Ho freddo. Tanto freddo.
Il mio mantello……….ma dove accidenti l’ho messo?
Ma quanto tempo è che sono qui?Ma come………..’
Basta. Mi si sta intrippando il cervello.
Cerco di sfregarmi le mani sui bracci,ma i miei diti sono
lividi e gelidi.
Non riesco quasi più a vedere le mie gambe,stese sotto una
coltre di neve ghiacciata. Fino a poco(o tanto)tempo fa riuscivo a sentire i
miei pantaloni zuppi di acqua gelida,sentivo il freddo penetrarmi nelle ossa e
indurirle fino a farle spezzare.
Ora non le sento più. Non riesco più ad avvertire segni
vitali del mio corpo.
Il mio respiro è lento e rumoroso,e ogni volta che inspiro
l’aria fredda dell’inverno mi sembrano tanti spini ghiacciati che si conficcano
nella mia gola. Il naso ha smesso di gocciare quando l’acqua è diventata
ghiaccio.
Rannicchiato in questo anfratto,tra le mura del castello,mi
sento infinitamente piccolo e tutto è infinitamente grande, irraggiungibile.
Ho la testa poggiata sui ginocchi,così che riesco a sentire
il mio corpo scosso da un tremore forte e continuo.
Mentre io sono qui,quasi tutta la scolaresca si sta dirigendo
a casa,verso i loro familiari e il Cenone di Natale in famiglia;pochissime
persone si preparano per scendere in Sala Grande e passare qui un’altra
settimana festiva;tantissima gente parla,ride,piange,mangia,gioca,canta,muore e
vive nel Mondo. E il cielo continua a fioccare inesorabilmente,come se le sue
candide lacrime potessero purificare questo mondo dannato.
Dolorosamente,sbatto le ciglia per cercare di mettere a fuoco
il paesaggio intorno a me,che via via si sta offuscando.
Sono ricoperto dalla neve,e il freddo mi è penetrato nel
cuore.
Ron ed Hermione si sono messi insieme. E’ proprio vero che
l’amore è cieco,e nel loro caso anche sordo. Al primo anno non si potevano
soffrire e i loro battibecchi si sono prolungati fino a poco tempo fa,quando
finalmente si sono tolti i paraocchi e si sono trovati.
Per festeggiare il loro amore,hanno deciso di passare la
vacanze di Natale soli soletti in qualche posto romantico. Roba da far venire la
carie……………….o forse anch’io lo vorrei tanto,ma non ho la forza di ammettere che
li invidio molto e che a me non potrà mai succedere. Già,io sono un caso
disperato.
L’altra settimana mi sono sorpreso ad osservare un ragazzo con
pensieri,diciamo “poco consoni”e ,dopo attente riflessioni che andavano dal
quanto sono scemo all’essere o non essere,ho scoperto di essere gay.
Non ho avuto il coraggio di dirlo a Ron e rovinare i suoi
pensieri amorosi,così mi sono portato questo peso da solo.
Non so dire se questo sia il motivo per cui sono venuto
qui,ma il fatto che io mi sia innamorato di un certo biondo slytherin
contribuisce molto.
Il diavolo si è innamorato di un angelo. Il mare si è
innamorato del cielo. Ammesso e non concesso che io possa essere
corrisposto,esiste un mondo surreale dove due esseri così diversi possono vivere
in pace?
Le fiamme dell’Inferno reclamerebbero il loro dannato e le
nuvole del Paradiso il loro beato.
Ma questi sono solo i vaneggiamenti di un moribondo. Ma
voglio veramente morire qui come un merluzzo surgelato?Io voglio
morire?..................
No che non voglio!
Ma…………che posso fare?I miei amici si sono dimenticati di
me,il Mondo mi ha messo su un piedistallo d’oro e mi ha abbandonato lì,e ciò che
è peggio,sono frustrato per un amore non corrisposto.
Gli occhiali sono diventati così freddi,che il vetro si sta
incrinando e non riesco più a vedere bene.
“Mi sto lasciando andare………”
………un passo………..ma forse è la mia testa.
“……….sto scivolando nel buio………”
………..un altro passo……..
“……..la Morte sta venendo a prendermi………”
……..un altro ancora,che affonda nella neve………..
“………..io l’aspetterò qui………..”
………ancora uno……..
“…………e quando arriverà………….”
………….i passi sono vicinissimi…………
“………io l’accoglierò a braccia aperte!”
-Potter?!?!?!?!Che accidenti ci fai qui???-
Mmmhh…………….ho la testa che mi gira.
Apro gli occhi e cerco di mettere a fuoco qualcosa.
Non vedo nulla. I miei occhiali………non porto i miei
occhiali!!
Muovo le mani,tastando intorno a me. Sono su un materasso e
ho una coperta adagiata sopra. Riesco a vedere la sagoma di un baldacchino e ora
che ci faccio caso sembra che sono steso in un mare di pece.
