D&H
Solo
un ballo
Nessuno
aveva riconosciuto Hermione, che era entrata stretta al braccio
di Krum. Forse perchè nessuno si aspettava di trovarla
lì, di fianco a lui, forse perchè era talmente
diversa
senza la sua usuale aria di supponenza, forse perchè stava
elegantemente eretta invece che china sui libri come al solito. Nessuno
l'aveva riconosciuta, probabilmente perchè nessuno l'aveva
cercata con lo sguardo, nessuno si era chiesto con chi sarebbe andata
al ballo o addirittura se ci sarebbe andata, nessuno era interessato a
vedere chi sarebbe stato il suo
cavaliere o il suo vestito o la sua pettinatura.
O meglio, nessuno lo aveva fatto a parte due paia di occhi ben
distinti. Il primo
paio, composto da due iridi nocciola che in quel momento sprizzavano
astio, vagava inquieto per la
stanza da quando ne aveva avuto la possibilità e non
smetteva per un attimo di
saettare da un angolo all'altro, in cerca di una massa di capelli
crespi e denti
davanti un po' troppo sporgenti.
Il secondo paio d'occhi invece, di un grigio glaciale e nebuloso,
scrutava con sguardo acuto la folla, alla ricerca però non
di capelli, non
di denti, bensì di un altro paio d'occhi, ambrati, spesso
brillanti di curiosità, altrettanto spesso socchiusi a
mò
di rimprovero.
Il primo paio di occhi, che apparteneva a Ron Weasley, probabilmente
cercando
caratteristiche che la caratterizzavano solitamente ma non
quella sera, non scovò
Hermione se non quando Harry gliela indicò e anche allora,
pur spalancandosi a quella visione, fu
quasi restìo ad ammettere che fosse lei.
Draco Malfoy invece cercava gli occhi di Hermione, quasi l'unica cosa
di lei che era rimasta riconoscibile quella sera e li trovò
prima di tutti gli altri. Trovò lei prima di tutti. Draco
avrebbe obiettato che anche il candore
della sua pelle, le sue mani affusolate, il modo in cui piegava la
testa di lato e la sua voce erano rimaste le stesse quella sera.
Ma poi, Draco avrebbe obiettato contro se stesso che tutti quei
particolari non avevano effetto alcuno su di lui, nossignore, che li
aveva notati solo perchè era un grande osservatore. Come era
grande in tante altre cose, d'altra parte.
Di certo, anche in quel momento, il grande osservatore si stava
prodigando ad osservare a fondo di nuovo lei, Hermione. Il vestito di
lei, di un blu strano, originale, non era tagliato poi così
male
e le scendeva bene sul corpo... i capelli erano finalmente guardabili,
Draco non avrebbe osato definirli "in ordine". Il poco trucco che aveva
sul viso le conferiva un'aria più accesa; le gote rosate
accentuavano il suo sorriso, matita e ombretto rendevano più
profondo il suo sguardo.
E lei perdeva tempo con quell'imbecille di Durmstrang che non sapeva
nemmeno pronunciare il suo nome. Herr-mioni, certo, Signor Mioni.
Davvero fantastico il tuo tedesco, testa vuota. A Draco sembrava
davvero troppo ovvio,
ora, che Krum non passasse tutte quelle ore in biblioteca a studiare.
Di sicuro non studiava la loro lingua per integrarsi di più.
Draco non aveva mai visto il bestione sorridere, ma d'altra parte forse
non ne era capace. Adesso che era seduto di fianco a lei
però,
sorrideva in continuazione, con quel suo grugno squadrato e rigido. E
parlava, Merlino quanto parlava! Era come se fosse stato zitto per anni
per accumulare parole che stava buttando fuori proprio in quel momento.
