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3/01/2011:
Forse è giusto scrivere due righe su questa storia, iniziata
più come prova personale e trasformatosi poi in passione e
sentimento.
Mi sono resa conto, grazie ad alcune persone, che i personaggi crescono
e si evolvono, pesano ogni decisione, non si sottraggono alle proprie
azioni e accettano le conseguenze, vivendo in base a scelte e
sentimenti, proprio come nella vita di tutti i giorni.
I due personaggi principali, Alex e Sam, hanno un carattere molto
simile, sono entrambi forti, si prendono a testate e ne combinano di
ogni... ma spesso accade che anche una persona forte cade, e quando
succede si apre un abisso; la risalita è dura; ci si
aggrappa con i denti e le unghie, fino a riuscire a rialzarsi, e
spesso, anche grazie all'aiuto di amici e persone care. Da quel momento
la vita, cambia, prende "pieghe" e strade diverse,
vie sbagliate, devia dal percorso principale, svolta ad angoli, bivi,
entra in porte in cui mai si sarebbe avventurata e, immancabilmente, si
va incontro ad eccessi e deliri oppure chiusure ed apatie. Ogni volta
che ci si rialza è sempre un' incognita, sta nelle persone
decidere cosa fare, dove andare e cosa cambiare, sta alle persone
avere, o meno, determinazione, controllo, forza e voglia.
Così è Sam, caduta, si rialza in qualche modo,
prendendosi però nei vicoli dei deliri e chiudendo se stessa
a riccio, si lancia nel divertimento sfrenato apparendo quella
che non è, immancabilmente finendo col
danneggiarsi. Capisce di aver sbagliato, così decide di
partire, una nuova vita e una nuova città, basta eccessi,
deliri e basta amore..ma
come sempre accade, quando si chiude il cuore, arriva di nuovo l'amore,
quello forte, quello vero, quello che ti lascia senza fiato ad
annaspare aria, quello che ti massacra il cuore da dentro..eh si..
quando l'amore arriva, o più semplicemente ritorna, non
avvisa nessuno.. colpisce come un treno in corsa, come un tir lanciato
a tutta velocità o come uno shuttle in decollo.. quando
arriva arriva e non c'è niente da fare.. se non viverlo o
almeno provare a viverlo, perché scappare è
inutile, ti insegue e non ti lascia mai. L'amore è qualcosa
che attanaglia l'anima, prende il cuore, il corpo e la mente, niente
resta escluso..se è amore. Paradiso e inferno, volo e
immobilità, colore e nulla.
Tra i nostri due
protagonisti, il tutto parte dalla semplice curiosità e
dall'attrazione fisica, per poi continuare con un perverso giochino che
infiammerà i loro corpi e successivamente i loro cuori.
Tenendo conto che ogni persona, reagisce in modo diverso agli stimoli e
ai sentimenti, percorreremo questa via prevalentemente con Sam.
Sam ci farà riflettere, sorridere, sperare e ridere,
perché Sam non è un personaggio inventato,
è reale come noi, i suoi sentimenti sono reali, i suoi
pensieri sono reali e lo stesso i suoi ragionamenti; lo stesso vale per
Alex.
Lo sfondo della storia è inventato ma i caratteri nascono da
attente riflessioni del mondo reale. So che i primi capitoli potranno
sembrare banali ma senza di essi non riuscireste a capire Sam, la sua
vita, il suo modo di pensare e di agire.Datele un po' di fiducia e un
po' di tempo.. Alex subentra nel capitolo 5 e la storia si sviscera,
tra loro, dal capitolo 10. Spero solo di regalarvi qualche sorriso e
qualche piccola emozione. ;) Scusatemi per lo sproloquio ma era
essenziale per la storia e per me. :D Per chi volesse.. Buona lettura!
PROLOGO
Los Angeles
Sentii il mondo crollarmi addosso in un solo istante.
“Scusa, puoi ripetere?” Stephen girò il
suo sguardo nel mio, i suoi occhi si posarono nei miei.
“Samantha, mi dispiace. E’
finita.”
Finita? No, non poteva essere, due anni stupendi, spensierati, due anni
di pura pazzia e felicità. I nostri giri in moto, le sciate,
le camminate interminabili, le uscite in discoteca, le risate a
crepapelle, i nostri abbracci, le coccole, le vocine da bambini
infantili, la sua gelosia quasi impossibile, il cercarci a scuola con
gli sguardi.. No, non era possibile.
