She's on me now •

di Halosydne
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Under the rain ♥

 

 

 

«Izzie! Ehi, Izzie, aspetta!» Alex riuscì a raggiungerla solo in cortile, dove la trovò seduta su una panchina a fissare il cielo nuvoloso che minacciava pioggia da un istante all’altro. «Eccoti qui, allora» fece lui, con il fiatone, non sapendo bene da dove cominciare. Cos’è che doveva fare? La voce di George gli risuonò nella testa. Rincorrerla, raggiungerla, parlarle. Ah, sì. Rincorrerla: fatto. Raggiungerla: fatto. Parlarle… beh, ora veniva la parte difficile.
«Ti devo parlare» disse, deciso. Soprattutto dopo ciò che Bambi gli aveva detto, sentiva di essere sul punto di esplodere. Ringraziò mentalmente il brutto tempo, perché almeno non erano circondati da infermiere pettegole e chirurghi morbosamente interessati agli affari altrui.
«Ah, davvero? Si da il caso che io non voglia parlare con te» ribatté Izzie, avendo cura di guardare il nome di Alex ricamato sul camice, e non la sua faccia.
Un tuono abbastanza minaccioso scosse l’aria, ma i due non si mossero.
«Izz, senti… So di essere stato un idiota…»
«Sì, è vero. Lo sei stato, e lo sei tuttora» lo interruppe Izzie rivolta al taschino del camice.
«D’accordo, lo sono tuttora. Ma devi capire, per me non è stato facile…»
Izzie scattò in piedi. Con il contorno di nuvoloni neri e tuoni cavernosi, era abbastanza inquietante. «Per TE? Non è stato facile per TE?» domandò, furiosa, guardando Alex in faccia senza però incrociare il suo sguardo «Mi sono innamorata di un mio paziente, ho commesso un reato per salvargli la vita, l’ho ucciso il giorno in cui mi ha chiesto di sposarlo, sono stata cacciata, ho dovuto riniziare da capo, tutto, continuo a vedere il mio fidanzato morto, a volte, e TU mi vieni a dire che non è stato facile per TE?» Sembrava sul punto di prenderlo a schiaffi.
«SÌ! Non è stato facile neanche per me, chiaro? Vedere la donna di cui sono innamorato lasciarmi, solo per colpa mia… vederla soffrire immensamente, e poi… stare a guardare mentre ti svendevi per Sloan, senza poter capire, perché non me lo hai permesso!» rispose Alex, arrabbiato, avvicinandosi a lei, mentre cominciavano a cadere le prime gocce di pioggia. «Io stavo male, lo capisci? Sto male anche adesso… perché tu hai sofferto, e io non ho potuto fare niente per aiutarti! E quando ci ho provato, quando ti ho detto che secondo me stavi sbagliando, beh… non avevo capito perché lo facevi, non avevo capito… ma adesso sì. Adesso ho capito.» respirava affannosamente, e aveva già dimenticato tre quarti di quanto aveva detto. Si disse che probabilmente era meglio così.
Izzie era immobile, come congelata, e lo fissava, lo guardava negli occhi, finalmente. I suoi erano pieni di lacrime. «N-non… cosa… tu… innamorato?» articolò a fatica.
«Sì, Izzie, anche se avevo paura di ammetterlo persino a me stesso, io so di essermi innamorato di te. E voglio potermi dire responsabile di te. Voglio poter essere io a farti stare bene, voglio essere io a consolarti se qualcosa ti tormenta. Voglio stare con te, Izzie Stevens.»
La pioggia cadeva forte, ora. Creava come una barriera tra i due, i contorni erano sfocati… ma quello che Alex vide in fondo agli occhi di Izzie fu quella luce speciale, la luce della felicità. E quando le loro labbra si incontrarono sotto il temporale e lui poté di nuovo inebriarsi dell’odore di lei, di pesca e cannella, e stringerla forte a sé… fu allora che il Nuovo Alex prese definitivamente il posto di quello Vecchio, e tutto sembrò splendere di un bagliore nuovo.

 

 

· · L'angolino di Rò · ·

Questa pseudo schifezza vuole essere il capitolo finale della fic.
Manca solo l'epilogo, che credo posterò a breve, e poi potrò dire di aver concluso la mia prima long fiction.
Non mi convince affatto, però purtroppo temo di aver perso un pochino il filo della storia.
Se dovete tirare i pomodori... beh... sceglieteli maturi che almeno sono morbidi ^___^"
Un bacio e a presto, spero.
Vostra,
Rò. 





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