Messaggio
dell’autrice: Ed ecco a voi un altro dei soliti,
paradossali incidenti che sembrano accadere solamente sulla mia
Enterprise personale XD
Chi altri, oltre a Persefone Fuxia, vorrebbe farsi un giro a bordo?
Potrei sempre provare a metterci una buona parola con Kirk, non si sa
mai XDXD
“Insomma, lo vuoi capire che non c’è
alcun motivo di avere paura?”
“Questo lo dici tu, Scott” sbottò McCoy
appoggiando il suo vassoio sul tavolo.
“Non lo dico io, lo dice la scienza”
ribatté spazientito l’ingegnere sedendosi.
“Il teletrasporto è uno dei mezzi più
sicuri che l’essere umano abbia mai inventato. Le
probabilità che si verifichi un incidente nel processo di
trasferimento sono praticamente nulle!”
“Lo zero virgola zero uno per cento, per essere
esatti” precisò Spock distrattamente, mentre
condiva la sua insalata.
Scott lanciò al vulcaniano uno sguardo pieno di gratitudine.
“Visto?”
“Ma una possibilità rimane sempre, mi
pare.”
È
incredibile, deve sempre avere l’ultima parola su tutto.
Scott roteò gli occhi e si ficcò in bocca una
grossa forchettata di spaghetti al pomodoro.
“Non riesco a cogliere la logicità della sua
argomentazione” osservò allora Spock, perplesso.
“I dati che ho citato dovrebbero risultarle rassicuranti,
dottore. Perché continua a provare paura per uno strumento
tanto innocuo come un semplice trasportatore?”
“La paura non è logica, Spock” gli
spiegò McCoy divertito, mentre tagliava un bel pezzo della
sua bistecca. “Non è una cosa affatto razionale.
Certo, spesso alcuni tipi di fobia nascono a causa di un evento
traumatico ed emotivamente disturbante, ma il più delle
volte-” Il medico si bloccò a metà
frase e fissò interdetto il suo interlocutore.
Il Primo Ufficiale, infatti, aveva sgranato leggermente gli occhi ed
era sbiancato di colpo, assumendo di fatto una colorazione a dir poco
cadaverica.
“Va tutto bene, Signor Spock?” domandò Scott,
incerto.
Improvvisamente, il vulcaniano serrò gli occhi di scatto e
si portò una mano alla bocca, lasciando cadere sul tavolo il
brik di plastica da cui aveva appena bevuto.
Senza esitare un secondo, McCoy si alzò istintivamente e gli
si affiancò. Nonostante la sua preoccupazione, si
limitò a sfiorargli leggermente la spalla con le dita, ben
consapevole della sua diffidenza per il contatto fisico.
“Spock?!”
Con le lacrime agli occhi, il Primo Ufficiale riuscì
finalmente ad ingoiare il liquido che aveva in bocca ma, non appena
ebbe deglutito, fu subito colto da una serie di violenti colpi di tosse
che lo lasciarono letteralmente senza fiato.
“Cosa diavolo c’era in quel bicchiere?!”
chiese McCoy, che ora stava battendo violentemente sulla schiena
dell’amico per farlo respirare.
Ignorando gli sguardi sconcertati che lanciavano loro le
persone dei tavoli accanto, Scott raccolse senza indugio il brik che
Spock aveva lasciato cadere e ne annusò il contenuto.
Accigliato, ne assaggiò un piccolo sorso.
“Allora?” chiese McCoy con impazienza mentre il
vulcaniano si raddrizzava, pallido e barcollante, e
riacquistava un po’ della sua solita compostezza.
“È Coca Cola...” disse infine
l’ingegnere, rivolgendo a McCoy uno sguardo incredulo.
“Come?”
“Il sintetizzatore deve aver fatto confusione con le
ordinazioni.”
“Dannate macchine…” borbottò
McCoy tornando a chinarsi sul Primo Ufficiale. “Va meglio
ora?”
“Sì…” Il vulcaniano
tossicchiò ancora un po’. “Non mi
aspettavo davvero questo genere di bevanda.”
Scott rise rumorosamente. “E certo, rispetto a quel
te all’acqua di rose che prende di solito… Mi ha
fatto venire un colpo, sa?”
“Mi rincresce che lei si sia…” La voce
di Spock si smorzò di colpo e il vulcaniano
crollò inaspettatamente in avanti, sorretto
all’ultimo secondo da McCoy.
“Signore…!”
“Ma cosa diavolo…?!”
Il medico estrasse il proprio tricorder e lo
passò velocemente sul vulcaniano, ora mollemente accasciato
sul tavolo. Aggrottando la fronte per la concentrazione,
osservò attentamente il display colorato per qualche
secondo.
“Che cos’ha?” chiese Scott dopo un
po’, inquieto.
Il medico scosse allora la testa, sorridendo sbigottito. “Non
preoccuparti, Scotty, sta benissimo” disse lasciandosi
sfuggire un impercettibile sospiro di sollievo. “È
solo addormentato… a quanto pare il suo metabolismo non
regge la caffeina.”
Scott lo guardò a bocca aperta. “Ma ne ha bevuto
solo un sorso… e poi… la caffeina non dovrebbe
essere un eccitante…?”
“Cosa vuoi che ti dica…” McCoy
scrollò le spalle, sogghignando. “Io
l’ho sempre detto che questi mostriciattoli dal sangue verde
sono montati al contrario.”
A Sidereal Space
Seed: Aspetterò
pazientemente la tua mail! ;
) (ah e a proposito, bello il tuo nuovo nick ^o^)
Vorrei
ringraziare MkBDiapason, Rei Hino, Persefone Fuxia e ArinMiriamKane per avere commentato “Remember when it
rained”; e Sidereal Space Seed per i suoi
recenti commenti ad altre mie storie ^_^ GRAZIE!! *3*
|