-Au clair de la lune, mon ami
Pierrot-
E se Allen e Lavi si
fossero già incontrati molto tempo prima?
[Shounen-ai (implicito) - Deak x Allen]
-Title: Au
clair de la lune, mon ami Pierrot
-Autor:
XShade-Shinra
-Manga:
D.Gray-man
-Pairing:
DxA [Deak x Allen - implicito]
-Genre:
Fluff, Malinconico
-Rating:
Verde
-Warnings:
Shounen-ai (implicito),
Missing Moment/E se...
-Chapters:
One Shot
-Disclaimer:
Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e
comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come
d’altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi
non
mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei
relativi
autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di
lucro ma solo per puro divertimento.
-Note:
Questa è una specie di "FanFiction di preparazione" per
un regalo che devo fare! XD Infatti preferisco Lavi/Deak e Allen come
amici, non come amanti o innamorati, così ho voluto
"riscaldarmi" con questa breve OS.
Il titolo mi è venuto in mente mentre, senza accorgermene,
stavo
canticchiando l’omonima canzone francese “Au clair
de la
lune” (la mia solita psicopatia…).
Ultima nota: Deak era il 48° nome di Lavi e l’ho
usato in
questa FF perché non mi sembra che sia esplicato esattamente
da quando lo
utilizzò.
Spero che sia di vostro gradimento! ^^
- Au clair de la lune, mon ami
Pierrot -
L'attento occhio grande e verde del ragazzino dai capelli rossi
guardava l'arena, dove si stava
svolgendo l'esibizione dei trapezisti.
«Lo trovi interessante, Deak?»
domandò
Bookman,
mentre fumava la sua pipa, apparentemente assorto nell'osservare lo
spettacolo.
«Sì.» rispose il ragazzo, senza muovere
il capo,
troppo preso da quei movimenti studiati al millimetro, quella
precisione dalla quale dipendeva la vita. Li vedeva librarsi in aria
come fossero colombe, per poi trovare un appiglio tra i loro attrezzi
circensi o aggrappandosi agilmente ad un arto del compagno; creando
giochi di luci, forme e movimenti incredibili.
Agili.
Veloci.
Precisi.
Perfino la respirazione era importante per non rischiare un salto nel
vuoto da più di quattro metri. Un singolo dettaglio poteva
decidere tra la vita e la morte di quei ragazzi.
Deak era ancora abbastanza giovane; solo da poco aveva iniziato a
percorrere il sentiero che lo avrebbe portato a diventare un Bookman,
eppure aveva abituato fin da subito la sua geniale mente alla raccolta
dei particolari.
Certo non lo sapeva, ma l'uscita con il vecchio panda in quella tarda
serata di plenilunio non era solamente di svago, dato che il
rosso non era mai stato ad un circo prima di quel
giorno, ma era un modo per allenare il suo occhio e la sua mente alla
raccolta dati - un allenamento veramente intenso, basato sul gioco
così da non farglielo pesare -, come infatti
testimoniò
l'applauso che aveva offerto ai trapezisti a fine spettacolo, mentre
facevano un profondo inchino e correvano, piroettando, oltre il
sipario.
«Ed ora, signori e signore, vi proponiamo un divertente
spettacolo dei nostri due Clown: Mana e Allen!»
urlò il
direttore, mentre l'ingresso dei due pagliacci veniva accolto da uno
secondo scrocìo di applausi, ai quali risposero salutando il
pubblico con le loro mani buffamente inguantate.
I due comici fecero delle smorfie al pubblico con le loro facce
bianche, pitturate di nero e rosso, e iniziarono la loro muta
esibizione fatta di sketch comici accompagnati da un musicante che
creava l’armonia adatta ad ogni loro situazione. Il numero di
quella sera era basato sui giochi con l'acqua e presto anche chi era
seduto nelle prime file, proprio come i due Bookman, ne andò
di
mezzo, colpiti dai loro schizzi d'acqua.
Deak era particolarmente attratto da quella strana esibizione: vedeva
in quei due soltanto delle persone che creavano scene divertenti per
far ridere la gente, forzavano una risata o forse la cercavano solo
come premio. Ma era soprattutto la figura del Clown più
piccolo
ad attirarlo come un magnete.
Bookman, accortosi che Deak lo stava fissando, si rivolse a lui:
«Ti piace quel pagliaccio?» gli domandò.
Il ragazzino dai capelli rossi annuì, seguendo il clown con
lo sguardo attento:
«Penso abbia circa la mia età.»
annuì
«Il clown più grande sarà il
padre?»
domandò.
«Non lo so... hanno i lineamenti abbastanza
diversi...»
rispose il più anziano, seguendo anche lui i movimenti del
clown
dai capelli castani, che nell'ultima scena, quando cadde a terra e si
rialzò con l'impronta dello scarpone sformato ed infangato
del
compagno, fece ridere tutta la folla, tranne i due Bookman, troppo
assorti per distrarsi.
Per loro quello non era tempo di svago per vedere attrazioni fenomenali
o animali esotici, ma un momento importante per l'acquisizione di dati,
immagini, suoni, odori, rumori e quant'altro i loro cinque - o
addirittura sei? - sensi potessero percepire, analizzare ed infine
tabulare.
Ad un tratto, Deak sobbalzò appena, poi si alzò
in piedi dalle tribune:
«Ehy, vecchio?» lo chiamò.
«Nh?» fece lui, sollevando l'arcata sopraccigliare
di un occhio.
«Grazie per avermi portato qui.»
ringraziò,
applaudendo anche lui insieme al pubblico, facendo così
capire
ai due artisti che gli erano piaciuti. E quello voleva essere un gesto
d'addio, un saluto, a quel piccolo Clown che aveva attirato
l'attenzione del futuro Bookman.
A quei tempi non poteva
certo sapere che dopo alcuni anni avrebbe di
nuovo incontrato quel bel visino giovanile, quegli occhi pieni di forza
e speranza, e quel sorriso carico di intrinseca tristezza esattamente
come il proprio. Lo avrebbe però riconosciuto subito,
nonostante
le fasciature che lo avvolgevano, i cerotti sul volto e il diverso
colore dei suoi capelli, oltre che i lineamenti più adulti e
deliziosamente intriganti. Lì, disteso in quel lettino,
illuminato dai raggi della luna che filtravano dalla finestra, mentre
il vecchio Bookman curava sia lui che Lenalee, come gli aveva richiesto
il supervisore Komui.
«Ciao... pagliaccio.» sussurrò Lavi,
accarezzandogli il volto e spostandogli alcuni ciuffi bianchi.
«L'hai
riconosciuto?» chiese retorico il panda,
compiaciuto.
Lavi annuì e
non rispose.
Come avrebbe mai potuto
dimenticare l'unico circense che quella sera
era stato capace di fargli battere il cuore un po' più
veloce,
anche se solo per pochi secondi, quando aveva visto quelle labbra
truccate di rosso che si arricciavano in un sorriso vuoto, desiderando
che anche le proprie si potessero sporcare, intingendole in quello
stesso chermisi?
§Owari§
XShade-Shinra
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