tagliarti la lingua dopo quello che hai detto, ragazzina.
Anzi visto che sei una ninja, dovrei tagliarti la testa come una ladra.
Se solo trovassi il mio Gunblade qua in giro... va beh, chissenefrega,
prima cercavo di servirmi del Whisky. -
Yuffie, al pensiero di un drink gratis, si offrì gentilmente.
- In questo caso, non ti muovere! Ci penso io! Un whisky per me e uno per te, d'accordo? -
E dopo aver riempito avidamente due bicchierini di alcool puro, ne porse uno al vecchio cadetto di Balamb.
- .... come due vecchi amici! - aggiunse, facendo tintinnare i due bicchieri a contatto, in un cin cin celebrativo.
- Vecchi amici? Detto da una sconosciuta fino a due minuti fa... -
Yuffie ingoiò la risposta acida conciliandola con il contenuto alcolico del bicchiere.
- E va beh, allora all'inizio di una lunga amicizia! - corresse la giovane donna.
Squall scosse la testa.
- A beh, in questo schifo di vita, mi mancava l'amicizia con un maschiaccio -
Yuffie stavolta tracannò direttamente dalla bottiglia per
digerire l'ennesima rispostaccia. L'alcool in corpo comunque le diede
sufficientemente spirito per rispondergli a tono.
- Ti farà tanto schifo la tua vita, ma ti fa anche comodo non cambiarla, eh? -
Squall aggrottò le sopracciglia. Fece per risponderle con una
battuta particolarmente corrosiva, ma stavolta Yuffie fu più
veloce e lo anticipò.
- Basta vedere lo stato in cui vivi. Trascurato, bottiglie di alcool
vuote, un divano che ormai ha la forma del tuo corpo, e tante
lamentele! E questi soldi poi... -
Indicò una generosa somma di denaro su un tavolino.
Squall li riconobbe: era la cifra settimanale che la ricca 'Lady Rinoa'
lasciava al tuo 'Pucci Squalluccio'. Il motivo principale perché
il fiero lupo dell'Orgoglio si era ridotto a un cane bastonato.
- ... sono i soldi che ti da la tua padroncina? - Yuffie riuscì
in una battuta particolarmente irritante, degna dello stesso Squall dei
tempi migliori.
Nella testa di Squall si materializzò il maestoso lupo che
rappresentava l'Orgoglio di Squall, che saltava come un cagnolino
domestico davanti a una pucciosa Rinoa.
"Qui bello, salta! Vai, prendi l'osso" mentre Rinoa lanciava l' 'osso',
ossia un nutrito mazzo di banconote, mentre il cagnolino felice lo
rincorreva.....
Il prossimo passo sarebbe stato vedere due ciotole per terra: una a nome Angelo e una a nome Squall.
Era troppo!
Squall perse la pazienza. Cominciò a rovistare la casa.
-Accidenti, dov é il mio Gunblade? Dov... -
Yuffie lo fermò puntandogli in faccia la bottiglia di Whisky, ormai quasi vuota.
E mentre interminabili attimi di pausa si inframezzarono tra i due, fu Yuffie a dire la frase risolutiva.
- Ti farò vedere io, come si conquistano i soldi e il lusso senza ridursi a un lacché. -
A quel punto un terzo personaggio
intervenne sulla scena, un signore dalle chiare conformazioni somatiche
orientaleggianti, occhi a mandorla, vestaglia giapponese, e un'aria
decisamente irritata.
- Cosa sono tutte queste urla e baccano! Io ho diritto di dormire. Se no entro cinque minuti chiamo le guardie! -
I due protagonisti lo guardarono stupefatti, con il logico pensiero "E questo chi cavolo è???"
Poi, però, il particolare aspetto giapponese dell'intruso fu
piuttosto familiare, e fu in un attimo che la ragazzina spalancò
gli occhi con terrore.
- P-papà?? -
C é a questo punto da spiegare l'intera situazione. Posta l'abitudine di Yuffie di lavarsi in una doccia non sua, in un appartamento non suo, questa volta la poveretta aveva comesso il fatale errore di non accorgersi che l'appartamento non suo si trovasse nientemeno che nel palazzo imperiale di Wutai.
La presenza di Squall in questo caso era giustificata dalle generose
condizioni economiche di Rinoa, che potevano permettersi un ricco
affitto in un locale adibito ad appartamento con bella vista. No,
per 'bella vista' non era inteso il fisico seminudo di Yuffie.
A proposito, ribaltiamo il punto di vista dagli occhi del sommo signore Godo Kisaragi.
Un giovane a torso nudo insieme a sua figlia vestita solo con un esile asciugamanino.
Potete immaginare la pressione che inizia a esplodere nella testa del
signore, con tanto di sbuffi di vapore dal naso e dalle orecchie.
- Figlia fedifraga! Che... che ci stai facendo ignuda con questo ragazzo? -
Yuffie sbuffò, e diede la risposta peggiore che si potesse dare a un genitore.
- Oh, papà! Anche se te lo spiegassi non capiresti... -
- Allora devo davvero pensare male?? GUARDIEE!!!!! - fu l'urlo atroce del terribile Godo.
- Un, un momento signore! Non è affatto come crede!! - tentò inutilmente di giustificare Squall.
- Eh, no papà! Io sono libera e rimarrò tale! - e dicendo così la giovane ninja balzò sul balcone.
Subito prima di sparire nel buio della notte, fece in tempo per un ultimo avvertimento rivolto a Squall.
- Vedrai: presto ci sarà una grande festa, al quale tu sarai invitato,
e ti mostrerò come otterrò ciò che voglio. Soldi,
lusso e potere! -
Squall la guardò svanire, tentando di risponderle con una
assenatta obiezione - Ma se sono quelle le cose che cerchi, non ti
basterebbe tornare da tuo padr... -
Non poté finire la frase, perché fu travolto da un'orda
di guardie di Wutai che nel frattempo erano irrotte sulla scena.
