SPIN OFF - PRIMA DI ANDARE VIA
Jonathan
corse a chiamare Farrell, cercandolo nei camerini lontani dal set dove
stavano girando la battaglia contro il re persiano Dario.Erano tutti
stanchi, impolverati e sudici, ma il regista Oliver Stone sembrava
ancora una volta incontentabile.Prese di mira Jared Leto, "Tanto per
cambiare!" - esclamó l'attore irlandese, a proprio agio nei panni di
Alessandro il Grande e molto felice dal primo giorno di avere al proprio
fianco Jared, nel ruolo dell'amato Efestione.Si volevano bene, era
qualcosa che aveva sentito il bisogno di dirgli la sera prima, dopo
avere parlato a lungo davanti ad una birra gelida, lamentandosi della
lontananza da casa e dalle abitudini, anche quelle meno ortodosse, alle
quali si dedicava a Los Angeles.Parlava di donne, film, motori ed abusi
alcolici senza cambiare mai tono nella voce, ma quando decise di
confidarsi con l'amico americano, la sfumatura cambió."Sei sempre pronto
ad ascoltarmi Jared.. E so che lo fai volentieri, non per compiacermi,
come fanno gli altri..""Credo tu sia troppo severo con questi altri ed
eccessivamente generoso con me Colin..""Sbagli, é una questione di
pelle.. Sai, non é che dovremo fare strane e scandalose cose, girando
capisci..? Eppure é importante essere in armonia, soprattutto perché ci
ameremo in un modo indescrivibile..""Come Alessandro ed Efestione..
vero.." - sorrise - "In fondo non hai torto, é una questione di
pelle."Lo aveva riaccompagnato alla stanza poche porte oltre la sua, in
albergo.Il Marocco era caldo e colorato, piaceva ad entrambi e si erano
ripromessi lunghi giri in auto e visite turistiche in posti
incontaminati."Ok.. adesso a nanna, domani dovremo rincorrere Dario come
pazzi..""Va bene Cole.. Ti piace Cole? O é troppo duro..?""Cole..? No,
perfetto.. Jay.. Ti piace o é troppo.. gentile?""Spero lo sia, non
sempre riesco ad avere modi gentili.. Sono un rompiballe..Jay va
benissimo..""Ti voglio bene Jay."Leto schiuse le labbra, senza sorridere
del tutto, ma i suoi occhi si vestirono di una luce diversa su quella
rivelazione - "Ti voglio bene Cole.." - e lo abbracció.Farrell lo
strinse impercettibilmente, senza andare oltre, per poi staccarsi da lui
debolmente, dispiacendosene nel profondo e vergognandosene,
stupidamente.
"Jared! Jared, dove stai
andando?!""Lasciami perdere Cole! Torno in albergo, faccio i bagagli e
volo a Los Angeles!""No.. no, ma dai i numeri?!""Colin ascolta! Non
voglio, non voglio te lo giuro, litigare anche con te! Lasciami passare
cazzo!"Se ne andó, come una furia.Trascorsero solo alcune ore.Il cast
era in fermento, giá si ipotizzavano vari nomi, per sostituire
Leto.Farrell era fuori di sé; andó da Stone per affrontarlo e dirgliene
di tutti i colori, ma non si trovava da nessuna parte.Pensarono che se
ne fosse andato a Londra per dei provini lampo, ma era
un'assurditá.Jared sarebbe comunque partito la mattina successiva.Era
blindato nella sua stanza, la cena lasciata a metá, rannicchiato sul
letto, abbracciando un cuscino: piangeva silenziosamente."Jay.. sono
io.. dai apri, solo cinque minuti, lo prometto.. cinque
minuti.."Sentendo lo scatto della chiave, Colin sorrise."Ciao.. entra
pure.""Grazie.. ti ho portato una fetta di dolce, alle mandorle.""Il mio
preferito.. sei una sorpresa continua, uomo venuto dall'Irlanda.." -
rise mestamente."Sei sempre arrabbiato?""Sí sempre Colin..""Sempre
deciso a volare in California?""Sí sempre.. Ok, mangio il dolce, tu ne
vuoi?""No, é per te.."Tornó sul letto, facendo posto all'amico spostando
abiti e trolley aperto e non ancora completato."Ci stai ripensando,
vero? La tua roba é ancora tutta qui.. Jared stammi a sentire..""Non mi
serve tutto questo Colin. La risposta a quello che stai per dirmi é e
rimarrá questa.""Sei testardo..""Sono coerente, voglio stare bene, non
ammalarmi per lo stress. Voglio bene a me stesso.""Sí.. certo, anch'io
te ne voglio..""Lo so ed é l'unica cosa che mi mancherá.. Il tuo..