Fa caldo. Tutto il freddo di prima è come se fosse sparito,e
ora le mie viscere sembrano ribollire e bruciare il mio corpo. La testa mi fa
troppo male e scotta da morire,in netto contrasto con il mio sudore freddo. I
miei neuroni stanno cocendo in un brodo cerebrale di almeno 180 gradi. Queste
coperte sembrano di piombo fuso sul mio corpo dolorante e caldissimo.
Cerco di alzarmi,arpionando le mani al materasso. Un palmo
gelido spinge contro la mia fronte e mi respinge tra le lenzuola.
-Stai fermo,Potter!Hai la febbre alta…………-
Il mio angelo. Sono sicuro,questa voce mi è
inconfondibile.
Cerco di formulare qualcosa di sensato,ma dico solo un fioco
–M-Malfoy………..- sporgendo la mano
verso il bordo del letto.
Voglio toccarlo. Voglio sapere che lui è qui con me.
La sua mano mi passa gli occhiali dalla montatura gelida. Li
inforco e faccio uno sforzo per non infilarmi gli occhiali in un occhio.
Il Mondo mi riappare nella sua nitidezza.
Sono sdraiato in un profumatissimo corredo di seta nera,parte
di un bel baldacchino in legno di noce lucidato. La stanza è ammantata nella
notte,tranne che per la luce di un candelabro sulla sinistra.
Draco è qui.
Ritto e composto vicino al bordo del letto,con il colletto
della camicia scomposto e due bottoni aperti. Ha le mani incrociate sul petto e
mi guarda con severità.
-Ora devi spiegarmi,Potter. Era una tua nuova trovata per la
celebrità oppure volevi morire assiderato?-
-Io…..io…v-volevo….- lo bisbiglio così piano che quasi non
riesco a sentirlo io.
-Come?-lui si avvicina,poggiandosi con le mani sul letto e
piegandosi verso il mio volto.
Per un attimo non riesco a rispondere. Sono prigioniero di
quegli occhi d’argento sfavillante,così magnetici;di quei capelli color
platino,lisci e setosi,che ondeggiano intorno alla sua fronte come le pieghe di
una tenda. Tra quei fili d’oro c’è ancora qualche goccia brillantina,residuo
della neve sciolta.
-Io……..io……non lo so- la mia voce è bassissima,ma lui coglie
lo stesso le mie parole.
-Come non lo sai?Ti imboschi in una tormenta di neve perché
non hai niente da fare?-
Draco era irritato. Sembrava come se il fatto che Potter si
uccidesse a sua insaputa gli desse fastidio.
(Cambio di POV^^)
Harry tentò di nuovo di mettersi seduto:l’odore che quelle
lenzuola emanavano(l’odore di Draco)gli stava dando alla testa.
-Ti ho detto di metterti giù!- Draco si avvicinava con
l’intento di farlo distendere.
-Non preoccuparti,sto bene. Mi sento meglio.-
Harry si mise a sedere,poggiando la schiena contro la testata
del letto.
-Che ci facevi fuori con quel tempo?- chiese Potter,con voce
debole,timida per il mal di gola.
-Dovrei farti io questa domanda,Potter! Ringrazia la tua
buona stella. Se non avessi perso le penne in giardino,a quest’ora saresti una
lastra di ghiaccio!-
Che vita strana la sua. Sempre stato l’Orfano per
eccellenza,l’Eroe d’eccezione,l’Amico per la pelle,il Suicida mancato e ora
anche la Bella
addormentata in Hogwarts!
In effetti,Harry non sapeva perché l’avesse salvato.
Forse………
Forse era come nelle belle favole dove i due si vedono e si
amano………….…no,era da escludere,ma Potter doveva per lo meno ringraziarlo.
-Ecco…..io……..grazie……Draco-
Malfoy lo guardò dritto negli occhi con un’aria stupita.
Credeva che dopo aver visto Potter dormire nel suo letto le avrebbe viste
tutte,invece questa gli mancava.
-Draco?!?!?!? E da quando mi chiami Draco???-
Harry si guardò intorno,come per dire “E’ evidente,no?” Gli
sembrava palese chiamare qualcuno per nome dato che questo lo aveva salvato
dalla morsa gelida dell’Inverno e lo teneva in camera sua. Ma evidentemente
Draco non aveva afferrato la sua gentilezza.
-Da quando mi sono svegliato qui- gli disse tranquillo.
Malfoy fece un sonoro ”tze” e biascicò qualcosa del tipo “ ma
chi me l’ha fatto fare?”
-Draco….potresti venire più vicino? Non riesco ad alzare la
voce e mi è difficile sentirti- il suo brodo cerebrale lo aveva reso più
audace,anche se in questo campo poteva ben dire di non esserlo mai stato.
Lo Slytherin si sedette sul bordo del letto con uno sbuffo.
Potter stava seduto comodo,con le braccia in grembo e un sorriso lieve.
Aveva,però,un’aria trasandata ,forse l’aria che dovrebbe avere uno dopo aver
passato il pomeriggio al freddo e al gelo,si convinse Draco.
A un tratto,Malfoy gli mise una mano sulla fronte. Dire che
scottava era un leggero eufemismo e aveva gli occhi lucidi come se stesse
piangendo.
