Hell on Earth
Torturare qualcuno diventa quasi un gioco, una gara contro te stesso,
pensi sempre che riuscirai a trattenerti, ma poi ci prendi gusto.
Alzi gli occhi da tutti quegli strumenti davanti a te che di sicuro non
ne userai più di uno o due e stavolta lo sai. Sai che non dovrai trattenerti,
soprattutto non con un bastardo come quello che hai davanti.
È lui la causa dei tuoi incubi che ti terrorizzano la notte, è colpa sua
se ancora vedo davanti a me tutte quelle anime dannate che nonostante non
fossero pure come gigli non meritavano di subire tutta la mia rabbia, ma non
sono riuscito ad evitare di sfogarmi cosi, dopo 40 anni passati lì sotto.
E ora è a mia disposizione, tutte le idee più bastarde che ti passano per
la mente e ancora non riesci a decidere quale potrà essere la soluzione
migliore per farlo parlare, ma soprattutto per fargli sentire almeno il doppio
del dolore che hai dovuto sopportare sotto le sue torture.
“Alistair, sei pronto?” chiedo con quel sorriso odioso impresso sul viso
“Dean non serve che mi provi la tua capacità di torturare, ho già visto
cosa puoi fare quando sei da quella parte della barricata!” continua a
sorridere nonostante sia incatenato ad una croce e sia bloccato dalla trappola.
“Non hai ancora visto niente, Aly” so quanto odia sentirsi chiamare con
dei soprannomi, l’ho imparato a mie spese, quanto possa essere sadico questo
bastardo quando le cose non vanno come vuole lui.
Analizzo la situazione e so che devo dare da subito il peggio di me,
perché non cederà facilmente.
Vedo che stringe i denti e cerca di liberarsi dalle catene, ma non ha
abbastanza forze, e poi per scappare dove? Ormai pensano anche giù che non sia
più necessario per i loro fini!
“Fai del tuo peggio Dean, dimostrami che non sei cambiato da quando torturavi
per me le anime dei dannati durante questi 40 anni!”
“Tu non sai niente di me!” rispondo con uno sguardo di fuoco. So cosa sta
cercando di fare, prova a farmi incazzare così tanto che non riucirò a
resistere dall’ucciderlo. Ma non lo farò. Voglio scoprire cosa sa e come
possiamo uscire da sto casino, non mi farò depistare da un sadico bastardo.
Guardo gli attrezzi davanti a me e vedo un bisturi affilato che mi
chiama.
Lo prendo in mano per soppesarlo e una luce mi si accende negli occhi.
“Dean Dean Dean, ti eccita sapere che stai per torturarmi? Non puoi più
farne a meno Dean e lo sappiamo entrambi!”
“Bastardo!” mi sto innervosendo, ma devo stare calmo e ragionare.
Vado verso la bottiglia di acqua santa che si porta sempre in giro Bobby
e bagno il bisturi che ho tra le mani lì dentro , poi non contento, vado al
sacco di sale che ci portiamo dappertutto, forse anche al cesso ormai.
L’acqua santa fa da collante e il bisturi si ricopre quasi completamente.
Mi avvicino lentamente al corpo che al momento contiene Alistair, so che
potrà prenderne un altro, ma soffrirà e questo spero mi possa aiutare ad
uccidere i demoni che ancora mi vengono a trovare nei miei incubi.
Gli appoggio molto lentamente addosso il bisturi senza fare movimenti
bruschi e e vedo che cerca di trattenere un urlo, ma non appena lo appoggio
completamente sulla pelle cerca di scostarsi per evitare il dolore.
Con attenzione gli taglio leggermente la pelle e la sento sfrigolare, ho
imparato molto mentre ero giù e ora lo sfrutterò per un’obiettivo utile alla
nostra caccia.
Il sale e l’acqua santa sta facendo un ottimo lavoro e ho appena
iniziato.
Scosto il bisturi e prendo una manciata di sale per metterglielo sulla
ferita, in modo tale che faccia più male e a quel punto inizia a gemere piuttosto
forte.
“Dean non riuscirai mai a farmi parlare, nonostante tu sia stato un
ottimo allievo!” mi dice mentre cerca di trattenere le urla.
Non devo farmi ferire da questo figlio di puttana, devo pensare a Sam e a
come uscirne da questo casino.
Inizio a incidere nel punto in cui ci sono i muscoli del braccio e con
estrema soddisfazione noto che è come tagliare il burro, sento la carne cedere
al passaggio e vedo che l’acqua santa abbinata al sale fa il suo lavoro.
Non vedo l’ora di passare all’altro braccio, ma non faccio in tempo a
tornare verso la bottiglia d’acqua santa che mi accorgo di non avergli fatto
nemmeno una domanda di quello che mi interessa, e mi rendo conto che ha
ragione, dopo 40 anni inizi ad abituartici, come se non sentissi più niente vedendo
il dolore negli occhi di chi ti sta di fronte. Non vedo alternative al momento,
quindi dopo aver bagnato il bisturi con l’acqua santa e averlo ricoperto di
sale, torno dal mio demone preferito.
“Pronto per il secondo round?”
“Vai a farti fottere Dean!” risponde a voce bassa
“Ti piacerebbe vero? Ma al momento ho cose più importanti in mente!”
Stavolta con l’altro braccio arrivo ai legamenti e li taglio di netto
senza nemmeno dubitare di quanto sia disgustoso quello che sto facendo.
“Bastardo!” urla Alistair
“Non ho mica finito qui, sai?
Questo è solo l’inizio, avevi ragione, ho imparato molto laggiù, ma ora lo
posso usare a nostro vantaggio!”
“Non ti aiuterà torturarmi, non riuscirete ad evitare di far tornare
Lucifero sulla Terra! È destino!”
“Non credo nel destino, dovresti saperlo! Sono qui no? Eppure sarei
dovuto rimanere all’inferno!”
“Sono sicuro che ci tornerai presto, e stavolta nemmeno Dio riuscirà a
salvarti!”
“Sono già all’Inferno!”