when
When I Look At You
“Ma, ma che
succede?” in un batter d’occhio la Principessa della Luna si era ritrovata
nell’immensa distesa buia del Regno delle Tenebre.
Era stata
praticamente teletrasportata in un batter d’occhio, e adesso si ritrovava per
terra, dolorante e spaventata.
Le mia amiche sono morte per me, non posso
mollare adesso, pensò
rialzandosi.
E quella paura
svanì tanto presto quanto era arrivata, alla vista di colui che le aveva rubato
il cuore, così nella sua vita passata, così nel presente.
“Marziooooo” urlò
disperatamente quando si frappose tra lei e Perilia.
“Non c’è nessun
Marzio, io sono Endimion” ribadì con voce fiera ma perentoria allo stesso
tempo.
Sailor Moon
cercava di rimanere lucida e impassibile, ma sapere che la persona che più amava
al mondo, quella stessa persona che era morta per lei, era morta con lei in
quella magnifica favola che era il Regno della Luna, adesso lottava contro di
lei, era come sentire il dolore bruciante di una ferita profonda e sanguinante.
“E’ tutto inutile
mia cara. Endimion è completamente in mio potere, in lui si è incarnato il
male, non c’è più niente che tu possa fare, ormai” rise malvagiamente Perilia.
“No, non è vero!
Marzio, Endimion, tu non sei così” disse guardandolo con occhi supplichevoli,
come se volesse trasmettergli anche un’insignificante quanto importante ricordo
che gli consentisse di riportarlo alla vera
realtà.
“Smettila! Smetti
di chiamarmi in quel modo! Per te è finita” urlò in preda ad un attacco di
confusione ed ira.
Endimion non capiva
cosa spingesse la sua nemica a pronunciare quello strano nome sconosciuto,
eppure familiare.
Non sopportava
l’idea di non potersi spiegare ciò che non riusciva a comprendere da solo,
perché in fondo sapeva che esisteva un spiegazione plausibile al perché quella
ragazza bionda si ostinasse a chiamarlo Marzio.
Ma al momento
quella era l’ultima delle sue preoccupazioni: il suo compito era eliminarla e
far trionfare le Tenebre.
Liberò la spada
dal fodero e con uno scatto repentino si preparò ad affondare la lama affilata
in quella pelle color pesca, soffice seta ai suoi occhi.
La punta deviò accidentalmente e le ferì un braccio.
La confusione lo
stava rendendo prigioniero.
“No, ti prego!
Guardami Marzio, sono io, sono Bunny, ti scongiuro cerca di ricordare” di nuovo
quel nome, un ricordo lontano.
Strinse gli occhi
infastidito e si scagliò ancora contro di lei.
Il pugno violento
che le sferrò bastò a sollevarla da terra per poi farla ricadere priva di forze
con un tonfo sordo.
Endimion si
preparò all’attacco finale, quando la dolce melodia di un carillon d’orato gli
entrò prepotentemente nelle orecchie, nella mente e fin dentro il suo cuore
nero, riportandolo in un tempo lontano.
Ricordò la
piccola testolina buffa che era solito schernire ovunque la incontrasse, la risata
allegra e cristallina di quella biondina spensierata e ancora un po’ bambina,
il suo gran cuore, il coraggio che aveva dimostrato quando in ascensore l’aveva
creduto in pericolo, quando ancora non sapeva che lui fosse il suo Milord.
La sua Bunny.
La sua mente
viaggiò ancora più indietro nel tempo, per rivivere quell’ormai antico passato
che mai era riuscito a ricordare, nonostante tutti gli sforzi compiuti.
Rivisse gli
incontri segreti tra lui e la sua amata, la Principessa Serenity, la stessa che
adesso gli era inginocchiata di fronte, stremata ed in lacrime; il loro primo
bacio, quando osò perdersi in quei piccoli boccioli di rosa scarlatta, il loro
ultimo ballo, quello in cui gli aveva confessato di temere di perderla; la
prima volta in cui, prima che venissero brutalmente separati, l’avesse fatta
sua, penetrando in quelle oscurità di seta, mentre i mari, i fiumi e i sentieri
della Terra osservavano in silenzio i loro respiri accelerati, i loro cuori
battere in sincrono, i loro corpi muoversi al ritmo della passione, dell’amore,
della vita.
Il momento in
cui, pur di non perderla, l’aveva protetta fino alla fine, andando incontro al
suo destino fatale.
E quando, il suo
piccolo amore, tenero e cocciuto, pur sapendo della fine che li attendeva, si
era gettata in quel turbine violento e mortale insieme a lui, cercando la sua
mano, i suoi occhi ed il suo conforto in quell’ultimo gesto d’amore.
Il momento in
cui, tramite i loro sguardi, le loro anime si incontrarono per l’ultima volta.
“Amore mio”
sussurrò chinandosi su di lei.
“Marzio” lo
abbracciò di slancio, perdendosi i quel mare blu, in quegli occhi finalmente
caldi, veri.
Ma quell’idillio
tanto agognato durò ben poco.
Una risata
maligna riecheggiò in quel posto umido e infernale e dei cristalli neri dalle
punte acuminate viaggiavano alla velocità della luce in direzione della
Principessa della Luna.
Nell’arco di un
millesimo di secondo, eccessivamente fulmineo per notarlo, per impedirlo, la
schiena di Marzio fece da scudo al corpicino impaurito e immobile della sua
Bunny.
Gli occhi di quel
Principe senza tempo divennero vitrei, un mare scuro e in tempesta, ed il suo
corpo si accasciò inerme sulla sua piccola Principessa.
Ancora una volta
il destino si beffava di loro, ancora una volta non potevano amarsi perché il
male voleva separarli.
“Marzio, no, ti
prego resisti!” mentre gocce di puro cristallo solcavano le guance arrossate di
Bunny, Marzio la strinse a sé con quel poco di forza ancora presente nel suo
corpo forte e possente.
“Ti amo Bunny,
oltre il tempo, oltre l’eternità” un sussurro roco, sincero, colmo d’amore.
Poi, la notte
calò nei suoi occhi, mentre piccole stelle salate continuarono spontanee a
scendere sul suo viso bianco.
When I look at you
I see forgiveness, I see the truth
You love me for who I am like the stars
hold the moon
Right there where they belong and I know
I’m not alone.
*Note finali*
Ciao a tutti =)
Questa shot è
nata in un’afosa notte di agosto, un acuto momento di sclero e nostalgia…
La dedico a
tutti coloro che, come me, sono stati presi dall’amore travolgente che lega
questi due fantastici personaggi.
Vi ringrazio
per averla letta ^_^
Baci,
Mary
|