Era un brutto sogno e mi sarei svegliata presto.
“Samantha, mi stai ascoltando?” Mi pizzicai la
gamba, sentii dolore. No, non era un sogno.
Una fitta al cuore, cento pugni in pancia e mille aghi nello stomaco,
tremai.
Iniziai a sentirmi completamente svuotata; uno schifosissimo involucro
vuoto, privo di tutti i sentimenti che avevo provato fino ad un istante
prima. Iniziarono a sudarmi le mani, le lacrime a pungermi contro gli
occhi e il naso a pizzicarmi, come se qualcuno continuasse a
trafiggerlo con un punteruolo. Non reagivo e non era da me, non sapevo
che cosa dire, non riuscivo a formulare una frase di senso
compiuto.
Ero a pezzi. Le sue parole mi avevano travolto completamente come un
treno in corsa, mi aveva tolto tutto, tutto quello che credevo di
essere e di avere fino a quel momento, in un solo istante, un battito
di ciglia.
Tenni lo sguardo basso.
Guardarlo nei suoi occhi azzurri sarebbe stato come annaspare
sott’acqua, riempiendosi i polmoni di acqua salata, come respirare
l’aria incandescente di una fornace, bruciandosi fino
all’incenerimento, come
tentare di liberarsi da delle catene lacerandosi la pelle. Non riuscivo
a provare niente, nessuna sensazione, nemmeno un briciolo di rabbia, si
era preso tutto.
Non era da me, proprio non lo era.
L’unica cosa che mi venne in mente e che il mio cervello
inviò alla bocca fu solamente “Perché
Stephen?”
Si sedette accanto a me e mi prese la mano tra le sue, appena sentii il
calore di quel contatto, la mia mano si spostò di scatto,
ritraendosi. Come aveva fatto? Si era mossa da sola.
Non so come mi guardò, non mi girai a guardarlo in faccia,
aspettavo una risposta; una risposta che oltre al mio mondo avrebbe
fatto cadere completamente l’universo sopra di me,
schiacciandomi come una formica, una formica insignificante.
“Samantha, ho bisogno di sentirmi come prima, non so che mi
sia successo. Mi sono accorto che mi mancano alcune cose,
non mi sento più io. Non so come spiegarlo a me stesso,
figuriamoci riuscire a spiegarlo a te, con parole decenti. Sono uno
stupido egoista, ma ti ho amato veramente con tutto il cuore, sei stata
l’unica che abbia mai amato e che non
ho mai tradito; non posso continuare a fingere a me stesso. Magari mi
serve solo del tempo, non lo so.. ma non voglio andare avanti
così. Ti prego perdonami, sappi che mi mancherai tantissimo
perché mi sono abituato a viverti accanto, mi mancheranno i
tuoi sorrisi, le tue pazzie, i tuoi modi di fare, le nostre uscite, i
nostri giri in moto, le sciate, le nuotate e tutto il resto. Mi
mancherà il tuo corpo, i nostri momenti di
intimità, le nostre carezze e soprattutto mi
mancherà fare l’amore con te. Sei la cosa
più bella che mi sia capitata in vent'anni della mia vita.
Sammy Sammy, ti prego, non odiarmi, non lo sopporterei… ti
voglio bene.”
Ma questo si era completamente rincoglionito? La mia bocca si
aprì di scatto e parlai senza formulare un pensiero
preciso.
“Ma che cazzo stai dicendo Stephen? Sei proprio un
grandissimo stronzo! Stupido egoista? Vorrai dire forse grandissimo bastardo
egocentrico! Non vuoi andare avanti così? E poi mi
fai l’elenco di tutte le cose che ti mancheranno? Mi hai
preso per una cretina? Ti ringrazio tanto per NON avermi mai tradito,
è veramente consolante! Mi vuoi bene? Se per te questo
è voler bene... Abituato? Dio, Steve, ma
ti senti? Non sono il tuo can.! Vorrei, anzi voglio, sapere quali sono
le cose ti mancano, per favore dimmele, vorrei capire
anch’io…” dissi tutto di botto. La
Sammy impulsiva era tornata, aveva preso il sopravvento.
Mi girai a
fissarlo.
