Allora,volevo solo precisare che la storia non l'ho scritta io, ma una mia amica, Yoite Chan. Buona Lettura!
Mi trascino a fatica nell'oscurità di questa notte infinita... Il
respiro sempre più debole, il mio fisico sempre più fragile, questi
sedici anni pesano quasi fossero duecento... La pioggia dolcemente mi
sfiora, danza elegante sui miei capelli, sulle spalle, le braccia, le
mie lunghe e ossute gambe... non so perché sono qui, non so nemmeno
perché vivo. Le sofferenze che sono sempre stato costretto a provare
fino ad ora, sono forse la punizione divina per la terribile persona che
sono stato in una precedente vita ? Non ho alcun ricordo di essa,
nessuno può averne della propria, ma forse questo non conta, forse...
devo ugualmente pagarne le conseguenze.... Sono talmente immerso nei miei pensieri che non mi rendo conto di andare
quasi a sbattere contro una persona, una signora che tiene in braccio
una bambina. La bambina più bella che abbia mai visto. Piccola e
leggera, mi fissa con i suoi occhi grigi e ingenui, spalancati. Una
cuffia protegge la sua testolina dalla pioggia, alcune morbide ciocche
dorate fuggono ribelli da essa posandosi sulle gote rosse e paffute
della piccola; lei mi guarda stupita, poi allunga la piccola mano
cicciotta verso di me, mi indica, "attento signore" dice sorridendo
timidamente. Sento il sangue inondare improvvisamente le mie guance
diafane, non sono abituato a ricevere sorrisi. Tento con difficoltà di
sorridere a mia volta, anche se più che un sorriso, la mia sembra una
strana smorfia; la bambina sembra comunque aver intuito i miei buoni
propositi, scoppia a ridere rumorosamente. La madre allora la stringe a
sé e con delicatezza la fa voltare : "hey hey hey senti come ridacchia
questo scricciolo" dice sorridendo mentre coccola la figlioletta. La
piccola continua a ridere, si stringe al collo della mamma, gioca con i
suoi capelli "resisti ancora un pò, tra poco saremo dalla nonna..."
ripete la madre a voce più bassa. Le osservo allontanarsi così, insieme,
felici... Sento l'invidia verso quella bambina crescere dentro di me
inarrestabile.
Chissà cosa si prova ad essere felici, chissà cosa si prova ad avere una
famiglia...chissà... nella mia breve esistenza, alla fine ho avuto la
fortuna di incontrare delle persone che hanno avuto un minimo di fiducia
in me, che mi hanno accolto nel loro gruppo... Quando sono con loro, mi
sento come se, dopotutto, una sorta di famiglia l'avessi anch'io... e
questo mi fa stare bene... Soprattutto, sono contento del fatto che il
mio destino si sia incrociato con quello di una persona speciale,
l'unica che è stata in grado di accendere una piccola luce nelle tenebre
che avvolgevano avide la mia anima... se chiudo gli occhi mi sembra di
vederla ancora, il suo viso, il suo sorriso, il suo calore. Sono fuggito
via, ho abbandonato tutto e tutti all'ultimo momento, sì, è la cosa
migliore lo sento, sto per andarmene e non voglio che siano presenti
quando giungerà quel momento, non voglio che siano infelici a causa mia.
Mi dimenticheranno presto, ne sono convinto... non sono importante,
perché badare a me ? Sarà come se non fossi mai esistito, scomparirò nel
nulla senza lasciare traccia; la memoria umana è fragile, ristretta, e
poi il tempo darà il suo contributo per spazzar via anche le ultime
tracce del mio passaggio. Nessuno piangerà al mio funerale, non ci sarà
nessun funerale, io non esisto non vivo non ci sono non c'ero non sono
mai stato niente.
Non mi ero accorto di aver accelerato così tanto il passo,
sollev lo sguardo e mi trovo davanti alla spiaggia. La luna risplende,
si riflette sul mare placido e nero. Un pesce guizza fuori dall'acqua e
sembra ricoperto di diamanti. Mi siedo sulla sabbia e osservo il
panorama in silenzio. La pioggia è cessata. Tutto tace intorno a me in
un'atmosfera da favola, sembra irreale. Voglio rubare questa magia alla
realtà terrena, prenderla con me, portarla via quando sparirò. Voglio
farla mia, la mia favola. È tanto perfetta che una strana gioia si
impossessa di me, mi sento improvvisamente così leggero.... le lacrime
rigano lente le mie guance. Che strano mistero è la vita; per un momento
ci sei, due secondi dopo sparisci. Non bastano cento anni per godersi
tutta una vita, ma basta un solo istante per perderla per sempre... Non bastano cento anni per godersi tutta una vita, ma basta un solo
istante per perderla per sempre... mi tornano in mente tutti coloro che a
causa mia sono morti, la fragile luce della loro anima che è stata
spenta per sempre. Il loro cuore che ha cessato di battere. È colpa mia,
è tutta colpa mia. Shijima aveva ragione, sono solo un balordo
Shinigami. Uno spregevole e spietato mostro senza cuore, un assassino. È
giusto che la mia fine si compia, nel mondo non ci sarà mai spazio per
uno come me. Una fitta lancinante al petto mi fa tremare senza sosta per
alcuni secondi. Poi un colpo di tosse. Porto una mano alla bocca, mi
accorgo di aver tossito sangue. Il mio corpo si sgretola di minuto in
minuto, lentamente cado in pezzi, mi dissolvo...questo è il prezzo da
pagare per il rivoltante mostro che ho scelto di diventare... nessuno
dovrà piangere per me.. nessuno... nessuno... nessuno... sento la testa
improvvisamente pesante, mi sdraio lentamente sulla sabbia umida, la
marea si sta alzando, chiudo gli occhi... Venite onde, venite a
prendermi ... Luna, eclissati...notte, catturami...perdo i sensi, mi
lascio andare.. "sarebbe stato meglio se fossi morto" questa terribile
frase echeggia nella mia mente... "sì" rispondo "sì..hai ragione.."
adesso chiuderò gli occhi per sempre, è finita.
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