Nella confusione, un telefono azzurro con un puccioso fiocco rosa, si
mise a suonare mentre tanti cuoricini uscivano dall'apparecchio. Segno
che la chiamata fosse di Rinoa. Però quella sera, il suo trillo
sarebbe rimasto inascoltato....
Ai piedi del palazzo, nel buio più completo. Qualcuno nell'ombra
ha assistito all'intera scena, e ora i suoi occhi sono soffermati
sull'agile figura della ninja seminuda. Ignorando la confusione
provenire dall'appartamento, l'uomo con un cenno della sua mano
artigliata distese il suo mantello rosso, e si incamminò verso
l'ignoto...
(Ecco, lo dicevo che Vincent c'entrava qualcosa.... nd Pippo)
Ciak. Buona la seconda.
Potete andare in pausa. Riprenderemo.... la prossima volta.
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Kingom Mail
Sora: Poteva mancare l'angolo della posta?
Paperino: Siamo qui per rispondere con entusiasmo a tutte le vostre lettere.
Pippo: Yuk! Yuk! E in stile copione per rendere il tutto più scorrevole!
Sora: Però sono passati parecchi mesi. Si saranno già scordati di noi?
Sora: Ma no, figurati! Sii ottimista!
Pippo: Siii!!!
Paperino: Allora, cominciamo con questa montagna di posta? Di lettere di fans?
Sora: Siiii!
Paperino: Bene, Pippo! Apri l'enorme sacco e tira fuori le decine di lettere.
Pippo: Ehm, ne abbiamo due.
Paperino: Due pescate a caso, naturalmente.
Pippo: No, no, proprio due di numero.
(pausa silenzio in cui i tre sono inquadrati da lontano e una foglia secca vola via sollevata da una folata di vento)
Sora: Ah, beh, dai, ha! ha! E' già qualcosa no?
Paperino: L'importante non è la quantità dei fans, ma la qualità.
Pippo: E di qualità ne abbiamo da vendere ragazzi, dico bene?
Paperino: Certo! La mia arte è per eletti!
Pippo: Garwsh! Sei un politico?
Paperino: Squack! Non quel tipo di eletti, impiastro.
Sora: Basta, stiamo perdendo troppo tempo! Fuori la prima lettera!
Pippo: La prima è anonima.
Paperino: Come anonima?
Pippo: Si... sulla busta non c é il nome?
Sora: Come sarebbe a dire?
Pippo: In conmpenso c é un indirizzo.
Paperino: Uh?
Pippo: 713, Scattered Dream Avenue, Saint Cross Island.
Paperino: E' uno scherzo? Non mi interessa.
Pippo: E' una donna.
Paperino: Mi interessa.
Sora: La nostra prima fan. Yayy!!!
Pippo: Dice che l'abbiamo fatta sorridere in più punti.
Paperino: Modestamente. Con le mie doti naturali di simpatia. (*sfoggio di smagliante sorriso*)
Sora: Credi di essere il più simpatico? Guarda come sorrido io! (*sfoggio di smagliante sorriso*)
Pippo: Garwsh! Eppure dicevano sempre che ero io il più simpatico (*altro sfoggio di smagliante sorriso*)
Cid, dalla sedia: State facendo una gara di smorfie, laggiù? Siete inquietanti...
(il trio si ricompone)
Pippo: E comunque ci manda un bacino.
Sora: Ah, quello è per me.
Paperino: Ah, no, è per me. Lo dice chiaramente, vero?
Pippo: Veramente, non c é nessuno di noi citato direttamente. Però c é scritto Cid.
Cid, (con aria soddisfatta): Ahr. Ahr.
(Inutile gente, quello è per me ndA)
Sora: La seconda lettera si firma Otto x Otto.
Paperino: Chi?
Otto x Otto: In persona.
(Il trio sobbalza dalla sorpresa alla vista dello strano ospite. Paperino ha un mancamento)
Paperino: Uaaargh! Il cuore!
Sora: Presto, un dottore!
Octo Von Octo: In perzona.
Sora: Da dove sei sbucato?
Octo Von Octo: Io cugino di 8x8. Sono experto cardiologo di fama montiale. In pase a feloce diagnosi, Qua bizogna tagliare supito!
Paperino: Uack! Nooo! Preferisco tenermi l'infarto!
Sora: Sta calmo! Paperino, non parlare, mentre chiamo la Trauma Ship.
Pippo: Ho telefonato! Dicono che sono a corto di piloti di ambulaze interdimensionali!
Otto per Ottomila Km/h: Eccomi, sono il più veloce pilota al mondo!
Sora: Un altro cugino immagino.
Pippo: Yuck! Quel tizio ha più cugini di me.
Sora: Si, ma occhio, è anche stato votato con una
sua storia tra le migliori con personaggi originali. Un pezzo grosso!
Otto per Otto: Sciocchezze, sciocchezze, e datemi del tu!
Sora: A proposito, dov'è Paperino?
Otto per Ottomila Km/h: Credo che il papero stesse fingendo. Nella
confusione ha imboscato l'indirizzo della prima lettera ed è
partito di gran carriera verso Saint Cross Island.
Sora: Quel Dongiovanni! Presto Otto per Ottomila Km/h, sfoggia la tua rapidità e inseguiamolo.
Pippo: Forza, ma prima....
(grosso inchino di tutti i presenti)
GRAZIE PER AVER LETTO, E CONFIDIAMO SUL FATTO DI POTER AVERE UN'ALTRA OCCASIONE PER DIVERTIRVI.
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