Sei persone ~ Nobody came soon

di Feel Good Inc
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Sei persone  ~  Nobody came Soon

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Millecinquecento persone finirono in mare quando il Titanic sparì sotto i nostri piedi.

C’erano venti scialuppe nelle vicinanze. Solo una di loro tornò indietro. Una.

 

 

{ La luce della torcia su e giù tra le onde gelide si posa incurante su chi la luce non potrà più vederla mai più mai più }

Abbiamo aspettato troppo

{ La voce che urla richiami troppo tardivi troppo nessuno ormai può più sentirli nessuno è tutto inutile inutile inutile }

Abbiamo aspettato troppo

{ E nella notte nella disperazione nel rimorso una sola parola echeggia assordante silenziosa sul ghiaccio sulla morte }

Abbiamo aspettato troppo

{ Perché? }

 

 

Sei persone furono salvate dall’acqua; una di queste ero io. Sei su millecinquecento.

 

 

{ Guardali ora, guarda la negligenza umana, guarda quanto può fare male. Guarda, e inorridisci }

Abbiamo …

« Che vi prende? »

… aspettato …

« Sono i vostri uomini quelli là fuori! »

… troppo.

{ È tardi ormai, Molly, è tardi, non ti ascoltano. Non ti ascoltano. Non vogliono ascoltare }

 

 

In seguito, le settecento persone sulle scialuppe non poterono far altro che aspettare.

Aspettare di morire. Aspettare di vivere. Aspettare un perdono che non sarebbe mai arrivato.

 

 

– to be damned to know hoping is dead and you’re doomed; then to scream out and nobody’s there

 

 

Abbiamo aspettato troppo.

Nessuno salverà mai noi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Scritta in un momento di profonda amarezza, in memoria di tutti coloro che hanno chiesto aiuto e non l’hanno avuto.

Uno dei momenti che mi fanno più male al cuore in ‘Titanic’ è il post-naufragio, quando i sopravvissuti sulle scialuppe restano lì a guardare il disastro e soltanto Molly Brown tenta in qualche modo di spingere gli altri a fare qualcosa. Quando Rose al termine del suo racconto dice: «Solo una di loro tornò indietro. Una», in quel tono così disperato, puntualmente scoppio in lacrime. La negligenza che c’è stata di fronte a questa catastrofe e che esiste in generale è un cancro dell’umanità, qualcosa di cui non smetterò mai di stupirmi e che non cesserà mai di disgustarmi.

Il sottotitolo e l’ultima frase in corsivo sono tratti dalla canzone Little Susie di Michael Jackson, che scava proprio in questo tema. God bless him.





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