abbraccio, il tuo calore, nel guardarmi, nel ridere, sei un amico
insostituibile, sei.."Farrell lo fissó, aspettando che continuasse la
frase, ma Leto ebbe come il respiro interrotto da un'emozione
incontrollabile."Cosa.. cosa sono.. per te, Jared?"Lui sorrise,
abbassando gli occhi lucidi, ma Colin gli sollevó il viso, con due dita
sotto al mento sbarbato e morbido, come tutto il resto - "Sei bellissimo
uomo venuto dagli Stati Uniti.." - "Colin.." - aspiró un po' di
ossigeno, indietreggiando leggermente, ma ormai tutta la mano di Farrell
era sulla sua guancia destra.Inclinó la testa, raccogliendola appieno -
"Mi mancherai da morire Cole.. perdonami..""No, non ti perdono se
adessi lasci.. Non me ne frega un cazzo di questo film! Non ti perdono
se mi lasci qui adesso Jay, lo vuoi capire oppure no!" - esclamó,
annullando la distanza tra loro ed usando anche l'altra mano per
stringergli il volto, le cui labbra ormai tremavano."Lui mi odia Colin,
Oliver mi..""Ma io ti amo cazzo! Vorrá pure dire qualcosa per te!"Lo
bació, senza aspettare altre parole, che ormai reputava inutili.
Se
Jared avesse voluto respingerlo o prenderlo a pugni, non avrebbe
rimandato l'esecuzione; Colin sentiva come se tra loro si fosse alzata
un aurea luminosa e piacevole, avvolgendoli con cura, ma anche senza
lasciare vie d'uscita."Vuoi.. vuoi sempre andare via..?" - gli sussurró,
lasciando le proprie dita carezzevoli sulla nuca di Jared, cosí le loro
bocche a sfiorarsi - "No.. non voglio.. io.." - "Dimmi cosa vuoi Jay..
Faccio i bagagli e ti seguo, non ha senso restare qui se tu non ci
sei.."Lo strinse forte, Jared sentí il suo respiro adorabile sulla
pelle, tra gli strappi di quella maglietta bianca che avevano comprato
insieme ad un mercatino.Colin gliela sfiló dolcemente.Jared fece lo
stesso con la camicia, che Farrell indossava, allacciata solo in due
bottoni.Bussarono.Quel rumore improvviso li fece sobbalzare, poi Colin
con l'indice gli toccó le labbra - "Aspetti qualcuno?" - chiese sotto
voce."No.. nessuno.. forse Jonathan vuole salutarmi..""Jared sono
Oliver! Potresti aprire?"La voce del regista non era del tutto
burbera.Sembrava, peró, fare uno sforzo nell'essere lí, a chiedere
udienza.Jared riprese la maglietta, ma Colin lo bloccó - "No, restiamo
cosí.""Ma.. cosa pensi che..""Quello che penso, tu ormai lo sai.." - gli
sorrise, baciandogli il petto, spingendolo sul cuscino, per succhiargli
un capezzolo un istante dopo, turgido sotto alla propria lingua, che
fece gemere Jared, eccitandolo sotto ai jeans sbottonati; Colin se ne
rese conto, sfioró la cerniera ancora chiusa, con il palmo della mano
destra - "Mio Dio.. Colin.. ti prego..""Jared apri! Cazzo non posso
restare qui tutta la notte!""Vado io ad aprire.. Stai tranquillo."Lo
disse alzandosi velocemente.Jared si toccó la faccia, era come se fosse
scoppiato un incendio sotto alla pelle.Guardó la propria immagine
riflessa nello specchio poco distante: una goccia di sudore scese da
dietro il collo, ornato dai lunghi capelli.Tossí, senza peró ricomporsi,
come gli aveva chiesto Farrell."Colin..?! Non sapevo fossi qui..""Ciao
Oliver. Ti ho cercato tutta la sera.""Me lo hanno detto.. ok, ci siamo
ritrovati, ma.. Jared c'e´..?""Certo, é la sua stanza.""Vorrei.. vorrei
entrare.. per parlare con lui. Vi ho disturbati? Mi dispiace..""Dovresti
dispiacerti per altre cose. Entra pure."Leto rimise a posto solo il
bottone dei propri pantaloni, Stone notó il gesto e si sentí piuttosto
imbarazzato: lo fu ancora di piú quando Colin si allungó al suo fianco,
sistemando il guanciale caduto sul pavimento."Ciao Jared..""Salve. Come
mai, a cosa devo tanto onore?" - disse sarcastico."Era per scusarmi. Ho
esagerato, lo faccio sempre, ma..""Scuse accettate. Non ricordo neppure
per cosa abbiamo discusso.""Molte cose.. dettagli.. Vorrei la
perfezione, ma spesso tralascio la semplice evidenza che il bello sta
proprio nel non ottenerla mai..""Sono tutto fuorché perfetto, ma credo
di essere l'ideale per questa parte, almeno quanto Colin.""Vi ho scelto
per questo motivo, lo ammetto.." - sorrise, grattandosi i pochi
capelli.Nel frattempo Colin non aveva detto nulla, limitandosi a
fissarli entrambi in quello scambio di battute."Colin.. tu mi cercavi..
