Just a lot of memories [Ciò che dicono gli scones, gli alieni e i vecchi moschetti] di ballerinaclassica (/viewuser.php?uid=40547)
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Distorsione;
Le dita di America accarezzano lentamente i suoi occhi, raccolgono
qualche lacrima e la lasciano cadere sulle lenzuola. Lui, rinchiuso in
una camicia da notte bianca, continua a piangere. È
raggomitolato tra le coperte da due giorni ormai, e sussurra qualcosa
che somiglia tanto ad un “Igghittewwa” tra i
singhiozzi. Le sue mani si chiedono come qualcuno possa lasciare un
bambino tutto solo in una casa così grande, per mesi, a
volte per anni. Inghilterra spesso va via di nascosto e America passa
settimane a cercarlo dietro i cespugli, convinto che stia ancora
giocando con lui; altre volte invece, quando non gli va così
di lusso, Inghilterra è costretto a confessargli che le sue
navi devono salpare di già e a nulla servono le lacrime di
America, né il suo viso triste: Inghilterra deve partire e
partirà.
Mentre America stringe le lenzuola e piange, forse Inghilterra
è sul ponte della nave con un gran senso di rimorso. Poi
però si ricorda del suo re e del dovere verso la patria e
America scompare, lasciando posto al trono, all'inchino, al rispetto
nei confronti del sovrano.
Le sue mani ancora non riescono a capire, allora tentanto di rimediare
a quel guaio di occhi rossi e di singhiozzi che fanno male nella gola.
Sfiorando le orecchie di America, sussurrano qualcosa, forse qualche
parola gentile, forse una ninna nanna. Complice la stanchezza di
America, il bambino chiude gli occhi e scivola in un mondo fatto di
belle promesse e di ricordi.
Le sue dita accarezzano delicate di cuscino, accompagnano il suo sogno.
Nella sua mente c'è, come al solito, il sorriso dolce di
Inghilterra. Lui gli sta dicendo qualcosa, lui gli sta dicendo che
tornerà tra appena un paio di giorni (America
però non ha capito che si tratta di un paio di anni, forse
non lo ricorda abbastanza bene). Forza America, resisti, sono soltanto
quarantotto ore!
Nonostante stia dormendo, il bambino sorride. Ormai ne è
più che convinto: Inghilterra, inginocchiato davanti al
trono del re, non aspetta altro che tornare da lui, a correre nel prato
che c'è nella sua casa, a cucinare qualcosa di veramente
delizioso (o a trasformare un cibo apparentemente buono in un piatto a
dir poco tossico), a correre dietro di lui, che schizza da una parte
all'altra come un proiettile, continuare ad inseguirlo fino ad
acchiapparlo e poi fargli il solletico, rincuorato dalle risate del suo
fratellino, del suo piccolo America.
Poco importa se quella è soltanto una distorsione dei
ricordi passati, in cui Inghilterra mantiene la sua promessa di tornare
al più presto e in cui passa tutto il suo tempo con lui,
piuttosto che chino su pile di documenti. Poco importa, è il
sogno di un bambino che si morde le labbra e stringe gli occhi,
perché sta assaporando gli scones più buoni che
lui abbia mai mangiato in tutta la sua (per ora breve) vita di Nazione.
Questa raccolta partecipa al contest "I sette Peccati della Memoria" e
comincio a pubblicarla in attesa dei risultati. =)
Al prossimo capitolo! :D
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