Parte due
Prima mossa fuori dalla scacchiera:
La Profezia.
Avevo già due nomi che mi ronzavano in testa.
I più ovvi, niente da dire.
Ma mia madre non si sarebbe mai sognata di definire Mort e Ryan strani,
per quanto potessero realmente esserlo.
Mort bello come un attore Hollywoodiano e Ryan rozzo come uno
scaricatore di porto.
Già, decisamente una strana accoppiata da vedere assieme.
Ci misi poco ad arrivare a casa, con il cuore che martellava nel petto
un po' per una sorta di emozione.
Rivedere quei due assieme sarebbe stato uno dei regali più
belli.
Un po' per paura.
E se non fossero stati realmente loro?
A quel pensiero sentii una stretta al petto, come se un gelo senza
nome, e che nonostante tutto conoscevo bene, mi avesse avvolto.
Entrai di corsa nel condominio dove vivevamo, facendo gli scalini a due
a due per salire fino al secondo piano, dove si trovava il nostro
appartamento. Di nuovo quel gelo cui non sapevo ancora
attribuire un appellativo. Si faceva sempre più forte mano a
mano che mi avvicinavo a casa. Adesso sì, avevo paura.
Troppa.
Perché?
Perché mi ero resa conto che no... a casa mia, ad attendermi
non c'erano Ryan e Mort, ma qualcun altro. E quel qualcuno decisamente
non apparteneva a questo mondo.
Fu uno scatto e la porta si aprì senza che nemmeno
afferrassi la maniglia per divelgerla. E quel maledetto gelo si fece
più consistente.
Più persistente.
Tanto che lo sentii entrarmi nelle ossa.
Un paio di passi mi portarono ad attraversare la breve anticamera e poi
mi trovai innanzi al salotto.
Dentro il salotto, senza quasi nemmeno accorgermi di aver attraversato
il corridoietto che portava lì.
Il cuore smise per un istante di galopparmi nel petto quando mi trovai
davanti alla scena che si stava svolgendo nella sala.
C'erano due uomini incappucciati, vestiti completamente di nero.
Un mantello così nero che sembrava nutrirsi della stessa
luce emanata dalle finestre aperte e dalle lampadine accese. Un
mantello che non ne trasmetteva riflessi e tanto meno presentava le
ombreggiature che avrebbe dovuto mostrare. C'era una litania nell'aria.
Una cantilena che non pareva essere intenzionata a cessare.
Almeno fino a quando io non fui all'interno del salotto.
Avevo paura. Una paura insana tanto da rasentare la follia.
Spalancai da bocca per gridare: volevo chiedere aiuto. Ma la voce mi
morì in gola, come se non avessi più fiato per
pronunciare una sillaba che fosse una.
Come se mi si fosse gelata in gola qualunque scintilla di voce.
Sentii un rantolo soffocato uscirmi dalle labbra spalancate ed io
rimasi lì, impietrita ad osservare quei due individui ai due
lati corti del tavolino ovale che si trovava tra i divani e le
poltrone.
Mia madre era stesa su uno dei soffà, pallida in volto,
tanto da fare paura.
Tanto da rasentare la morte.
E di nuovo cercai di gridare per chiamarla. Ma niente.
Mi sentii impotente, lì, pietrificata ad osservare quei due
esseri. E poi lo sguardo mi cadde su qualcosa che era appoggiato sopra
il tavolino.
La mia scacchiera ottagonale.
Il tavoliere.
Quello che per tanti versi consideravo come il mio secondo mondo di
appartenenza.
La mia seconda casa.
Tante erano le pedine che si mostravano su questo.
Cinque delle otto che dovrebbero affrontarsi in questo assurdo gioco.
Ma noi: Il Cavaliere rosso, il Ladro nero e l'Arciere... le nostre
pedine erano ancora celate all'interno della Scacchiera Nera. Noi
eravamo ancora nel nostro mondo.
E in quel frangente realizzai che ci saremmo stati ancora per poco.
Una nuova partita stava iniziando. E a quanto pareva, mancavano i tre
ospiti d'onore.
Solo in quel momento mi accorsi che una delle due figure ricoperte dal
mantello si stava voltando verso di me ed io trattenni il respiro per
qualche istante, mentre le mani cominciavano a farmi male.
Capii anche perché avevano cominciato a diventare nere. Non
avevo più avvicinato la Scacchiera da che avevamo finito la
precedente partita, nonostante più volte questa mi avesse
richiamato a sé.
Stavo andando contro le regole, evidentemente, e questo non doveva
andarle a genio. In fondo sapevamo che il tavoliere era dotato di vita
propria.
L'avevamo imparato a nostre spese.
-Milla...- Un sibilio basso e roco mi giunse alle orecchie.
Innaturle.
Inquietante.
Noto.
Noto perché per quelle che erano sembrate settimane, era
stato patte di me, mentre giocavo la mia partita nella Scacchiera.
Il Ladro Nero.
Anche l'altra figura si mise ad osservarmi.
Non ne potevo vedere gli occhi, ma ero sicura mi stesse guardando.
Tentai di indietreggiare di un passo, ma nulla.
Le gambe non parevano intenzionate a muoversi né avanti,
né indietro.
Mi accorsi solo allora che l'altro mantello era di un colore differente
da quello del Ladro.
Del mio alterego.
Era di un blu scuro, del colore della notte.
Eppure anche quello sembrava perdersi nell'ombra che lui stesso
produceva sul pavimento.
Tanto che sembrava nascere dalla stessa.
