The dance
of hearts.
E così
questo compito
ingrato è toccato a me.
Guarda un po’ se devo fare
da balia a un uomo di trentotto anni!
È assolutamente patetico!
No, non la situazione.
Proprio lui è patetico!
Come ci si fa a ridurre in
questo stato?
Non capirò mai chi fa uso di
droghe.
Tanto meno una persona come
lui, che è riuscito ad infangare una brillante carriera.
Ora
me ne sto qui, seduta a
questo tavolo, mentre gli altri della trup e del cast sono in pista a
ballare.
Questa sera non avevo
minimamente voglia di uscire, ma è proprio in serate come queste in cui
devo tenere
d’occhio quel Downey.
Lo
vedo spuntare fra la
folla, come se si fosse sentito chiamare.
Dannato, sto morendo di
sonno!
Si
volta e sorride nella mia
direzione, ammiccando e facendo cenno di raggiungerlo.
Sbatto le palpebre un paio
di volte.
Devo aver visto male.
Mi guardo intorno, per poi
indicarmi innocentemente col dito indice, accompagnando il tutto con
un’alzata
di sopracciglia.
Lui
annuisce, senza smettere
di sorridere.
Dal canto mio, non mi muovo
minimamente.
Allora
si avvicina e si
siede sulla sedia accanto a me.
«
Sei ubriaco, Downey? »
Gli
chiedo immediatamente, col
tono di chi la sa lunga.
«
Assolutamente, Levin »
Non
ha mai smesso di
sorridere.
Eppure la mia insinuazione
era abbastanza pesante.
«
Che cosa vuoi? »
« Invitarti a ballare »
Rido.
«
Non dire idiozie! »
« Perché dici questo? »
« Perché…beh, non è serata e
se lo fosse non ballerei certo con te »
« E con chi
balleresti, sentiamo »
Rimango
in silenzio.
È riuscito a zittirmi
ancora una volta. Maledizione!
Si
sposta sulla sedia ed
accavalla le gambe.
Indossa un paio di jeans
neri, una t-shirt bianca e una giacca nera.
Eh no, Susan, neanche questa
volta riesci a trattenerti dal pensare che sia dannatamente attraente.
Accidenti!
«
Dato che sei stata
costretta a venir qui per controllarmi, non vedo modo migliore se non
ballare
insieme »
Le
sue parole mi fanno
tornare in me, ma non del tutto, perché sento l’irrefrenabile impulso di
alzarmi
ed accettare la sua proposta.
«
Esattamente perché sei qui
ad importunare proprio me? »
« Non era mia intenzione
importunare nessuno. Però, se la metti così… »
Si
alza, sistemandosi la
giacca e torna verso la pista.
Dopo qualche passo si volta.
«
Ah, Susan? Sei bellissima
stasera »
Mi
spiazza.
Rimango a guardare allibita
la sua schiena, mentre si allontana fra gli altri.
Tamburello le dita sul
tavolo, indecisa sul da farsi.
Poi mi alzo, ripetendomi che
devo essere impazzita, e mi metto a cercarlo.
Sembra essersi volatilizzato
nel nulla!
Inizio ad innervosirmi, quando, voltandomi, sbatto
contro qualcuno.
«
Credevo fossi incollata a
quella sedia! »
Ride, mettendo
in
mostra, ancora una volta, quella fila di denti perfetti.
Ed io, incontrando il suo
sguardo, sento che qualcosa non va, perché il mio cuore sta battendo
troppo forte
di quanto dovrebbe.
«
Veramente spiritoso! »
« Vuoi ballare? »
Il
suo tono si è addolcito
ed i suoi occhi tradiscono una strana euforia, che sa di speranza.
Cedo ed annuisco.
Mi rendo benissimo conto che
gliela sto dando vinta, ma non posso fare a meno di pensare che l’idea
di
ballare con lui mi piace. Mi piace molto.
Forse
non è così male come
penso.
Forse ha semplicemente
bisogno di qualcuno che lo aiuti ad uscire da quell’Inferno.
In
questo momento, però, non
mi importa minimamente del suo passato, né di come sarà il suo futuro.
Adesso mi importa soltanto
del suo sorriso, che brilla solo per me, e del mio cuore, che mi annuncia
che
qualcosa di nuovo sta arrivando.
Robert e Susan Downey si
appartengono ©
Questa storia è frutto di
fantasia.
|