Quando un filosofo incontra un brigante...

di Illidan
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Un giorno Freud incontrò un brigante

Un giorno Freud incontrò un brigante.

-O la borsa o la vita!-

-Hum, interessante: voi lasciate libera la vostra aggressività, che si manifesta nel desiderio di rapinarmi, senza obbedire alle regole imposte dalla civiltà e dal vostro Super-io.- affermò il filosofo.

-Esatto, voglio rapinarvi, in barba alla civiltà e al Super-io, qualunque cosa esso sia. E ora fuori i soldi!- incalzò il brigante.

-Calma, prima avrei qualche domanda da farvi. Per esempio, che rapporto avevate con i vostri genitori?- domandò Freud estraendo un taccuino e una matita.

-Beh... Sono faccende personali, se non vi spiace...-

-Sì, certo, ma vedete, io sono convinto che voi desideriate derubare gli altri uomini perché vostro padre non vi ha mai dato fiducia e dunque voi non siete riuscito a interiorizzare i suoi comandi. Prego, potete pure accomodarvi.- disse Freud indicando un lettino comparso dal nulla alle spalle del brigante.

-In effetti, non ho avuto un padre molto presente...- ammise il brigante sdraiandosi.

-Capisco... Dunque, mi pare ovvio che voi volevate uccidere vostro padre e andare a letto con vostra madre!- dichiarò lo psicanalista.

-Cosa???- esclamò il brigante sbalordito e atterrito insieme.

-Non vi preoccupate, posso guarire il vostro complesso di Edipo non superato. Dovrete venire una volta alla settimana da me a Vienna per una seduta di psicanalisi. Intanto ecco la mia parcella per oggi.- E diede al brigante un foglietto con scritta una cifra a dir poco esorbitante, tanto che il poveraccio svenne.

-Anche taccagno... Decisamente la madre deve essere stata assente durante la sua fase anale...- borbottò Freud allontanandosi.

 

 

Cari e affezionati lettori e commentatori, devo informarvi che per ragioni varie (tra di esse pure la mia ignoranza del pensiero di molti filosofi del ‘900) potrei non aggiornare più questa fic per molto tempo. Però ciò non vuol dire affatto che sia conclusa, dunque non disperatevi e attendete con fiducia.

 

Risposte ai commenti:

 

RahizelRathalos: Già, fosse stata anche così la scuola...

 

Nefertari83: Beh, è un bel paradosso, ma per i matematici è stato certamente più sconvolgente il teorema di incompletezza di Godel.

 

Thiliol: Perché dici che ti ha rovinato la vita?

 

Suikotsu: In che senso, scusa? Sono d’accordo che per la vita di tutti i giorni è piuttosto irrilevante, ma è stato invece di fondamentale importanza nella ricerca dei fondamenti della matematica (e poi quella che ho esposto io è una vulgata, il vero paradosso si riferisce solo ad insiemi universali astratti).

 

Gea_Kristh: Grazie per i complimenti; hai fatto una tesina su Nietzsche? Ah, sono un ragazzo.

 

Evening_star: Hai ragione, sono stato troppo gentile, ma gli ho fatto venire comunque un bel mal di testa!

 

Pocahontas: Ora hai la prova empirica che non era finita, su questo nemmeno Russell avrebbe da discutere.

 

Cisky_90: Sei rimasta affascinata dal paradosso, come me. Eccellente!

 

Ninive: Forse per Rousseau mi sono ispirato a quello; esatto è una citazione dalle Operette: da quale di preciso?

 

Beal95: Ciao, sono contento che ti piaccia anche questa fic. Quanto all’altra, sto finendo l’ultimo capitolo, ma ho molto da fare di questi tempi, perciò non prometto nullla, ma prima o poi la concluderò...

 

Lovely Laura: Salute a voi, madamigella commentatrice. Dato che continuate a darmi del voi, ho deciso di adeguarmi alla vostra usanza. Spero vivamente di non avervi fatto stare troppo in ansia, o che per lo meno l’attesa sia stata ben ricompensata. Ossequi e omaggi a voi, madonna Laura.





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