Draco sentì una fitta di tensione sopra la spalla e si rese
conto che stare continuamente girato in quel modo verso il tavolo di
Hermione non avrebbe giovato nè alla sua salute
nè alla
sua reputazione. Pansy era seduta accanto a lui e di tanto in tanto lo
guardava sbuffando. Era carina, Pansy, e si era agghindata tutta per la
serata. Il suo vestito doveva essere costato come dieci di quelli di
Hermione. Le mancava però una certa grazia, un certo modo di
portare quello che indossava. Le mancava quel qualcosa che invece aveva
ad esempio quella sciocca di Herm... senza accorgersene si
voltò
di nuovo verso il tavolo di lei. La vide ridere di gusto mentre Krum
faceva una faccia piuttosto stupida (come se ce ne fosse stato bisogno)
e con un certo fastidio prese a lisciarsi la camicia con le mani.
Quando rialzò gli occhi, i due si stavano dirigendo verso la
pista da ballo.
Draco pensava di aver già visto il peggio, mentre invece
doveva ancora
arrivare. I due si misero a "volteggiare" per la pista: lui rigido ed
incurvato non smetteva un attimo di fissarsi i piedi e lei
camminava quasi sulle punte, attenta a non farseli pestare. Draco
avrebbe voluto coprirsi gli occhi con le mani per evitare di vedere
quello
spettacolo indecente, ma al tempo stesso non riusciva a distogliere lo
sguardo. Forse perchè era una scena grottesca, forse
perchè gli dava uno strano piacere osservare le guance di
Hermione diventare sempre più rosee e gli occhi farsi sempre
più accesi, mentre sorrideva a metà tra
l'imbarazzo ed il
divertimento.
Draco tese una mano a Pansy e senza troppi indugi le disse: - Balliamo.
La sua non era affatto una richiesta cortese, ma un ordine deciso; la
ragazza però sembrò
non farci caso e anzi gli sorrise beata mentre si alzava con l'aiuto
della sua mano, facendo l'occhiolino ad una ragazza seduta di fianco a
lei. Si avviarono quindi verso la pista e presero a ballare, composti e
coordinati. Draco cercava di stare sempre abbastanza vicino a Krum ed
Hermione, in modo da poter sentire cosa si dicessero. Dopo qualche
minuto si spazientì, vedendo che i due quasi non proferivano
parola, essendo lui troppo impegnato a non inciampare nei suoi stessi
piedi, neanche fosse stato quell'imbranato senza speranza di Paciock.
Lasciò quindi la mano di Pansy e quasi continuando a seguire
il
ritmo della musica e della folla danzante attorno a lui,
appoggiò con grazia un dito sulla spalla di Krum. - Posso
avere
l'onore?
Hermione cercò di riprendersi dallo shock provocatole da
quello che era
appena successo e di sicuro lo fece più velocemente di
Viktor,
che si limitò a fissare Draco con sguardo inanimato. Gli
rispose in tono di
divertito rimprovero: - Malfoy, non credo che tu e Viktor sareste una
bella coppia. Se ci vuoi provare comunque...
Si staccò da Krum e gli fece un gesto con la mano per
incitarlo
a ballare con lui. Draco la fulminò con lo sguardo; poi,
approfittando del fatto che ormai entrambe le coppie si erano fermate e
sciolte a metà, le prese la mano libera e la
trascinò via
con sè, piroettando a passo di danza.
- Malfoy...?!? - esclamò lei indignata quando si accorse di
stare ballando con lui.
- Zitta e balla, Granger.
- Ma cosa stai...?
- Non sopportavo più di vedere quello scempio. Ho pensato di
evitare a tutti la visione di una tale desolazione. Punto. - rispose
lui con un mezzo sorriso annoiato evitando di guardarla negli occhi.
- Potevi semplicemente dirci di smettere.
A Draco sembrò di sentire una punta di malizia nelle sue
parole,
ma si disse che non poteva essere così. Hermione Granger non
era
mai maliziosa.
Puntigliosa, precisa, fastidiosa, pignola sì. Ma maliziosa
no, mai.
Beh, quella sera la ragazza che aveva davanti non sembrava Hermione
Granger, d'altra parte. Ma lui
sapeva, vedeva chi era ed era certo che lei fosse sempre la stessa.
