Una serie di avvenimenti l’aveva
portato a prendere un taxi verso un piccolo cimitero di provincia. Il taxista
aveva chiesto un autografo per la figlia.
-Mi invidierà a morte per averti
visto! Magari mi darà più importanza. Cosa ne pensa signor Hermanni?-
Ville si limitò a sorridere e a
sistemarsi meglio il cappuccio. Non voleva più essere coinvolto nell’adorazione
dei (più che altro delle) fan: provare a comprendere il disprezzo di una loro
gli era costato quel viaggio.
Appena arrivò pagò
frettolosamente il taxista e oltrepassò il modesto cancello. Trovò un ragazzo
dai capelli lunghi e biondi che subito si avvicinò a lui, tendendo una mano.
-Kay. Sono il fratello di Elke-.
Ville gli strinse la mano. Sorrise,
nervoso come non gli accadeva da molto tempo. Seguì Kay, che subito gli fece
strada.
Due ragazzine si voltarono:
-Guarda, ma quello non è il tuo
amore Ville Valo?-.
L’altra rise: -Ville Valo,
ahahahah! Certo, come no. Sono una sua grande fan: lo noterei a cento metri di
distanza-.
Il mito della grande fan dovette
a stento trattenere le risate. Effettivamente era stato un cretino a partire
solo fino in Germania, anche se col cappuccio in testa per quasi tutto il
tempo, solo per portare dei fiori.
Kay continuava a camminare due
passi davanti a lui. Era alto e slanciato, chissà se anche Elke era così,
oppure se era minuta.
Arrivò a destinazione. Gli si
gelò il sangue.
Fissava la tomba di una persona
mai vista, tenendo un discreto mazzo di fiori in mano.
-Quando ho scoperto le e-mail ho
sentito il dovere di contattarti. Devo ammettere che non mi sarei mai aspettato
di trovarti qui-.
Kay diede le spalle alla tomba:
-le avrebbe fatto molto piacere-.
Si chinò, per osservare meglio la
foto. Una ragazza giovane, bionda e con un sorriso smagliante. Sapeva tanto di
lei senza averla mai incontrata. Senza averci mai parlato a tu per tu entrambi
avevano aperto il loro cuore. Lei si era salvata -anche se per poco-, facendolo
sentire utile.
-Ti somigliava-.
Ville voltò lo sguardo. Kay non
c’era più. Che si fosse sentito in imbarazzo?
Aveva difficoltà ad accettare i
suoi sentimenti per colpa di un rapporto così effimero, per certi versi
irrilevante. Non riusciva veramente a capire il suo atteggiamento, il suo
instancabile ricordare quella corrispondenza.
Come avrebbe voluto essere in
lei, aver avuto modo di trovarsi dall’altra parte.
***
Elke era stanca, stanca di molte
cose: del cibo cinese avanzato accanto a lei, della separazione da suo fratello
dovuta al divorzio dei suoi, delle sue idee perverse. Ormai se la prendeva con
mobili, immobili e persone. L’unico risparmiato era stato Alì, il suo gatto.
Nuova e-mail. La curiosità la
spinse ad allungarsi a prendere il pc. Sforzo sovraumano dopo un pomeriggio di
ozio. Non se ne sarebbe mai pentita.
Complimenti! Sei il vincitore del concorso“Contatta Ville Valo”
riservato agli iscritti da oltre cinque anni al fan club! La tua lettera è stata
scelta personalmente da Ville fra alcune estratte a sorte. La sua risposta
arriverà entro le prossime 24 h.