amorevoli cure
Premetto dicendo
che questa è la mia prima sasunaru, spero davvero che vi piaccia!
:)
AMOREVOLI CURE
capitolo
1
Sasuke Uchiha si svegliò
lentamente quel mattino, i raggi del sole colpirono dolcemente il suo viso,
obbligandolo ad aprire gli occhi.
Un peso poggiato sopra il suo petto gli
ricordò che il suo amore stava ancora dormendo profondamente, il respiro regolare
e il viso rilassato, probabilmente intento a sognare.
Sasuke sorrise, vedere
Naruto così tranquillo era una cosa che succedeva poche volte nel corso della
giornata, o quando dormiva o quando facevano l'amore.
Ma a pensarci bene
nemmeno quando facevano l'amore il dobe stava in silenzio...
Altro sorriso da
parte del moro che non può e non vuole scacciare dalla sua mente i ricordi della
nottata appena passata.
Lui e Naruto uniti in un unico essere, in un'unica
entità, un'unica amina, insieme.
Sembra strano, ma era proprio
così.
Fino a qualche mese prima non potevano nemmeno vedersi, frequentando la
stessa scuola e molti dei corsi del loro anno insieme, non facevano altro che
farsi dispetti.
Poi un giorno, così per caso, si erano trovati nell'ascensore
insieme, inevitabilmente questo si era rotto e così, per le successive 3 ore era
rimasto intrappolato insieme a quel dobe rimpiscatole.
Scoprendo ben presto
che Naruto non lo era affatto, anzi era un ragazzo timido, dolce e anche molto
simpatico, senza tralasciare il fatto che era molto bello già allora.
Da quel
giorno era scoccata la scintilla e adesso stavano insieme da quasi 10
mesi.
Poichè i genitori di Naruto erano sfortunatamente morti in un incidente
d'auto quando era solo un bambino, viveva solo, così ogni qual volta volevano
stare insieme potevano farlo senza nessuna preoccupazione.
Ormai la casa di
Naruto era diventata anche la sua, passava quasi tutti i week end ed anche
alcuni giorni della settimana insieme a lui, a bearsi della compagnia e
dell'amore del biondino.
Sasuke posò dolcemente una mano sulla guancia di
Naruto e la accarezzò, come se sotto al suo tocco si trovasse qualcosa di
estremamente fragile.
Ed era proprio così...
Nonostante la timidezza
interiore, Naruto era un ragazzo molto esuberante, ma sotto sotto era anche
molto fragile e Sasuke lo aveva imparato a proprie spese, di fatti non
permetteva a nessuno di ferirlo in alcun modo.
Posò un casto bacio sulle sue
dolci labbra in quel momento dormienti e si diresse lentamente, per non
svegliare il suo amore, verso la cucina, pronto per bersi una bella tazza di
caffe.
Quel giorno dovevano incontrarsi con Neji, il suo migliore amico, e
Kiba, il migliore amico di Naruto, insieme a Sakura e a Shikamaru.
Aveva
programmato quell'uscita una settimana prima, poichè erano le vacanze di Natale
e non vedevano l'ora di potersi svagare un pochino.
Mentre sorseggiava il suo
caffe un rumore proveniente dalla loro stanza lo fece risvegliare dal turbinio
di pensieri nella quale si era perso.
Guardò la porta della stanza aprirsi
lentamente e una figura traballante attraversare il piccolo salotto.
Naruto
fece il suo ingresso in cucina barcollando come un ubriaco e si abbandonò sulla
sedia di legno sotto lo sguardo di Sasuke che non comprendeva il suo
comportamento.
Solitamente appena sveglio iniziava a parlare di tutte le cose
che gli venivano in mente, sorridendo e saltellando come un pazzo e Sasuke ogni
mattina si chiedeva come facesse quel dobe ad essere così pimpante già di prima
mattina.
Naruto poggiò stancamente la testa sulle mani, ora sul tavolo e
nascose ancora una volta il suo viso a Sasuke.
Ora il moro cominciava a
preoccuparsi, non si era mai comportato così.
Si avvicinò piano al suo dobe e
lo abbracciò, sentendo l'altro rilassarsi sotto al suo tocco; lo prese in
braccio, sedendosi a sua volta con Naruto sopra e lo cullò un pochino.
Il
biondo alzò lo sguardo e finalmente il moro potè vederlo in viso.
