Quello che Ikki sta guardando non gli piace nemmeno un po’!
Assolutamente.
Shun, il “suo” Shun ( e sottolineiamo questo aggettivo perché sembra
che qualcuno se ne dimentichi…) in spiaggia con quel…quel coso che si
ostina a chiamare costume!
Ok, senza dubbio il suo nome è questo.
E, sempre senza quel dubbio di prima, anche gli altri hanno…cosi come
quello addosso.
Ma accidenti, su di lui fa un effetto assolutamente diverso dagli altri.
E come se non bastasse accanto a Shun c’è Hyoga!
Il cavaliere del cigno ha lasciato i suoi ghiacci e la sua algida
espressione per fissare il suo fratellino con uno
sguardo…inequivocabile!!!!
Chiunque se ne accorgerebbe, figuriamoci un fratello geloso e
possessivo come si è reso conto di essere Ikki.
Così adesso ci sono questi tre ragazzi che già normalmente danno
nell’occhio splendidi come sono, in costume nero che sta loro addosso
divinamente, seduti tutti e tre vicini sulla spiaggia a fissarsi
reciprocamente.
Mentre il resto delle persone fissano loro.
Una scena da non perdersi.
Hyoga, a dire il vero, non ha occhi che per Shun.
Si vogliono bene e se lo sono detti, senza paure e sotterfugi, sinceri
come sempre tra loro.
Ma sono stati anche concordi nel decidere che in questa vacanza,
per rispetto verso Ikki ( e perché se no il suddetto cambia i connotati
a un certo cigno) non si lasceranno andare a effusioni o altro davanti
a lui.
Questa vacanza a Rodi, sinceramente, è stata totalmente inaspettata.
Così come inaspettato è stata l’adesione di Ikki.
Quando Aphrodite, con quel suo sguardo malizioso, diede a Shun i
biglietti per un viaggio a Rodi con pernottamento per…tre in una
deliziosa pensioncina Shun non riusciva a credere ai suoi occhi.
Per quale arcano motivo il cavaliere dei pesci gli faceva un regalo
simile?
Il mistero fu presto svelato: dovevano andarci lui, DeathMask e Shura,
tutti e tre insieme ( nella sua innocenza non gli passò nemmeno
nell’anticamera del cervello di chiedere che ci faceva Shura con la
coppia più …più del Santuario) ma poi quegli altri due si
erano…ammalati!!!
Quello che non erano riusciti a fare i cavalieri di Ades riusciva a dei
microbi invisibili!!!
Influenza come mai ne avevano vista negli ultimi vent’anni!!!!
Così Aphrodite si vide costretto a rinunciare al viaggio ( anche se
aveva accarezzato l’idea di andarci da solo…ma poi sapeva che la sua
testa avrebbe corso un serio pericolo…) e lo regalò a lui.
Il nostro piccolo amico si vide in vacanza in quell’afoso Luglio al
mare, sulla spiaggia di una delle isole più belle del Mediterraneo,
con…già, con chi???
Ma…Hyoga chiaramente, il suo Hyo che finalmente ricambiava il suo
amore!!
E…il terzo?
Fece capolino il nome di suo fratello nella sua mente pura e dolcissima
ma, chiaramente, sapeva che Ikki e Hyoga…hem…come si può dire?
Non andavano propriamente d’accordo, ecco!!
Quindi era quasi certo che suo fratello avrebbe detto di no!!!
-Ma certo che vengo… ci mancherebbe altro…cioè… mi piacerebbe venirci,
si!!!-
E il cuore di Shun fece una capriola!!
Suo fratello e il suo ragazzo al mare con lui!!!
Dopo quello che avevano passato, dopo l’ultima terribile
battaglia potevano davvero andare al mare come tutte le persone
normali, e ridere, e scherzare come tutti.
Fu questa felicità che compensò Ikki notevolmente.
