As in the Life of
Rain
“As in the life
of rain,
You're only alive when you're falling.”
Dark Tranquillity – A Closer End
Come nella vita della
pioggia, si è vivi solamente mentre si cade. Ripensava a
quelle parole, secondo dopo secondo. Era come perso in un ciclo senza
fine, in cui il tempo non aveva significato. Meditava su quella frase,
su quanto potesse essere vera – anzi, su quanto lui la
trovasse vera. Perché stava cadendo, questa era la
schiacciante verità. E si sentiva vivo come non mai.
Oh, e non era nemmeno una raffinata metafora per indicare come tutto
stesse andando male nella sua vita. No, lui stava letteralmente
cadendo, come del resto prevedeva la fisica per qualunque corpo con un
peso specifico maggiore del peso specifico dell'aria. Si era buttato, e
come la legge – di gravità – voleva, ora
stava cadendo.
La cosa interessante, in questo caso, era la dilatazione della
percezione del tempo. Gli sembrava quasi di essere fermo. Aveva tutto
il tempo di pensare, di osservare il panorama attorno a sé,
di riflettere su ciò che aveva determinato la sua scelta, e
su cosa potesse aspettarlo.
In realtà, il volo non sarebbe stato molto alto. C'erano
parecchi alberi poco sotto di lui che gli avrebbero attutito la caduta.
Molto probabilmente si sarebbe rotto qualche osso, se proprio fosse
caduto male sarebbe potuto anche morire; ma era solo una remota
possibilità. Quindi ecco, si era lanciato, e che cosa
avrebbe ottenuto? Ossa rotte, ospedalizzazione, un marchio permanente
di instabilità mentale, in un caso estremo morte. Per cosa?
Solo per qualche secondo di volo? Per poter dire “Io ho
volato”?
Si sorprese a scoprire che in effetti le cose stavano proprio
così. Si era lanciato per poter volare, prima ancora che per
disperazione o disgusto verso il mondo. Semplicemente, quel salto era
sempre stato lì, invitante, a tentarlo di buttarsi oltre,
per poter finalmente provare quell'inebriante sensazione di
libertà. Gli venne in mente che forse avrebbe potuto
imparare ad usare il deltaplano, oppure iscriversi ad un corso di
paracadutismo. Invece no, aveva scelto il bungee jumping senza filo.
Forse la diagnosi di instabilità mentale non era
così sbagliata, dopotutto.
Ripensò un attimo alla gente che lo aveva visto correre. Ai
suoi amici che non se l'aspettavano. In effetti, neanche lui aveva
pianificato la cosa, semplicemente si era trovato in quel luogo, e
aveva deciso che doveva saltare. Rivide un attimo la scena. Le persone
che passeggiavano, i vari gruppetti sparsi, lui che seguiva i suoi
amici e poi all'improvviso si era bloccato. Si era guardato in giro
come se avesse sentito qualcosa, mentre qualcuno lo aveva osservato
perplesso, poi era scattato senza preavviso verso la balaustra.
Una, due, tre, quattro, cinque, sei, sette falcate, un salto, appoggio,
e poi giù di sotto, nell'ignoto. Insomma, ignoto. Uno
strapiombo di circa dieci metri con alberi che raggiungevano i sette
(quindi aveva tre metri di caduta libera prima di essere attutito da
qualsiasi cosa, e forse anche di più se mancava i rami
più alti), e in fondo un tappeto di erba con qualche
rifiuto. Che roba assurda, dover finire tra i rifiuti. Potrebbe
sembrare inglorioso, ma alla fine tutto finirà
così. Quindi, non è così lontano alla
fine della natura di tutto.
E continuava a riflettere su questo tono, mentre gli alberi si
avvicinavano lentamente. Perché era tutto così
lento? Ormai non gli restava molto da pensare –
più che altro perché il suo cervello girava a
vuoto, quindi non riusciva a farlo. Si concentrava sulle cose sotto di
sé. Le fronde dei sempreverdi, i loro aghi.
Cominciò a contarli, mentre il suo corpo ruotava da solo
cercando di mettersi in una posizione che permettesse di attutire il
colpo nel modo migliore possibile.
I rami erano sempre più vicini. Tenne gli occhi aperti fino
all'ultimo istante utile, prima di proteggerli dall'urto. Si
sentì rimbalzare come un pupazzo di pezza una, due, tre
volte, poi perse il conto quando sbattè la testa.
Stranamente, non sentì dolore. L'ultima cosa che
riuscì a percepire, prima di sprofondare nel buio, fu la
solidità del terreno sotto di lui. Era arrivato a terra vivo.
Ed eccomi tornato!
O almeno ci provo .-. dannazione, ho sempre meno tempo! E tra poco mi
scade di nuovo internet -.- ma vabbè, intanto si continua a
scrivere, un giorno si posterà tutto (sì
sì... dici sempre così u_u).
Ehm, litigi interni a parte, grazie a tutte/tutti per le recensioni!
Sempre gradite e utili ^^ e scusate se a volte non rispondo, sono un
po' incasinato... perdono! ç_ç
Alla prossima!
Erik
|