27. Epilogo
Fede: eccoci al finale. Capitolo naturalmente più corto degli altri.... A voi! ^^
PS. questo capitolo è in 775 px. Va bene? ^^
27. EPILOGO
Questo capitolo è di
Federica
Stupido,
stupido Aiolos. Lo hai fatto ed ora sei felice? Hai lasciato una
freccia traditrice.. e cos’hai ottenuto? Il ghiaccio
nell’atmosfera, quel suo rantolio nel silenzio calato
d’improvviso, lo scricchiolare delle ginocchiere che si
piegano... Non ti farò toccare terra... Mi dispiace... se non
sono stato un fratello all’altezza...
E cade a gattoni, Aiolia, i
palmi irrigiditi e spalancati, il respiro sibilante, la testa incassata
tra le spalle tremanti, la freccia, quella freccia che consuma gli
ultimi aliti di cosmo spegnendosi nel silenzio.
È immobile e quella
sua immobilità presagisce il suo imminente accasciarsi. Eppure
resiste, lui, e solo quando fa per chiudere i pugni, ecco, solo a quel
punto si piega su un fianco e crolla definitivamente sul pavimento; o
quasi, perché a reggerlo interviene Aiolos, che ha
d’istinto mollato l’arco e si è precipitato in
ginocchio dietro di lui:
- Aio-? - .
Il fruscio della sua
criniera bionda gli solletica il collo, contro cui la nuca appunto
è andata ad appoggiarsi. Non sente il suo respiro, non un
brivido. Alcune ciocche morbide dei suoi capelli gli accarezzano la
guancia, avverte il loro fastidioso pizzicare, ma non è questo
il suo pensiero: è l’avere alle spalle un Ermes incapace
di proferir verbo a farlo sentire a disagio.
E Aiolia, accasciato poco al di sopra del suo petto, che non dà segni di vita.
- Aiolia? – lo chiama, mormora, prega, lo scuote, supplica. – Aiolia? Fratello mio... - .
...sono stato un idiota. La
freccia... ho scagliato la freccia... ti ho fatto del male... ho
tradito la tua fiducia... e non potrò mai perdonarmelo...
Avverte un fruscio di seta
al suo fianco, un’Armatura inginocchiarsi. No, non è
un’Armatura, è il Divino Ermes. Ha appoggiato un ginocchio
a terra e sta osservando con occhi distanti Aiolia. Il Cavaliere di
Sagitter ha un sussulto; un nodo alla gola sporca le sue parole:
- Ermes... - .
Il dio alza la mano con una
lentezza dettata dalla prudenza e sfiora la freccia conficcata nella
schiena. Nel suo sguardo, un barlume di commozione. – Abbiamo
qualcos’altro in comune, ora... Aiolos - .
- Non- - .
- Non ce n’è bisogno, amico mio - .
E Aiolos cade vittima di
quelle lacrime che ha trattenuto con così tanto impegno, impegno
meschino, impegno dannato. Impegno inutile. Si sente scosso da brividi
ghiacciati, pugnalate di rabbia e risentimento gli lacerano
l’anima. Abbassa il capo, appoggia la fronte fra i capelli di
Aiolia, piange sulla loro carezza; e poi si lascia andare, inclina la
nuca incontrando la larga spalla di Ermes, immobile al suo fianco con
gli occhi chiusi.
L’ultimo appiglio era lui.
Stupido,
stupido Aiolia... cos’hai fatto? Hai tradito la tua dea, i tuoi
amici... tuo fratello... Come posso io essere Cavaliere? Mi sono fatto
soggiogare così facilmente... mi disprezzo... Ros, ti prego,
perdonami... già le tue braccia tremano. Piangi, fratellone?
Sento il tuo calore... è vicino, mi culla come quand’ero
bambino... Tranquillo, Ros, sto già sorridendo... tu non puoi
vederlo perché tengo la testa incassata, ma ti giuro, ti giuro
che è il sorriso più sereno della mia vita. Fratello...
grazie per essere qui con me... e tranquillo, io ci sono ancora. Ci
sono... ancora...