per questo?""Anche, ma soprattutto per dirti che stavo per andarmene
insieme a Jared.""Va bene, ora lo so. Non pensavo fosse cosí importante
per te.""Lui é fondamentale Oliver. Credimi."Stone aggrottó la fronte,
allargando poi le braccia - "Non lasciate spazio alla fantasia, questo é
evidente..""Meno male, non avrai piú due attori che si amano per
finzione davanti alla tua macchina da presa e sul serio dietro alla
stessa.. Saremo all'altezza di ogni tua richiesta.""Richiesta..? Ah sí,
ho capito.." - rise nervosamente.
Quando Colin chiuse nuovamente
la porta, Jared spense le luci ed accese una candela a forma di torre di
Babilonia, che un trovarobe gli aveva consegnato giorni prima."Ho
esagerato Jay?""No.." - sorrise - "No, sei stato fantastico.""Ok..
abbiamo superato anche questa.. e siamo solo all'inizio.. Come direbbe
Alessandro.." - gli posó le mani sulle spalle nude, girandolo per
tornare a baciarlo."Colin.." - si staccó a fatica - "Colin ho.. c'é una
persona a casa che.. ho un ragazzo..""Lo lascerai." - ribatté
fermamente."Colin aspetta tu..""No.. non ci riesco Jared.." - riprese a
baciarlo, abbassandogli i jeans, poi i boxer - "Fallo anche tu.. aiutami
a spogliarmi Jay.. ti prego.."Jared lo accontentó, sentendo le sue mani
ovunque, si fermarono solo sui suoi fianchi e lo spinsero contro i
propri, una volta che i vestiti scivolarono all'altezza delle
caviglie."Ho una ragazza.. e la lasceró.. ok Jared?.." - i suoi occhi
erano incollati ai suoi, quelle parole erano decise e nette, come le
dita che affondavano tra le pieghe del suo piacere ormai.Risalirono solo
nella bocca di Jared senza lasciargli dire nulla, repentine, tanto che
Colin gliele spinse lentamente sulla lingua - "Succhiale.. ancora un
pó.. sei bravissimo.."Quando le tolse, Jared respiró forte, aumentando
la presa sulle natiche di Colin.Lui lo penetró, con quelle dita umide e
sudate."Colin!.." - affondó nel suo collo, urlando piano il suo nome,
cosí come lui stava affondando dentro di lui, spingeva, usciva e
rientrava, facendolo gemere piú intensamente.Si liberarono dai vestiti,
dove stavano quasi per inciampare, buttandosi sul letto disfatto.
Colin
usó tutto ció che riuscí a trovare in una busta porta oggetti rimasta
vicina alla testata del letto: prima un sapone in gel, poi un adorabile
olio abbronzante.Preparó il suo amante, il suo amico, il suo uomo, come
gli mormoró, mentre si liberó da ogni esitazione, da tutte le paure di
essere felice, come mai prima di quella notte, insieme a Jared, che si
aprí alle sue attenzioni, al suo sesso ed alle carezze piú impensabili,
sino a poche ore prima, con una naturalezza sconvolgente.
Scendendo
dall'auto dello staff, Colin diede una mano a Jared per scendere, visto
che si era impigliato con la sua inseparabile sacca nella cintura di
sicurezza.
C'era un vento debole, che sollevava sabbia e fili di
paglia.Indossavano dei pantaloni completi di casacche, in un bianco
nitido, ai piedi sandali comodi, occhiali scuri, capelli
raccolti.Farrell lasció ripartire la Jeep nera, proteggendolo da
quell'ulteriore polvere - "Stai bene..?" - sussurró al suo orecchio,
infilandogli la lingua caldissima; Jared sorrise, chinando la testa -
"Sí..Non potrei stare meglio Colin.."Ricambió il suo sorriso, la mano
sinistra salí dalla sua spalla all'altro orecchio e si baciarono.A
distanza Jonathan con altri li stavano osservando da quando erano
arrivati.Bisbigliarono qualcosa tra loro, non senza rimanerne
turbati.Stone si limitó a fare finta di nulla, cercó con lo sguardo
l'assistente, vittima del giorno e gli urló la solita frase: "Ok,
possiamo cominciare!"
E N D
C'era un vento debole, che sollevava sabbia e fili di paglia.