The End
Ho sempre avuto la claustrofobica paura della morte.
Rimanere imprigionata tra spesse pareti di cemento o sotto cumuli di terra.
Ma è il
fatto di non svegliarmi più a darmi il maggior tormento. E se ci
sbagliassimo? Se non ci fosse nessun Buon Padre pronto ad accogliere la
nostra anima una volta libera dal peso del corpo?
Se non avessimo scopo ma esistessimo solo per fattori casuali?
Avremmo vissuto
una vita di fatiche e sudori sperando una esistenza migliore eppure,
una volta chiusi gli occhi per sempre, non potremmo neanche godere
dell'eterno riposo ma saremmo solo carne in decomposizione.
Note dell'autrice (c'est moi *se mua*):
Ho
scritto questa drabble perfetta (pregasi notare le 100 esatte parole
anche se il pc, poichè è stupido, ne ha calcolate solo 99
causandomi un principio di infarto!) in una giornata di scuola mentre
pensavo alla giornata prima, dove ero andata in cimitero a "trovare"
un'amica. E mentre giravo mi sono accorta di quante persone ci lasciano
prima del tempo, prima ancora che la loro vita possa nascere e
vivere(come bambini di pochi mesi o anni). Da qui ho passato l'intera
giornata a meditare se davvero esista una vita dopo la morte o se
invece sia una consolazione per le persone amate che il defunto lascia
sulla Terra. Pensare che il proprio caro sia andato in un posto
migliore. Ovviamente nessuno di noi potrà mai saperlo ma credo
sia molto squallido pensare come Pascal e cioè credere in Dio (o
qualsiasi entità ultraterrena) poichè "conviene" e visto
che mi sto preparando ad un mio personale percorso spirituale (se vi
interessa nella religione cristiana evangelica) ho voluto esporre
questo dubbio e magari ricevere delle risposte o qualsiasi cosa.
Ringraziamenti:
Grazie a te che ti sei sorbito le mie note lunghe tre volte il racconto arrivando a leggere fino a qui!
E grazie anche a te che recensirai/commenterai/risponderai a questo mio piccolo pensiero, lo apprezzo molto!
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