Grande Tempio, Casa del Capricorno. Tre settimane dopo
- Olé, Shura! –
L’esclamazione di Death Mask risuona per tutto il corridoio.
– Hai voglia di scherzare? - .
Sente i suoi passi avvicinarsi in fretta. Shura si volta, gli scappa un mezzo sorriso: - Death... - .
- E no, caro, sbaglio o la Divina Artemide ti ha detto che non devi uscire finché non ti sarai rimesso? - .
- Ma parliamo di due mesi, ti rendi conto? Io devo parlare con Ros - .
Death Mask si ferma davanti
a lui con le mani sui fianchi e il bacino flesso. Le sue labbra
arricciate predicono la sua totale contrarietà all’idea.
– Uhm, stupido caprone. E secondo te ti lascio compiere la tua
astuta evasione? Avanti, sei conciato ancora male per scherzare... ti
reggi a malapena in piedi! - .
- Ma devo... parlare con Ros - .
- Ma se viene sempre a farti visita? - .
- Sì, ma io non lo vado mai a trovare... E avanti, Death, scansati, è solo una Casa di differenza! - .
Death Mask nega con il capo,
falsamente sconsolato. Certo, averlo beccato a strisciare addosso al
muro a mo’ di evasione ha fatto guadagnare al diretto interessato
un minimo di magnanimità... Peccato che la suddetta parola non
compaia nel suo vocabolario. – No, Shura, devi stare a letto.
Zoppichi ancora, ti tieni alla parete per stare in piedi, le ferite
potrebbero riaprirsi... E poi -, e gli sfugge uno sbuffo divertito, - e
poi la tua fatica è sprecata, se Ros è già alla
tua destra - .
Colpo al cuore. Shura si
volta di scatto e indovina, appoggiato ad una colonna a qualche metro
di distanza, il Cavaliere di Sagitter. Veste la sua Armatura, che
riluce dei bagliori di quel nuovo giorno, e le sue maestose ali vengono
un poco scosse dalla brezza mattutina. Sul nobile volto, un tiepido
sorriso. Rimane un momento a guardarlo, cattura il suo cenno del capo a
mo’ di saluto; allora non può far altro che ricambiare e
sfoderare quel bel sorriso che regala a pochi fortunati, motivo per cui
Death Mask arriccia il naso e lo pizzica:
- Ehi, Shura, a lui sì e a me no? - .
Aiolos lo sente, si lascia
sfuggire un risatina. Poi si spinge via dalla colonna e prende per la
direzione opposta, verso il terrazzo, quindi, lasciando al suo compagno
le cure del Cavaliere.
Ma sa di non essere
destinato a rimaner solo per molto. E difatti, quando si affaccia al
meraviglioso paesaggio di Grecia, un fruscio alla sua sinistra annuncia
una visita. La sua tanto attesa visita.
- Ros – lo saluta la sua voce salda.
- Saga - .
- Come procedono i lavori di ricostruzione? - .
Che strana domanda per
rompere il ghiaccio. Aiolos nasconde un mezzo sorriso e sposta gli
occhi sulla lontana Casa dei Gemelli, trasformata in un cantiere a
cielo aperto. – Bene, benissimo. Ho avviato i lavori anche per la
Casa di Camus - .
- Come sta? - .
- Sta bene. L’unico in via di guarigione è Shura - .
- E tuo fratello, o sbaglio? – gli lancia un’occhiata Saga.
Aiolos annuisce dolcemente.
– Scusami, ma non riesco ad ammettere quello che è
successo. Ieri... -, e i suoi occhi chiari si alzano ancora, verso il
lontano mare, - ieri ha aperto gli occhi - .
- Allora si sta riprendendo - .
- Già... lui ha... - .