-Chi siete?- Finalmente una frase.
Che non fosse troppo innovatica me ne resi benissimo conto da sola. Ma
che potevo chiedergli?
"Volete the e pasticcini mentre mi spiegate cosa succede?"
Oppure...
"Prego, accomodatevi. Fatemi fuori e non ne parliamo più."
Beh, almeno sarei stata fuori dagli schemi, se non fuori di testa. Ma
non mi pareva proprio il caso di fare apprezzamenti del genere.
-E' iniziata una nuova partita-
Esordì il tipo vestito in blu, mentre il Ladro prendeva
nuovamente a cantilenare, portando entrambe le mani sopra la
scacchiera, ad un buon mezzo metro di distanza da questa.
Certo che pure questo non brillava per fantasia, eh!
Come se non avessi avuto modo di rendermene conto da sola che fosse
iniziata una nuova partita.
Le pedine sbucavano fuori come i funghi! -Ci servi- Concluse uscendone
con un'altra battuta degna da Oscar.
Lo osservai a lungo e pian piano avvertii la paura scemare. E anche lui
riprese a cantilenare, mentre il gelo attorno a me si faceva
più pressante. Eppure sembrava attecchire meno su di me,
quasi me
ne fossi abbituata. E finalmente riuscii a muovermi, correndo verso mia
madre.
Solo quando la sfiorai, avvertii una scossa, come se quel gelo
provenisse da lei.
-Cosa le avete fatto?- Domandai con la voce incrinata dalla paura
mentre alternavo lo sguardo dall'uno all'altro dei due Ladri.
La cantilena cessò ed il gelo si fece soffocante mentre
entrambi i ladri emettevano un grido cuto e strozzato.
-La scacchiera ti reclama- Cominciò il Ladro Nero.
Poi fu la volta del Blu -Una nuova scelta tra luce e buio-
-Una perdita- Ancora il Nero. Un alternarsi in quella stana predizione.
Di nuovo il Blu -Una vittoria-
-La scelta sarà solo tua- Conclusero all'unisono e poi
scomparvero nell'esatto istante in cui mio padre entrava nel salotto
trovando me e mia madre prive di sensi.
Angolino autrice:
Ma buon giorno a tuttiiiiiiiiii!!! *-*
Ebbene sì... dopo ben 8 mesi che non aggiornavo... anzi, 9
mesi O_O
ho pensato bene di scrivere qualcosina per accontentare quie poveracci
che stanno seguendo e che amorevolmente recensiscono questa storia
ç_ç
vi loVVo <3
Cominciamo con le risposte alle recensioni u_u
-Lala: Ebbene
shì, Ryan ha avuto un momento di pucciosità. Ce
li vedo bene loro due che di tanto in tanto si telefonano anche per
sapere dell'altra... e poi diciamocelo... le E-mail soltanto sono
fredde e Ryan è il guerriero di fuoco, non ce lo vedo ad
essere freddo: sarebbe contro il suo elemento, no? u_ù
AlyRav: Con la
speranza che il nuovo capitolo sia gradito. Chiedo perdono per il
ritardo spropositato >_<
Dopo il regalo di natale ecco il regalo di... di... di fine estate? ._.
boh xD spero che ti piaccia come ti sono piaciuti gli altri ^^
ciau :*
_Ellie_: Purtroppo
i capitoli mi tocca scriverli brevi perché il tempo che
riesco a dedicare alla storia è relativamente poco poco
ç_ç un'altra che sto scrivendo e che è
decisamente vicina alla conclusione, ora come ora non riesco a finirla
perché non riesco a dedicarle il tempo che richiede. Questa
richiede meno tempo e mi concede un minimo di svago. Fosse per me
scriverei davvero di più, ma già riesco ad
aggiornare una volta ogni morte del papa... se scrivessi di
più... temo non finirei mai çAç
Lyssa: Nessuna possessione, spero
o.ò
Nevalyta/Nihal Darko/Burdock95/Krystal86//Neik: ecco a voi il nuovo capitoletto.
Spero sia di vostro gradimento ^^
GoldMax: dunque...
per quanto riguarda la lunghezza dei capitoli, ti invito a leggere
quanto risposto ad Ellie ^^ per il resto, sì... i capitoli
singoli servivano a descrivere i singoli personaggi del racconto. Poi
la storia si dividerà in due POV, ma non voglio spoilerare
troppo, quindi accontentati di sapere questo al momento XD Poi no...
nessun libro storico :S mi spiace, non sono così invogliata
a fare miscugli strani xD Il mio stile... beh... l'ho adattato a quello
della Monticelli, in parte... in parte invece... temo sia l'influenza
di un GdR on line cui gioco :S devo disintossicarmi un po' xD Sperpo
comunque che il nuovo capitolo possa entusiasmarti più degli
altri ^^
LadroNero:
Voglio vedere se sono riuscita a stupirti xD Niente CIA, mi spiace....
ma qualcosa di nuovo ^_*
Lady Maryon: Io spero tanto in un secondo
volume, ma ho cercato e ricercato inn internet la traccia di un
possibile seguito e non ho trovato nulla a riguardo
ç_ç quindi mi sto sbizzarrendo su questa :)
Secondo me sì, Milla prova qualcosa per lui come lui prova
qualcosa per lei... ma sono tropo orgogliosi per dirselo u_u E nella
mia storia giocherò molto su questo e su... beh...
lo leggerai più avanti xD
In fine... grazie a chi legge soltanto ^^
vi mando uin bacio
Hina-chan
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