La sua ricompensa per aver accettato di passare più di un’ora accanto a
quel…quel cigno che stava troppo appiccicato al suo fratellino.
1° giorno di vacanza:
La spiaggia sotto la locanda è deliziosa.
La sabbia, bianca e finissima, non si appiccica alla pelle ma la
scalda perfettamente.
Il mare è pura acqua trasparente, un sogno davvero…come le pubblicità
delle televisioni di fantastiche isole tropicali.
Li non sono ai tropici ma davvero Rodi non ha nulla da invidiare a quei
posti così lontani e pubblicizzati.
I nostri amici sono sulla spiaggia stanno prendendo il sole, o
meglio: Shun sta prendendo il sole mentre gli altri si osservano in
cagnesco.
Il nostro piccolo amico è sdraiato sul suo asciugamano azzurro, la
testa appoggiata alle braccia, i riccioli castani che ricadono morbidi
sul collo, il corpo adagiato sulla soffice spugna.
E già li a più di qualcuna sale la pressione leggermente.
Giusto quel che serve affinché una certa Fenice di nostra conoscenza
aggrotti le sopracciglia molto pericolosamente.
Ma fino a che sono ragazze che, più o meno innocentemente rallentano
quando passano per osservarlo meglio ridacchiando e arrossendo,
si limita ad aggrottarle soltanto le sopracciglia, quando invece
“becca” Hyoga che lo sta passando ai raggi x in maniera moooolto
dettagliata…allora le sopraccitate sopracciglia diventano una linea
sola, parecchio minacciosa.
Hyoga, ignorando la minaccia di quegli occhi di fuoco, guarda il suo
ragazzo come mai lo aveva visto fino ad ora.
Si sono dichiarati da poco e si sono scambiati baci ed abbracci…ma non
sono mai andati oltre.
Chiaramente non l’ha mai visto in mutande…anche se un pensierino, in
effetti, l’ha fatto.
Ma era consapevole che dovevano prima darsi il tempo di …di… ahem,
adesso tutte le sue giuste e sacrosante considerazioni non riesce più a
ricordarle.
La sua pelle sembra di madreperla sotto il sole e ricorda ancora la
sensazione di quel velluto sotto le sue dita mentre gli spalmava
la crema solare.
In abbondanza…non si sa mai.
Chiaramente Ikki era intervenuto sul più bello…quando poi si era
trattato di metterla a lui tolse dalle mani di un esterrefatto
Shun la tanto sospirata crema per spalmarla personalmente sulla pelle
lattea del Russo.
Alla velocità della luce, ovvio.
Improvvisamente la gelosa Fenice mette un berretto con visiera
totalmente calato sugli occhi azzurri del biondo guerriero per
impedirgli ancora la visuale e un pensiero attraversa veloce la mente
di Hyoga: saranno i sette giorni più lunghi della sua pur breve ma
movimentata vita!!!!!
Un’ora distesi li tutti e tre…per Ikki, dopo cinque minuti, si era già
al suo limite massimo.
Aveva provato ad alzarsi per andare a fare il giro della spiaggia, ma
dopo dieci metri si era girato di scatto…e quell’accidenti di cigno
aveva già aperto le sue ali sulla schiena di suo fratello!!!!!
Risultato: era tornato indietro subito, adducendo a un mal di non so
che cosa improvviso.
Così ha pazientato per altri 55 minuti, fino a quando Shun si è alzato
e non ha proclamato di andare a fare un bagno.
Il primo bagno, finalmente.
E’ mentre camminano e guardano gli altri che escono bagnati ma
soddisfatti dall’acqua che nella mente sempre all’azione di Ikki nasce
un pensiero pericoloso, ( per Hyo…)i costumi, nell’acqua, si bagnano
(…ma vaaa), dicevo, in acqua si bagnano…e quando si bagnano
diventano indecenti!!!
Ma proprio tanto indecenti.
E adesso?
Il viso di Shun è il ritratto della gioia, come può impedirgli di
bagnarsi per le sue paranoie?