Saga avverte un improvviso nodo alla gola rubargli le parole. Si volta, cerca il suo sguardo: - ...ha? - .
- ...è riuscito a parlare. Ha detto una parola - .
- Quale, Ros? - .
- Mi ha chiamato.... fratello - .
- Non piangere, Ros... non saprei come comportarmi. Risparmiami la fatica di consolarti... io... non ne sono capace - .
Aiolos si decide ad
incrociare i suoi occhi e Saga viene percorso da un brivido nel vedere
le sue lacrime: – Ma Saga... tu mi consoli di già - .
E Saga, lui, ha un sobbalzo.
Si irrigidisce, ha gli occhi sbarrati. Le sue pupille fremono vittima
della commozione. Non vuole parlare. Sa già che per loro
è un record solo essersi concessi quei pochi istanti. Aiolos fa
un cenno con il capo, il suo sorriso di ringraziamento è umido,
irradiato dal sole:
- Grazie, amico mio –
E se ne va, il Cavaliere di Sagitter, avvolto dall’elegante
dondolio delle fiere ali d’oro. Saga rimane a guardarlo mentre si
allontana, tiene le labbra premute; e non si accorge che proprio in
quel momento qualcuno si appoggia al muretto alla sua sinistra:
- Buongiorno - .
Saga si volta di scatto e la
gola gli regala il singhiozzo di quel che è rimasto di
un’esclamazione di sorpresa: - Kanon - .
- Hai parlato con Ros? Come sta Aiolia? - .
- Sta bene, mi ha detto che si sta riprendendo - .
Eccoli, guardano entrambi lo
stesso orizzonte immaginario, ora, ma non parlano. Forse non trovano le
parole, forse non sanno come incominciare, forse ancora non hanno
intenzione di discutere. Ma a rompere quest’ultima ipotesi, Kanon:
- Saga - .
- Uhm? - .
- Mi sentivi, quando ti parlavo? - .
- Di cosa stai parlando? - .
- Quando venivo a farti visita... ogni giorno. Tu sapevi che me ne stavo per andare sull’Olimpo?, mi sentivi? - .
Saga abbassa gli occhi. Due
ciocche gli cadono morbide sulle guance a coprire un’espressione
d’angelo. E poi alza il capo, guarda dritto negli occhi il
fratello, gli regala l’incantesimo di vedere il suo meraviglioso
sorriso: - Sì. Ti ho sempre sentito, Kanon - .
THE END
Angolo delle autrici:
Tadà!
Ecco conclusa la prima parte di Dodekatheon. Volete sapere il seguito?
Fatecelo sapere! Il titolo in ogni è caso è: Dodekatheon - Il Cacciatore di Sogni.
Dodekatheon - I Dodici Olimpi è stata un'avventura differente,
per noi, che si siamo cimentate in uno shonen un po' macchiato di
innocenti caratteri OOC, a nostro parere. Come è stato per voi
il risultato?
Grazie per aver letto, Fede e Gio.
Rigraziamo i recensori: charm_strange, Angel_Dark_Light, apheniti, Ai91, HigurashiShinko, Sagitta 72, Kanondigemini96, lovearmony, Gufo_Tave
Voi che l'avete aggiunta alle preferite: angelynn, HigurashiShinko, jeje_12, lovearmony, milodelloscorpione, Mymoon96, sagitta72
Aires_no_nike per averla aggiunta alle ricordate
Voi che l'avete aggiunta alle seguite:
1 - anemone333,Black Pandora, charm_strange, HigurashiShinko, HOPE87,
KanondiGemini96, sagitta72, Siberian Wolf, Tempest_the_Avatar
Rigraziamento speciale a Milodelloscorpione per il progretto-fumetto che ha incominciato sulla base di questa fic.
Grazie per averci tenuto compagnia ,
Federica e Giorgia ^^
Per qualsiasi domanda, naturalmente, noi ci siamo! ;)
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