Non era tipo da lasciarsi incantare da un bel vestito e un po' di
trucco, come quello scemo di Weasley. Lui aveva vissuto tutta la vita
circondato da bei vestiti e trucco e sapeva riconoscere la vera
bellezza. Bellezza...?!? Draco si rese conto troppo tardi di quello che
stava pensando. Herm... la Granger non era bella. Quella sera, ecco,
sì,
era accettabile. Era accettabile sempre, quindi, ma un po' di seta e di
ombretto la rendevano accettabile anche a coloro che non sapevano
vedere oltre.
- Malfoy?!? - ripetè Hermione un po' stizzita, di fronte a
lui.
O meglio, tra le sue braccia. Con una mano di lui nella sua e l'altra
che le
stringeva il fianco.
Vedendo che Draco si era di nuovo perso nei suoi pensieri, o
probabilmente nei malefici piani che sicuramente stava tramando,
Hermione continuò, un po' imbarazzata: - Ci guardano tutti.
Effettivamente parecchi occhi erano puntati su di loro, compresi quelli
nocciola di Ron ed un altro paio nascosto dietro due lenti, di un verde
smeraldo chiaro.
Draco alzò le spalle: - Che guardino.
- Mh. - mugugnò Hermione non troppo convinta.
- Hai qualcosa da dire? - chiese lui scocciato.
- Beh. Sei strano stasera, Malfoy.
Draco cercò di non sembrare allarmato: - Sarà il
vestito.
- No, sembri un becchino anche di solito, anche con la divisa della
scuola.
Draco per tutta risposta la fece girare su se stessa in una piroetta
con un po' troppa
foga e ad Hermione sfuggì dalla bocca un urletto; sul viso
però conservava la solita espressione ostinata.
- Non capisco. - disse quasi imbronciata.
- Non sempre devi capire tutto, Granger. - le spiegò lui
pazientemente - E infatti spesso non capisci proprio niente. - aggiunse
con un sorrisetto.
- Come ora? - chiese lei alzando un sopracciglio, scettica.
- Come ora.
- Potresti spiegarmelo.
Draco sbuffò sorridendo amaro: - Non credo che capiresti.
- Provaci. - fece lei risoluta. La solita Hermione: doveva capire
sempre tutto, tutto doveva avere una spiegazione razionale per lei.
Lui sospirò e poi, sempre facendola volteggiare,
iniziò:
- E' una questione di estetica. Quindi, non potresti capire.
Hermione, invece di offendersi, sembrò riflettere a fondo.
Poi, rispose: - Forse hai ragione.
Draco sbarrò gli occhi. Non gli era mai successo di sentire
la
Granger dare ragione a qualcuno che non fosse lei stessa e non si
aspettava di certo che la prima volta sarebbe toccata proprio a lui.
Un sorrisino soddisfatto apparve sul suo volto, senza che riuscisse a
controllarlo e le parole gli uscirono dalla bocca prima che potesse
fermarle: - Non sopporto di vedere qualcosa di esteticamente brutto.
Non parlo di aspetto esteriore, o meglio, non solo di quello. Quel Krum
si muove come un orso, parla come un alieno e ti guarda come...
Si rese conto di avere parlato troppo e di non avere via d'uscita.
Quell'ultima frase sembrava decisamente qualcosa che avrebbe potuto
dire un fidanzato geloso... e lui non era affatto geloso di Hermione
Granger.
Figuriamoci. Era la cosa più ridicola che potesse pensare,
dopo Tiger e Goyle
che si mettevano a danzare insieme. Ah, lui geloso di Hermione...
Intanto lei lo guardava in modo strano, aspettando ancora che
completasse la frase. Lui ci pensò ancora un attimo e poi
con
una smorfia disse:
- ... come se fossi la ragazza più bella del mondo. E non...
beh, la Granger.
Hermione, ancora una volta, non sembrò colpita dal suo
commento,
ma sentenziò: - Eppure finora hai parlato solo di quanto ti
desse fastidio vedere ballare lui... Non hai detto niente su di me.