Ikki si mette in “riga” da solo, mentalmente.
Si sgrida e si obbliga a non fermarli, almeno per stavolta.
Eppure…eppure quando Shun si tuffa per evitare lo stillicidio di Hyoga
che lo bagna un po’ alla volta, quando l’acqua fredda accarezza la
pelle accaldata del cavaliere di Andromeda che emerge dall’acqua in
tutto il suo splendore…ehhhh, cari miei, come credete che si senta un
fratello troppo geloso che non sopporta gli sguardi di nessuno addosso
al suo piccolo gioiello?
Proprio come immaginate!!
L’acqua ricama mille sentieri sulla pelle di Shun e Hyoga non riesce a
staccargli gli occhi di dosso…se mai oggi è riuscito a farlo una volta
soltanto!!
Gli fa ergere i capezzoli, invitanti.
Spiccano davvero così o è lui che sta diventando un maniaco? (…in
effetti…)
Se lo chiede preoccupato il nostro cigno mentre inghiotte a vuoto con
un espressione sicuramente ebete sul viso.
Espressione che diventa di fuoco quando nota come il costume bagnato si
incolla alla pelle in maniera perfetta.
Rivelando così tutto quello che c’è da rivelare.
Troppo per un certo fratello che sta andando a passi da …Fenicie da un
certo cigno suicida, gli occhi come il mare in burrasca.
Chi lo ferma è proprio Shun, che lo spruzza di acqua, gioioso.
Ha la luce del sole negli occhi e bagna, ridendo con l’anima, suo
fratello che si sente, così, disarmato.
Come può arrabbiarsi davanti a tanto candore?
Hyoga intanto non si perde una mossa di Shun e le ragazze, a loro
volta, non si perdono un solo mm di pelle dei tre ragazzi.
Una scena indimenticabile!!!!
Bisognerebbe filmarla.
Dicevo..ahem… Hyoga sente un certo non so che salirgli lentamente e
arrivare a toccare parti del suo corpo molto compromettenti.
Non sa che fare per fermarsi e per fermare così la luce pericolosa che
minaccia di nullificarlo se fa soltanto un piccolo cenno nei confronti
di quello che è pur sempre il suo ragazzo!!!
Che razza di situazione!!
Così si tuffa e, nuotando sott’acqua fino a che i polmoni non stanno
per scoppiare, arriva al largo.
Solo.
L’eccitazione si sta calmando, l’acqua fredda del resto, è un ottimo
deterrente ma resta un po’ di tristezza.
Accidenti, sembra un marito geloso Ikki.
E che cavolo…mica glielo mangia, no?
E’ o non è il suo ragazzo?
Si volta, vede la testa castana di Shun che spunta dall’acqua e le sue
bracciate regolari gli stanno segnalando che lo sta seguendo.
Va bene, adesso basta.
Se Ikki vuole il gioco duro lo avrà.
Attende Shun che appena lo vede vicino si mette a fare il morto,
facendosi cullare dalle onde dolci del mare.
Ikki è dietro di lui ma questa volta Hyoga lo ignora immediatamente e
si riempie gli occhi di quella visione quasi celestiale ( per lui senza
quasi va…).
Si china sul suo viso e lo bacia sulle labbra.
Le lascia un attimo di troppo forse, o forse è il sole che gli ha
causato un leggero mal di testa.
Sapete…quel cerchio che stringe e ti fa appannare un po’ la vista?
Non lo saprà mai chiaramente…anche perché in quel momento qualcuno si
mette a gridare…ed è un grido molto, molto acuto.
E spaventato.
La notte accarezza tranquilla i visi rilassati dei due ragazzi stesi
sulla spiaggia, intenti a parlare sottovoce.
Non certo perchè così disturbano qualcuno ma per quella sorta di magia
che la luna regala a chi ha gli occhi e il cuore per poterla vedere.