E quello
che vide non gli piaque per niente.
Gli occhi normalmente azzurri e vitali,
color cielo, così incredibilmente belli, ora erano come opachi, e lucidi come se
avesse pianto.
Le sue guance erano un poco rosse, come se fosse imbarazzato e
il suo respiro era più veloce di quello normale.
" Dobe...cosa c'è? Non stai
bene? "
Chiese apprensivo vedendolo in quello stato.
Il biondo scosse la
testa e se possibile divenne più pallido di quanto non fosse già prima.
Si
sentiva male, non capiva il perchè, ma appena aveva messo i piedi per terra, la
testa aveva iniziato a girargli vorticosamente e si sentiva strano.
In quanto
a Sasuke ora era davvero preoccupato.
" Cosa ti senti amore? "
Sentirsi
chiamare così da Sasuke lo fece stare subito meglio, il suo sguardo per un
attimo si accese, adorava quando lo faceva, si sentiva protetto e al
sicuro.
Poi finalmente parlò, in poco più di un sussurro perchè si sentiva la
gola in fiamme.
" Non lo so... forse ieri sono rimasto troppo tempo a giocare
con la neve, mi sa che mi sono beccato l'influenza! "
Disse con un piccolo
sorriso al solo pensiero della giornata precedente, passata insieme a Sasuke e
ai suoi amici a giocare a palle di neve, nonostante ormai avessero quasi 18
anni.
" Ecco, lo sapevo, non è stata una mossa intelligente fare l'angelo di
nere dopo essersi tolti il cappotto in pieno inverno! "
Lo sgridò Sasuke,
guardando di traverso il suo ragazzo, più preoccupato che arrabbiato.
Poi
prese il cellurale, e compose un numero.
Stava per poggiarlo all'orecchio
quando la mano di Naruto glielo strappò via.
" Ma che cosa fai? "
Gli
chiese, perchè diavolo gli aveva preso il cellulare ora, quel dobe?
" Chi
stavi chiamando? "
Il biondo aveva già capito le intenzioni del moro, ma
voleva che fosse lui di persona a dirgli tutto.
" Neji e gli altri per dirgli
che oggi non possiamo andare... "
Gli rispose pensando che fosse la cosa più
ovvia, in fondo il dobe stava male, non potevano andare a quella
mostra.
Naruto sapeva quanto a Sasuke importasse quella mostra, era un
appassionato d'arte, e stava aspettando quel momento da tantissimo tempo, non
poteva rinunciarci solo perchè lui stupidamente si era beccato l'influenza.
"
Io non vengo, ma tu teme ci andrai eccome! "
Disse risoluto per poi piagarsi
in due poichè era stato colto da un attacco di tosse potente.
Sasuke subito
gli diede qualche pacca sulla schiena, ancora più convinto che sarebbe dovuto
rimanere a casa, ad aiutare Naruto.
" Oh no dobe... tu stai male, non puoi
rimanere solo! "
Ma Naruto convinto di quello che diceva, si alzò in piadi
come se stesse benissimo, lottando contro il senso di vertigine che lo colse
appena poggiati i piedi per terra, e disse con voce alta, nonostante il male
alla gola, e con tono risoluto:
" Non ti permetterò di saltare la mostra che
desideri visitare da tanto tempo, sono malato non un invalido, posso cavarmela
da solo... "
Poi abbassò un pò sia lo sguardo che il tono di voce e
aggiunse:
" Prima che tu entrassi nella mia vita era solo...lo sono sempre
stato e ho già avuto l'influenza, e me la sono sempre cavata, ora tu ti prepari
e vai alla mostra, io mi metterò a letto e riposerò promesso, ma non voglio
essere la causa della distruzione del tuo più grande sogno! "
Poi alzò lo
sguardo e fisso dritto negli occhi il suo ragazzo, convinto come lo era stato
solo quando gli aveva detto 'ti amo ' la prima volta.
Sasuke, nonostante
fosse davvero preoccupato, ci teneva molto a quella mostra, e sapeva anche che
Naruto lo avrebbe costretto ad andarci.
E poi questa era una vera
dimostrazione d'amore, Dio quanto lo amava anche lui.
" Va bene, ci andrò, ma
resterò solo un paio d'ore, poi tornerò a casa e starò con te! "
Naruto
sapeva che questa era la sua ultima offerta, o così o sarebbe rimasto a casa,
quindi accettò a sua volta.
