Istinct
Rating:
tra l'arancione e il rosso.
Categoria: anche se nella categoria telefilm contiene collegamenti alla
serie di libri di Charlaine Harris, che inoltre ha dato l'ispirazione
alla serie.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono (anche se Eric Northman
non sarebbe male!), i fatti sono puramente inventati da me!
Come ogni sera degli ultimi sei
mesi lo sceriffo dell'area cinque aveva preso posto sul suo trono di
pelle rossa Il locale, aperto da dieci minuti, era
già
stracolmo di clientela abituale. Pam stava seducendo uno dei tanti
"donatori" di sangue, il nuovo barista versava Martini e serviva
bottiglie di Tru:Blood e non c'era ancora stata traccia della
ex
compagna di Bill Compton.
Sookie Stackhouse aveva da subito catturato l'attenzione dello
sceriffo, non poteva ipnotizzarla e aveva la netta sensazione che dopo
i vari scambi per salvarle la vita lei potesse cogliere qualcuno dei
suoi pensieri, anche se normalmente le menti dei vampiri le rimanevano
sconosciute. Da quando lei aveva scoperto la verità su Bill
Compton era quasi scomparsa dal giro di vampiri che prima frequentava,
solamente la sua amicizia con Pam permetteva a Eric Northman di
scoprire le ultime sulla bionda telepate. Ovviamente, era stato proprio
Eric a parlarle del piano della regina della Lousiana per accaparrarsi
i servigi di Sookie e ciò, contrariamente a quello che Eric
sperava, non aveva fatto altro che metterle la ragazza contro. Poi
c'era stato il fatto della perdita della memoria in cui, dopo varie
settimane, egli aveva finalmente scoperto di aver fatto l'amore con
Sookie, ma ciò che lo logorava di più era il
fatto di non
poterlo ricordare veramente.
Perdeva ore a cercare di ricordare cosa si fossero detti, quale fosse
stata la loro relazione, la chiamava cercando di farselo dire, ma nulla
di questo pareva funzionare, c'era un vuoto nella sua memoria, mai nei
suoi secoli di esistenza aveva subito un tale logoramento interiore
perciò non aveva la minima idea di come superarlo.
Mentre, come ogni sera, si faceva ammirare e rifiutava sangue da parte
di poveri umani sottomessi, Sookie mise piede nel Fangtasia, il profumo
del suo sangue si sparse per la sala ed Eric parve rinsavire per
qualche minuto dai suoi pensieri, alzò lo sguardo e la vide;
indossava uno dei suoi tanti vestitini autunnali, i capelli biondi
risplendevano più del solito e, mentre si avvicinava al
bancone
per ordinare, lo sceriffo notò due piccoli fori all'altezza
della clavicola.
Accadde tutto in pochi secondi, gli passarono davanti miriadi di
immagini, altrettante emozioni lo attraversarono e per poco si
sentì quasi umano. Gelosia, rabbia, curiosità,
istinto
omicida e ricordo gli fecero percorrere la spina dorsale da una scarica
di adrenalina e nell'esatto secondo dopo si trovava accanto a lei, al
bancone.
-Oh.. Eric!
-Sookie.
Ricordava tutto, quei due segni, che per chissà quale motivo
si
trovavano ancora lì, gli avevano fatto ricordare tutto, le
promesse fatte, l'amore.
Lei lo guardava di tanto in tanto sorseggiando il suo cocktail, lui non
le toglieva gli occhi di dosso, rivedeva ogni cosa, ricordava.
-Eric, ti senti bene?
Sookie posò il cocktail sul bancone e prese a fissarlo
curiosa.
-Allora?
-Sookie, ricordo tutto. Ogni cosa, ogni notte passata insieme, di come
tu mi abbia nascosto e tenuto al sicuro. Tutto.
L'espressione della telepate cambiò da curiosa a spaventata,
non
sapeva come reagire. Eric le rese tutto più facile, la prese
in
vita e in pochissimo tempo furono nel suo ufficio.