Ahem… ho detto due ragazzi, vero?
Non tre, già, proprio due.
Infatti il gelosissimo Ikki non è accanto a loro.
Che si sia messo il cuore in pace e abbia deciso di lasciar stare i due
innamorati?
Eh…mi sa proprio di no!!
In realtà… ricordate il grido molto spaventato e molto acuto che
è echeggiato nel pomeriggio sulla spiaggia?
Ecco, la causa del forfait della nostra Fenice è proprio quel grido.
Una mamma si era accorta che il suo bambino era sparito.
E c’era di più…qualcuno lo aveva visto allontanarsi con un ragazzo!
A Ikki bastò uno sguardo al viso sgomento di suo fratello per seguire
le tracce del piccolo, ancora più veloce della polizia.
Tornò con il bambino in braccio, la polizia era appena arrivata e la
madre pianse tutte le sue lacrime per ringraziarlo.
Il bambino non volle lasciarlo più.
Così Ikki fu invitato a portarlo, sempre in braccio, fino a casa sua.
Ufficialmente questa è la ragione.
Ufficialmente si fermò là e mangiò con loro e il bambino lasciò la sua
mano solo dopo addormentato.
Ma dentro di lui qualcosa era scattato.
Come un ingranaggio che va a posto improvvisamente, con un rumore
assordante.
Quante volte aveva consolato Shun allo stesso modo?
Quante volte lo aveva salvato da chi voleva fargli del male?
Questo voleva continuare a fare.
Salvarlo e proteggerlo per il resto della loro vita.
Ma qualcuno aveva preso il suo posto, qualcuno che amava Shun in
maniera diversa forse ma altrettanto profondamente.
E nasconderselo non serviva a nulla.
Così quando il bimbo lo lasciò andare lui tornò a casa e non da suo
fratello.
Anche se gli costò tantissimo.
Era arrivato il momento di farsi da parte.
Quando si alzano per tornare nella loro stanza la luna è ancora alta
nel cielo e il mare sussurra una dolce melodia, lenta, ipnotica.
Camminano tenendosi per mano sulla spiaggia deserta e poi lungo la
strada mentre anche l’aria profuma di salsedine e di fiori.
Nella penombra della stanza non vedono più i mobili in vimini né i
vestiti sparsi per la stanza.
Ma soltanto le forme dei loro corpi.
I capelli di Hyoga sembrano dello stesso colore della luna mentre
accarezzano le spalle lievi, delicati.
Gli occhi trasparenti accarezzano il viso delicato di Shun, lo sfiorano
attenti, pronti ad assimilare ogni più piccolo mutamento in quei
lineamenti così amati.
Un segno che lo fermi, che gli faccia capire che lui non è pronto.
Ma Shun si abbandona fiducioso, appoggia il capo sulla sua spalla e
sospira piano.
Di quel che segue dopo soltanto la luna ne è la testimone.
Muta e discreta, protegge i due amanti e li abbraccia teneramente.
Mentre i loro respiri si alzano nella stanza.
Si prendono più volte, mai sazi di quell’amore che trova il suo
compimento in un donarsi reciproco.
L’alba li sorprende abbracciati, i capelli sparsi sul cuscino e Hyoga
appoggiato su un gomito mentre osserva colui che è diventato il suo
amante ancora immerso nel mondo dei sogni.
Ed è quando una mano si decide a sfiorare la bocca invitante che la
porta viene quasi scardinata a furia di “colpi leggeri” e la voce molto
nota di Ikki tuonare forte e chiara in tutto il corridoio:
- Si può sapere che diavolo state facendo li dentro voi due?
Dobbiamo tornare a casa oggi, ve lo siete dimenticati?-
E mentre un ghigno malefico si dipinge sulle labbra della Fenice a noi
non resta che scuotere la testa con rassegnazione!
Dovevamo immaginarlo, no?
Come si dice?
Il lupo perde il pelo ma…ecc ecc.
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