Giusto per
non creare confusione col punto di vista: la seconda persona singolare
appartiene alla Cuddy ed il primo a parlare è House.
A un passo da te
A un passo da te.
Sulla soglia del tuo studio.
"Che c'è? Hai paura di salutarmi?"
"Ciao."
Sorride corrucciando la fronte.
"Come hai detto?"
"Ciao" ripeti, in tono piatto.
"Non era quello che mi aspettavo."
"Nemmeno io aspettavo te così presto."
"Sbaglio o siamo venuti insieme?"
"In teoria."
"Io dico anche in pratica."
"Perché non vai in ambulat-"
Le tue guance s'arroventano quando chiude la distanza che vi separava.
Sfiora il tuo naso con il suo.
"Hai intenzione di baciarmi davanti a tutto l'ospedale?"
"Quali sarebbero le alternative?" sussurra scaldandoti il viso del suo
fiato.
"Non ci sono alternative. Solo conseguenze. Quantificabili in... ore di
ambulatorio."
Ora sei tu a sorridere.
Non avrebbe mai scambiato un bacio con quello che più odiava
della sua professione medica.
"Qual è il rapporto baci-ore?"
Non l'avevi previsto.
"Un bacio sta a un'ora?"
"Dipende dalla lunghezza del bacio."
"Un minuto?"
"Dieci secondi" tratti.
"Tirchia."
"Noioso."
********
"A domani, House" enfatizzi il suo nome, esclamandolo prima d'andartene.
Ti fa una smorfia.
"Hai scelto tu di recuperare le ore di notte, no?"
Ridi.
"Ci vediamo!" agiti un braccio per salutarlo, soddisfatta del suo
silenzio.
E contenta di aver vinto almeno una volta.
Contenta che quella notte avresti pensato a lui.
Contenta che quella notte lui avrebbe pensato a te.
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