Il segreto di Kagome
Capitolo 19
-Kikyo,
che bello rivederti…- sentenziò placido l’haynou.
-Naraku…
maledetto…- ringhiò furiosa la sacerdotessa.
Si trovavano
l’uno davanti all’altra, a pochi metri di distanza. Kagura osservava la scena
con un velo di piacere sulle labbra, un sorriso intenso e provocante che diceva
tutto e niente.
-Ebbene, sei venuta a vedere in che condizioni pietose si
trovano i tuoi amichetti?- domandò Naraku con un accento di malizia.
La
donna non si fece intimorire da quella superiorità, e gli rispose con
altrettanta, aggiungendoci del sadico sarcasmo.
-No
Naraku, sono solo venuta a vedere per l’ultima volta la tua faccia, prima di
farle le condoglianze…-
L’altro
scoppiò in una risata nervosa.
-Ah,
ah, ah! Kikyo, non ti facevo così ironica! E dimmi,
cosa pensi di fare? Intendi portarmi negli Inferi con te?-
Kikyo
incrociò le braccia, poi schioccò la lingua, ghignando
malignamente.
-Non
serve spiegarti niente allora, dato che hai già capito tutto…-
L’haynou
non smetteva di ridere.
-Ah,
Kikyo Kikyo…- sospirò - … che ingenua che sei… tu non hai alcun potere contro
di me, sei morta ormai, come puoi pretendere di vincere? Tu sei
sola Kikyo, SEI SOLA, e inutile…-
Ciò
che diceva era vero. In fondo, lei non aveva nessun valido compagno su cui
contare, nemmeno le anime che si portava appresso
potevano aiutarla. Non poteva definirsi forte, il suo spirito non era completo,
solo una bricola ne rimaneva nel suo corpo, il resto si
trovava in Kagome. Già, quella ragazza, la sua reincarnazione, un animo
gentile, e agguerrito, così pura, e così testarda… Invece lei era così incompleta, così futile… Ora che ci pensava però,
quell’anima così importante la possedeva lei, dato che la ragazza era morta, e
poteva benissimo usarla per sconfiggere Naraku, rivelandosi molto efficace.
Nello stesso tempo così avrebbe potuto resuscitare, diventare nuovamente se
stessa, rinascere Kikyo, e vivere un’esistenza felice, come una donna vera… Poteva, ma… Si odiò per questo. Per aver
pensato solo un momento ad una cosa così spregevole e disumana. No, lei
non meritava tale premio, non meritava di poter rivivere, lei era morta ormai,
e il suo destino si era compiuto… Perché voler realizzare tale bestemmia?
Quella carne astratta, doveva ritornare nel corpo a cui apparteneva, e in
questo caso corrispondeva a quello di Kagome. Ne era
certa, solo quella fanciulla avrebbe potuto cambiare le sorti di quel destino,
solo lei… Lei non aveva diritto di intromettersi, lei doveva solo compiere un
ultimo sforzo, per poi essere libera, per sempre… E morire senza avere più
paura, espiando i suoi peccati… Kikyo abbassò lo sguardo, rilfettendo
attentamente su quella decisione. Era inevitabile. Solo così, la pace avrebbe
potuto regnare e quel mezzodemone sarebbe sparito dalla faccia della Terra…
Però, però, perché doveva sacrificarsi? Perché doveva
vendere la sua anima a quella ragazza? Lei voleva vivere
ancora una volta, voleva sfruttare quella possibilità… Perché buttare
tutto all’aria? Trovò la risposta. Ciò cui stava desiderando era puro egoismo.
Non si poteva più tornare indietro, la sua vita l’aveva vissuta, e aveva
sprecato l’occasione di vivere felice. In quanto a
Kagome… Arrivò alla conclusione che lei aveva i pieni diritti e i pieni poteri
di vendicarsi su Naraku. Lei era più degna di salvare
la sua vita, perché lei AVEVA PIENAMENE DIRITTO DI CONTINUARE A VIVERE. Ormai
Kikyo era morta da tempo, ciò che l’aspettava in
futuro era essere un’anima esente da tutto, quindi solo Kagome poteva
realizzare il suo sogno… Vendicarla. È questo ciò che voleva. Vendicare per
vendicarsi. E solo quella ragazza, venuta da chissà
quale epoca, poteva farlo. Quella che prese in quel preciso
istante fu una decisione molto difficile. Però era l’unica, che forse
veramente sarebbe riuscita a funzionare… Se fosse rinata, forse non sarebbe
stata felice, insieme ad Inuyasha. Purtroppo era stata
costretta ad accorgersene. Da troppo tempo ormai l’haynou l’aveva sostituita,
mettendo al primo posto Kagome. Non poteva più negarlo. Al solo pensiero le
veniva una tremenda fitta al cuore, ma d’altronde cosa poteva farci lei? Ormai
l’aveva dimenticata… E gliel’aveva dimostrato quella stessa mattina, all’alba,
dicendole apertamente ciò che pensava. Per lui era solo un’amica… E non poteva
più nasconderlo. Quindi, se fosser rinata, sarebbe stata vittima per tutta la
vita per un grande senso di colpa, di cui sarebbe
stata sicuramente accusata da Inuyasha. E questo non
lo voleva. Non voleva il suo male, non voleva il male
di nessuno. L’unica cosa che poteva fare dunque, era semplicemente sacrificarsi
per rendere felici tutti. E per rendere felice se
stessa. Solo questo sarebbe potuto servire per
cambiare le cose… Ed è quello che fece successivamente. Restituire
completamente l’anima alla sua legittima proprietaria, Kagome. Lei non poteva
più tenerla, non le serviva più da tempo. Essa poteva
essere usata in maniera utile, da un’altra persona, non da lei. Così avrebbe
potuto compiersi il destino di quelle vite. Sopraffare il male, combattendo con
una nuova energia…
-Kikyo,
cara, ti sei addormentata?- chiese Naraku derisorio, vedendola in uno stato di
semiestasi.
La
donna alzò lo sguardo pian piano, e lanciò un’occhiata accesa e convinta al
mezzodemone. Non le era mai capitato da quando era morta, era la prima volta
dopo cinquant’anni. Si sentiva eccitata, agguerrita al massino, era come se del
fuoco le bruciasse dentro. Anche Kagura rimase
impressionata da tale comportamento, sconosciuto in lei. Da dove proveniva?
Naraku la osservò incredulo, ma non ebbe nemmeno tempo di pronunciar parola,
che la sacerdotessa lo bloccò sul nascere, urlando disumanamente ciò che voleva
dirgli con tutto il cuore.
-IO RESUSCITERò KAGOME, E LEI TI ELIMINERà!-
Eccomi, finalmente dopo un po’ di tempo ho
scritto anche il cap 19… lo so che è corto, ma vi prego di avere pietà, è da un
po’ che non scrivo… CIAO CIAO!!!
Saya chan.