Sgranò gli occhi, a quanto pareva non avevo una gran bella
espressione, abbassò lo sguardo e, dentro di me, pensai che
fosse veramente un idiota, mi lasciava dopo aver detto un mare di
stronzate e non riusciva nemmeno a sostenere il mio sguardo. Sentivo
gli occhi bruciare, forse aveva visto le fiamme? Stavo iniziando a
provare un principio di autocombustione?
“Bhè, ecco.. Io.. Cioè..
“
“Allora?”
“Sammy, mi manca il vecchio Steve, quello che si diverte con
gli amici fino a tardi, quello che ama sentirsi al centro
dell’attenzione quello che..” Non fece in tempo a
finire, che continuai io.
“Quello che usa il dito indice per
rimorchiare ragazze al bancone del bar? Quello che se non se ne porta a
letto dieci diverse a settimana non è contento? Quello che
scommetteva, e gareggiava, con i suoi amici su chi rimorchiava di
più ? Quel grandissimo bastardo, senza cuore, che usa le
persone come giocattoli? Questo Steve ti manca?”
Il veleno sostituì il sangue nelle vene.
“ ..Dolcezza..”
“Non osare mai
più chiamarmi in quel modo, non ne hai più nessun
diritto, tu!”
“Ok, scusa.. Si più o meno è
così, ma quello che ti ho detto prima è tutto
vero, ti voglio bene veramente e..”
“Stephen, se ti azzardi solamente ad
aggiungere che vorresti rimanere mio amico, giuro che non rispondo
più delle mie azioni!” Imbecille.
“Samantha, nonostante quello che pensi adesso non
vorrei perderti.. Sei stata importante, lo sei ancora e lo sarai
sempre, anche se non ci credi. Il nostro è stato un colpo di
fulmine fantastico, sono fortunato che mi sia capitato, indistintamente
da tutto quello che è successo, che sta succedendo e che
succederà, tu sarai per sempre una parte
di me, ti vorrò per sempre bene e ti
porterò sempre nel cuore. Ed
è per questo motivo che non voglio che tu soffra, per
qualche mio comportamento o per delle azioni che ti ferirebbero
solamente, così preferisco chiuderla qui. Anche se stenti a
crederlo, mi fa male. Mi fa male non pensarti più
mia..”
Questo era veramente troppo. Il mio cuore, o meglio quel poco che
ne era rimasto, si lacerò completamente emettendo un suono
sordo, che potevo sentire solo io; le lacrime si gettarono
completamente dagli occhi, catapultandosi copiose sulle guance. Mi
alzai e corsi via.
Camera mia.
Lo stereo a tutto volume. Piangevo, non riuscivo a
smettere.
Quanto può piangere un essere umano? Quante
lacrime può versare? Si possono esaurire? Non mi
capacitavo di questa cosa, in lontananza sentivo il cellulare suonare,
non mi interessava. Nemmeno la mia più cara amica, Nikki,
né la musica riuscivano a farmi calmare.
Il mio cuore era stato strappato, calpestato come se fosse erba,
lacerato come stoffa, schiacciato come pongo e accartocciato
come carta. Ero persa, completamente persa; sopra di me si era
abbattuto
uno tzunami di dimensioni stratosferiche, con venti che soffiavano
fortissimi e acqua che ne aumentava la forza.
L’Amore? Una
catastrofe dai danni incalcolabili.
Dolore e lacrime, tristezza e sofferenza.
Cercavo di respirare ma le convulsioni ebbero il sopravvento.
Stavo
soffocando, mi mancava l’aria. Annaspavo. Annegavo e mi
lasciavo trascinare dall'acqua, dal vento e dall'uragano:
inerte.
Non
riuscivo a reagire, non ne ero capace o forse, più
semplicemente, non avevo la forza o non volevo reagire.
Mi sentii afferrare per le spalle, qualcuno mi stava parlando, non
capivo, non
sentivo.
Buio.
Angolino
autrice: Spesso e volentieri accade che
nella vita cambino le carte in tavola. In questo caso la partita
iniziata a due giocatori, Samantha e Steve, è terminata.
Capita.. ma come dicono in molti "C'est la vie". Le
esperienze, a volte, cambiano le persone o le segnano nell'animo. Molte
storie finiscono, altrettante ne iniziano e, a volte, queste ultime
sono migliori delle precedenti.
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