Draco rise di gusto: - Vuoi che cominci con te?
Lei però gli scoccò un'occhiataccia: - No,
grazie. Anche
perchè, se non te ne fossi accorto, la canzone è
finita.
Il ragazzo si rese conto solo in quel momento che in effetti la musica
era svanita. Hermione approfittò del suo momento di
stordimento
per staccarsi da lui e allontanarsi veloce, non prima di avergli
lanciato un ultimo sguardo stranito.
Draco provò l'assurdo impulso di seguirla, di prenderla per
mano
(quella sudicia mano di Mezzosangue) e di riportarla in pista. Con
sè. Draco scacciò questo pensiero ancora prima di
averlo
fatto, ancora prima che la pulsione che aveva sentito si trasformasse
in pensiero.
Ammettere che era piacevole danzare con lei era una cosa, ma... Un
momento, quando mai aveva ammesso che fosse piacevole ballare con lei?
Mai e poi mai l'avrebbe detto, o pensato. Semplicemente, non era
orribile come si sarebbe potuto credere. Insomma, lei non era mica Krum.
Ammettere che fosse carina però... quello era un altro paio
di
maniche. Ammettere, oh Merlino, che avrebbe apprezzato ancora un po'
della sua compagnia... No, non era ammissibile. E infatti non aveva
ammesso proprio nulla, Draco. Non solo, ma non aveva neanche pensato a
cose del genere. Per i suoi gusti, poi, stava dedicando fin troppa
materia cerebrale a qualcosa che, semplicemente, non esisteva.
Guardò Pansy, ancora seduta al suo posto e imbronciata,
probabilmente
da quando l'aveva abbandonata sulla pista. Le sorrise freddamente e lei
si
animò un poco e gli rispose con un sorriso che non
però coinvolgeva
gli occhi. Draco improvvisamente si trovò a chiedersi se
l'avesse mai vista sorridere veramente.
Draco si chiese se tutti, compreso lui, fossero davvero così
vacui come sembravano. Tutti, all'infuori di...
Il ragazzo si scosse, scacciò il pensiero che gli era appena
affiorato alla mente e ritornò al tavolo dove era
stato seduto per tutta la sera prima di quel momento, rimanendo
però stavolta girato, con le spalle rivolte verso quella
maledetta pista.
N.D.SUMMER
Lo
ammetto: ho iniziato da pochissimo a leggere Harry Potter (sono alla
fine del quarto libro)... In realtà sono state proprio le ff
che ho trovato su questo sito a farmi venire voglia di approfondire
quel poco che già sapevo su Harry&Co... proprio
così! Non ho disdegnato le Ron/Hermione e sinceramente
neanche le Harry/Draco, anche se sono un po' troppo OOC, o comunque
mooooolto al di fuori dello stile della saga... per non parlare del
fatto che non siano troppo il mio genere, almeno quando scrivo... mi
piace abbastanza leggerle però, alcune sono molto carine!
Le fanfic che ho letto sulla saga però erano quasi tutte
Dramione... cosa che mi è piaciuta un mondo, devo dire!
Sovvertire un po' le regole e lo status quo, soprattutto dei libri,
è un po' il mio pallino (vedi le Bella/Jake che ho scritto,
anche se adoro Edward o.O)
Quindi mi è venuta quest'idea, questa specie di missing
moment del quarto libro, del Ballo del Ceppo in cui Hermione viene
invitata da Viktor Krum...
Non è proprio un missing moment, perchè nel libro
ovviamente Draco non ha affatto ballato con Hermione, anzi. Non l'ha
nemmeno calcolata, sfiorata. Ma questa storia mi è uscita da
sola, come se non l'avessi potuta controllare. Quindi, prendetela per
quello che è: un divertissement innocuo. Anche
se... dato che l'argomento mi ispira abbastanza non escludo che ci
potrà essere una continuazione, nè che questa one
shot potrebbe diventare il primo capitolo di una fanfic... non so! Per
ora mi fermo qui, magari se vi va fatemi sapere cosa ne pensate...! Baci
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