Uno
contro
uno ~
La prima
mossa
Tanti
auguri Kokky!
<3
«Sai
Vaughn, io penso che le persone non siano affatto
speciali...» disse
Sydney, rivolgendosi a suo marito «... O, almeno, non sono
speciali
per quello che fanno ma per ciò che sono.»
Sydney
sorrise, poi gettò la testa sul suo sterno.
La
quiete era solo apparenza: in quel momento il piccolo Jack si
svegliò
e la donna fu costretta ad alzarsi. Adempiere ai propri doveri di
genitore le dava grandi soddisfazioni, peccato che aveva tolto molto
tempo alle sue ore di sonno – e, di conseguenza, alla sua
sanità
mentale.
Anche
Michael si alzò, voleva cercare di esserle d'aiuto in
qualche modo:
erano notte fonda e Sydney aveva riposato una mezz'ora; anche per
quanto gli riguardava non aveva riposato molto ma voleva aspettare
perlomeno di vedere sua moglie addormentarsi e, solo dopo averla
osservata a lungo, avrebbe deciso a coricarsi anche lui.
Sydney
cullò il bambino tra le proprie braccia, finché
non si calmò; solo
allora lo ripose nella culla, dopodiché intimò al
marito di
prestare molta attenzione, ogni impercettibile rumore avrebbe potuto
svegliare il piccolo.
«Dove
eravamo rimasti?»
Domandò
lei, piuttosto maliziosamente.
«Al
fatto che io sia una persona speciale.»
Rispose
Michael, in tutta modestia; la donna ridacchiò, poi lo
tirò verso
di sé per il colletto della camicia.
«Non
ho mai detto che sei speciale.»
Soffiò
nel suo timpano, insieme ad un bacio. «Piuttosto direi... unico.»
Sul
volto di Michael v'era un'espressione piuttosto avvilita e Sydney
rise di gusto. Fu solo quando le labbra dell'uomo furono ad un
millimetro dalle sue, che ribatté convinta: «Sarei
indecisa...»
«Tra
cosa?»
«...
Raro
oppure sexy?»
Le
mani di Michael andarono a sfiorarle la camicetta, per poi infilarsi
con agilità al di sotto dell'indumento e salire con molta
furbizia
fino al suo seno. Sydney emise un sospiro di piacere: dopo tanti anni
suo marito riusciva ancora a farla sentire la donna più in
pericolo del mondo, in quel
senso.
«Mi
spingi a scegliere sexy...
Come pochi
uomini.»
Deglutì,
prima che le labbra di Michael cercassero e danzassero per un lasso
di tempo non indifferente con le sue.
«E
proprio per questo raro.»
Sydney
inclinò il capo di lato, come se volesse fargli i
complimenti: era
riuscito a sedurla, con poche ma giuste parole.
«Hai
giocato sporco, Vaughn»
Mormorò,
ben sapendo che Michael odiava essere chiamato in quel modo: le
diceva che gli ricordava il lavoro ed era l'ultima cosa alla quale
voleva pensare quand'era con la sua famiglia.
«Ho
imparato dalla migliore.»
Le
rubò le parole, le rubò il cuore, le
rubò l'anima.
In
quel momento, Michael Vaughn si prese in un sol colpo quanto
possedeva: un
ottima mossa,
davvero.
***
Okay,
so che è davvero una stupidaggine questa fic e che avrei
dovuto
scrivere qualcosa di più leggibile per i diciotto anni di
Kò...
ç_ç. Vorrei solo specificare che la storia si
svolge dopo il finale
della quinta stagione e che è un missing moments romantico e
ironico
(?).
Ancora
auguri Kò! *-*
Kiki-chan.
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