-Se non volevi morire,in compenso ti sei beccato un febbrone
da cavallo!-
Quella mano era così frasca,e il fatto che fosse la sua gli
faceva sentire delle scariche elettriche dalla nuca in giù. Era un qualcosa di
cui non voleva privarsi,così Potter la prese tra le sue e se l’adagiò sulle
cosce,appena sopra le lenzuola.
-Che hai,Potter? Vaneggi?- Draco era stralunato……..e
vicino…...molto vicino. Tanto vicino che Harry poté sentire il suo respiro sul
volto. Un lieve soffio caldo.
Non disturbate il can che dorme. Ma nel nostro caso era “Non
stuzzicate l’Harry febbrile”.
Fu un attimo. Harry,nonostante respirare fosse un dolore più
che sufficiente,fece uno scatto felino e chiuse la distanza tra di loro.
All’inizio Malfoy rifiutava quel contatto……ma
poi,lentamente,si lasciò andare alla passione del moretto.
A caval donato non si guarda in bocca. Anche se la sua lingua
era di tutt’altro auspicio,intrecciandosi e lasciandosi con quella di Harry.
Infatti,quest’ultimo ci metteva una gran foga,nonostante
fosse debole.
Alla fine,entrambi dovettero riprendere fiato.
Potter,che aveva il fiato corto,sprizzava felicità da tutti i
pori e lo guardava malizioso.
Il biondino,invece,si voltò di colpo e s’incamminò verso la
porta.
-Draco…….-
-Quando ti senti meglio mettiti i tuoi vestiti e va nel tuo
dormitorio che l’ora di cena è passata da un pezzo.-
Uscì e chiuse la porta. Solo nel corridoio scuro si permise
di toccarsi le gote infiammate.
Intanto nella camera aleggiava il silenzio dopo la
delusione.
Ma Harry no si dava per vinto………
Il giorno dopo entrò in Sala Grande di buon’ora.
Era semideserta:c’erano tre ragazzi di Ravenclaw,cinque
Hufflepuff,lui,Draco e uno Slytherin del primo anno.
Proprio mentre Harry si sedeva,Malfoy si alzava e faceva per
andarsene.
Potter mangiò alla velocità della luce,si strozzò quasi con
il succo di zucca,si alzò e lo seguì.
Lo intravide appena mentre usciva dal portone. Sgattaiolò nel
portone e si mise ad osservarlo a distanza debita:camminava passi lenti e
composti,quasi ipnotici.
Si fermò sotto una quercia e cominciò a leggere un grosso
tomo. La quercia era ancora carica di neve,ma per terra l’erba era verde
smeraldo,come se non avesse mai nevicato.
Harry,da dietro un cespuglio,aspettava il momento propizio
guardandolo:aveva il volto disteso e sereno;i capelli erano mossi dalla brezza
leggera,ma Draco non ci badava;il suo corpo atletico e longilineo era
comodamente disteso sull’erba;le sue dita affusolate sfogliavano le pagine
noncuranti.
A Harry andò il sangue alla testa.
Uscì fuori dal suo nascondiglio e si precipitò come una furia
di fronte a Draco.
Dopo pochi minuti,il biondino alzò la testa dal suo libro con
nonchalance(non so come si scrive^^)
-Vedo che stai meglio,Potter-
Era bello. Troppo bello(classica scena in cui esce il sangue
dal naso^^).
Harry s’inginocchiò e lo abbracciò stretto.
-Potter!?!POTTER!?!?!MA CHE TI SALTA IN MENTE!?!?!?-
Lo respingeva. Lo allontanava a suon di gomitate,ma il
piccolo polipetto con la cicatrice a forma di saetta non demordeva.
Vedendo che non funzionava,Draco cedette.
Il suo dimenarsi si affievolì e si spense……..…….pian
piano,anche lui abbracciò Harry.
Se lo mise stretto stretto,vicinissimo a sé,quasi sulle sue
gambe,continuando a sospirare. Potter gli si era avvinghiato alla vita,mentre
Malfoy gli aveva messo una mano intorno alle spalle e una sulla schiena.
Inizialmente era una presa convulsa,poi si rilassò.
Solo allora,Harry si azzardò a parlare,molto
timorosamente
-D-Draco………..possiamo rimanere così per sempre?-
Un bacio sulla testa.
Era la sua risposta e quanto di più inaspettatamente bello e
gratificante potesse sperare.
Tra le sue braccia stava meravigliosamente bene e il Mondo
aspettava fuori.
Anche Draco sembrava aver gradito,perché teneva gli occhi
chiusi e aveva un sorrisetto tenero,a detto di Harry.
“Questo è il Paradiso?O l’Inferno?Qualunque cosa sia,si sta
maledettamente bene qui.
Ma poi…….che m’importa di dove sono?
Il mio mondo inizia e finisce nei tuoi occhi,Draco”
Fin
Salve^^Come vi è sembrata?Scusate per il cambio di POV
improvviso,ma non sono molto pratica,e poi mi sembrava più carino vedere anche
da un’altra prospettiva^^
Come ho già detto,questa è la mia prima ff e vorrei sapere
che ne pensate.
Un commentino???Per favore!!!!! Ran^^