Ancora spiazzata dallo spostamento immediato Sookie si
lasciò
baciare, un bacio che non provava da tempo, irruento e dolce nello
stesso momento, le mani di Eric presero ad accarezzarle tutto il corpo,
un brivido percorse entrambi.
-Er.. Eric aspetta.
-Non posso fermarmi, Sookie. Ti rivoglio mia.
-Eric, non puoi promettere le tue promesse solamente facendolo di nuovo
con me.
-Questa è il primo passo, amore.
Eric le abbassò la zip del vestitino per poi sfilarglielo
velocemente, si fermò un attimo per ammirarla, portava
reggiseno
e mutandine abbinate, pizzo rosso. I suoi occhi si illuminarono e prese
a slacciarle il reggiseno con una mano mentre con l'altra esplorava il
suo sesso, lei gli baciava il collo mentre gli sfilava la canotta
bianca.
Pochi minuti dopo si ritrovarono sul tappeto indiano, lui sopra di lei,
entrambi nudi, Sookie prese il suo sesso nella mano e lo
indirizzò verso il proprio, Eric prese a spingere ad un
ritmo
regolato mentre lei gemeva sotto di lui.
-Sookie!
Aumentarono il ritmo e Sookie prese il comando, ritrovandosi sopra al
vampiro, la telepate si distese sopra di lui, cominciando a passare la
lingua delicatamente sui suoi capezzoli eccitati mente lui la penetrava
più a fondo, stavano entrambi per raggiungere il culmine del
piacere.
-Eric!
Si ritrovò ad urlare Sookie, mentre lui la guardava
soddisfatto e appagato, si lasciò cadere al suo fianco, sul
tappeto oramai impregnato del loro odore, del loro piacere.
Eric si soprese a intrecciare le sue dita con quelle della telepate,
sembrava tutto così perfetto, infinito. Eric venne preso dal
piace e si gettò nuovamente su di lei, ancora pronta per
accoglierlo tra le sue membra, i canini oramai estesi fecero presa in
quei due fori fatti non troppo tempo prima, a lei sfuggi un gemito di
dolore per il primo impatto seguito da altri di piacere, poteva sentire
il loro legame farsi ancora più solido.
Le sue unghie facevano presa sulla schiena di lui, si stava dissetando
di lei, travolta dall'estasi Sookie non si rese subito conto delle
intenzioni del vapiro centenario.
-Eric, fermati.
Ansimò. Lui non diede segni di lasciare la presa, la voleva
sua, per sempre. Ad un tratto gli balenò un
pensierò nella mente.
"Se la trasformo, mi odierà, entrerà in
competizione con Pam, la dovrò liberare"
Sookie si sentiva sulla soglia dello svenimento quando Eric stacco le
sue zanne dal suo corpo.
-Sookie. Non voglio trasformarti.
-Lo stavi per fare.
Lo disse con voce flebile, certa che Eric avrebbe sentito in ogni caso.
-Amore, non lo farò. Però devi restare mia. Per
sempre.
La dominava ancora dall'alto, la passione era passata in secondo piano.
-Per sempre non lo posso promettere.
-Però te l'ho già promesso io.
-Io non voglio promettertelo.
-Ci siamo scambiati troppo sangue e troppe volte. Sei già
mia.
Sookie tentò invano di divincolarsi ma il sesso di lui,
ancora eccitato, non le permetteva di muoversi troppo senza venire per
la seconda volta.
-Gesù pastore di Giudea! Eric, il per sempre non posso
promettertelo.
-Non ti voglio trasformare, tu non vuoi essere trasformata, anche se
è evidente che entrambi ne trarremmo piacere.
Ecco di nuovo l'Eric malizioso e dominante.
-Non voglio essere una vampira Eric, sopratutto non tua figlia vampira.
E adesso fammi fare il mio lavoro.
Sookie strizzo l'occhio e con una mano andò a stuzzicare il
sesso di lui che subito reagì.
E di nuovo si diedero l'uno all'altra quella notte, forse nessuno dei
due avrebbe mantenuto la promessa, ma per ora andava bene
così.
|