Lo abbracciò forte, essendo ricambiato e un
sussurro gli giunse alle orecchie:
" Ti amo dobe...grazie per quello che stai
facendo per me... "
" Ti amo anche io teme...e poi è dovere, non potevo
permettere che rimunciassi ad una cosa a cui tieni così tanto
"
****
Sasuke osservava rapito i quadri davanti ai suoi
occhi, ma non riusciva a vederli veramente, perchè la sua mente era
altrove.
Il suo dobe aveva l'influenza e lui se ne era andato.
Questo
pensiero non l'aveva lasciato nemmeno un attimo da quando aveva messo piede
fuori casa...
" Dai Sasuke, Naruto ha solo un pò di influenza, non ti devi
preoccupare, goditi la mostra e stai calmo... "
Gli disse dandigli una pacca
sulla spalla Neji.
Un pò Sasuke a quelle parole si tranquillizzò.
Ma aveva
uno strano presentimento.
Una sensazione che gli diceva che qualcosa di
brutto sarebbe presto successo.
Cercò di scacciarlo, senza
risultato.
****
Forse aveva fatto una mossa sbagliata a
lasciarlo andare, fose avrebbe fatto meglio a farlo restare.
Questi erano i
primi pensieri che avevano colto Naruto, ma subito si era ricreduto.
Solo la
felicità di Sasuke contava in quel momento.
Questo era ovvio, però lui era
messo molto peggio di quel che credeva.
Provandosi la febbre, traballando e
barcollando per raggiungere il termometro, si era reso conto che la sua non era
solo una piccola ed innocente influenza, era una vero febbrone da
cavallo.
Quando aveva guardato il termomentro si era quasi
spaventato:
39.4
Cavoli era veramente alta!
Ma difatti di cosa si
meravigliava!?!?
Non riusciva nemmeno a stare in piedi!
Si stava praticamente
trascinando sul divano, poichè la testa non faceva altro che girare e girare,
come se fosse su una giostra, quando un conato di vomito lo fece piegare in due
dal dolore.
Fece appena in tempo a raggiungere il bagno, arrancando
letteralmente, per poi riversare tutto il cibo che aveva mangiato nell'ultima
giornata.
Stava male, come mai prima.
Aggrappato alla tazza del water si
sentiva la testa come spaccata in due.
Un caldo terribile e poi, subito dopo,
un freddo congelante gli pervase il corpo prima che un altro conato lo facesse
piegare in due nuovamente.
Quello che successe dopo rimase confuso nella sua
mente.
Ricordò di essersi lasciato scivolare lentamente sul pavimento del
bagno, fresco sulla sua fronte ormai bollente.
" Sasuke... "
Poi, cadde
nell'inscoscienza.
Ma prima di perdersi nel buio sentì lo squillare del
telefono in lontananza, poi...
...il nulla.
****
Ma
perchè diavolo il dobe non rispondeva al telefono?
" Sasuke... "
Quel presentimento lo colse
nuovamente.
Naruto.
Era successo qualcosa a Naruto.
Ne era
sicuro.
Prese il suo cappotto e seguito a ruota da Kiba e Neji, che volevano
capire cosa stesse succedendo, si diresse verso ormai quella che considerava la
sua casa.
In macchina correva come un pazzo, il suo Naruto stava male ne era
sicuro, lo sentiva nel cuore.
Ti prego fai
che stia bene, ti prego fai che non gli sia accaduto niente...
Queste
erano le sue peghiere mentre saliva le scale di casa, sempre con i suoi amici al
seguito.
Aprì la porta...
Sembrava che non ci fosse nessuno.
Poi vide
qualcosa...
Una mano, mollemente abbandonata sul pavimento del bagno,
pallida, immobile.
Il suo cuore si strinse.
Sapeva a chi apparteneva
quella mano, l'avrebbe riconosciuta ovunque.
Si lanciò letteralmente in
bagno, per curare l'unica persona che avesse veramente importanza.
Quello che vide, gli tolse il respiro...
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti!
Ecco qui
il primo capitolo della mia storia, non credo che sarà molto lunga, al massimo
tre capitoli, spero che l'inizio vi sia piaciuto!
Nel prossimo capitolo
capiremo come reagirà Sasuke, e Naruto starà bene?
Per piacere lasciatemi un
piccolo commento, mi fareste davvero felice!
Tanti baci
Kiki
:)
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