Wonderland - The Return

di malfoy _
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Alice era distesa a terra. Non sapeva per quanto tempo aveva pianto né quante lacrime le erano venute fuori dagli occhi azzurri, stava di fatto che non riusciva a farne uscire più nemmeno una. Forse le aveva sprecate tutte.

Però i singhiozzi non cessavano. Riusciva a respirare a malapena e di tanto in tanto sussultava così forte da far venire un colpo al cuore a Mallymkun.

Il ghiro era lì accanto a lei, non si era mosso di un millimetro e le carezzava dolcemente la nuca bionda e scompigliata, nemmeno Mally sapeva dire con certezza quanto tempo fosse passato, forse ore.

«Alice…» disse piano, quando i singhiozzi della ragazza finalmente rallentarono.

Lei non rispose.

«Sono disperata quanto te, ma non serve a niente stare qui a piangere» in fondo al cuore Alice sapeva che il ghiro aveva ragione, ma non aveva la forza per spiccare parola.

Che cosa poteva dire la povera Mally?

Dovevano uscire al più presto dal Lago d’Argento e cercare un modo per sconfiggere quella dannata Regina di Picche.

Ecco che un piano balenò in mente al ghiro.

«Non vuoi vendetta, Alice?» chiese piano. Forse in quel modo si sarebbe convinta.

E infatti Alice alzò la testa, come per incitare Mallymkun a continuare.

«Lei ha ucciso le persone a cui tenevi di più, lei ha ucciso il Cappellaio. Non vuoi vendetta? Non vuoi farle provare ciò che lei ha fatto provare a te?»

Alice si sedette. Aveva gli occhi spalancati e quasi fuori dalle orbite, e digrignava i denti minacciosamente.

«Deve pentirsi di quello che ha fatto!» disse la ragazza a denti serrati.

Mally sospirò di sollievo. Ce l’aveva fatta a far reagire Alice, ma ora doveva trovare un modo per uscire dal Lago.

Proprio mentre si stava alzando una grande testa con il muso e le orecchie da gatto comparve davanti Mally, che strillando si buttò all’indietro.

«Stregatto!» gli urlò contro il ghiro.

«Ciao, Alice» disse il gatto comparendo del tutto.

«Ciao, Stregatto» lo salutò lei. Era un po’ più calma, non aveva gli occhi fuori dalle orbite, né digrignava i denti, ma le era tornata l’aria afflitta e disperata di prima.

«Che sei venuto a fare brutto gatto pulcioso che non sei altro?!? Vuoi far morire qualcun altro?» Mallymkun sprizzava rabbia da tutti i pori, era arrabbiata con lo Stregatto per quello che credeva avesse fatto al Cappellaio.

«In realtà sono venuto qui per liberarvi» il gatto era calmissimo «e a portarvi sani e salvi al castello della Regina»

Alice sgranò nuovamente gli occhi, ma nessuno se ne accorse.

«Sei passato dalla sua parte, vero?» urlò ancora il ghiro.

«No. Il Bianconiglio mi ha chiesto di portarvi da lui. La Regina lo ha catturato, però deve a tutti i costi parlare con Alice»

Mally non seppe più che dire. Il discorso dello Stregatto gli sembrava ragionevole.

«No, io non porterò Alice dalla Regina di Picche, e non lo farai nemmeno tu, perché lei la ucciderà! E Alice è la nostra unica speranza! E poi come facciamo a uscire dal Lago d’Argento?»

«A questo ho una soluzione» lo Stregatto tirò fuori una chiave d’oro, con incastonate delle pietre azzurre.

«Hai… una chiave? Come… come hai fatto?» Alice non capiva, eppure Mally era completamente sconvolta.

Proprio in quel momento una porta d’oro piena di fronzoli comparve davanti alle tre creature che discutevano.

Il gatto sfoggiò uno dei suoi più bei sorrisi e infilò la chiave nella toppa.

«È la chiave che la Regina ha tenuto con sé, comunque non l’ho rubata… lo definirei un prestito» disse e girò la chiave.

Il ghiro era veramente stupita, ma comunque era anche cocciuta come sempre.

«Okay, non mi interessa che tu hai una chiave, ma Alice non verrà dalla Regina, e su questo argomento c’è un punto fermo!»

Lo Stregatto stava per ribattere di nuovo, ma per lui lo fece Alice, che si alzò, carica come non mai e disse con voce rotta: «Portatemi da lei»

 

Spero vi piaccia anche questo capitolo.

Aspetto i vostri commenti!!





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