Chapter 4: La serata delle verità
Ed ecco arrivata la grande serata. Marron e Bra avevano
passato almeno un' ora e mezza per scegliersi il vestito adatto, elegante ma
pratico per ballare (forse per Bra non molto visto che aveva un paio di scarpe
con un tacco vertiginoso!). Inoltre un'altra buona mezz'oretta era servita per
il trucco. In totale dalle 7 alle 9 per vestirsi! Marron era esterrefatta.
Neanche fossero state due spose. Per Bra invece era del tutto normale e non ci
fece per niente caso, impegnata com'era a scegliersi gli orecchini migliori. Ma
l'amica sapeva già che avrebbe preso quelli a cerchio. Tra un cosa e l'altra li
metteva sempre e poi si intonavano anche al completo. Bra aveva un vestito
corto blu scuro con una sciarpa argento per cintola, una fascia dello stesso
colore e per scarpe due stivaletti pendant col vestito con un tacco altissimo
(in effetti lei non era molto alta e per questo le serviva il tacco!) La
ragazza bionda si mise a ridere a quel pensiero. Bra se ne accorse e con uno sguardo
accigliato la guardò attraverso lo specchio su cui si stava controllando.
"Che cosa c'è da ridere?" Con la mano sulla bocca la biondina cercò
di dire "Niente!" ma alla fine scoppiò a ridere a più non posso e poi
le disse anche il motivo. "Ah sì?" Bra fece finta di arrabbiarsi e le
tirò un cuscino. Marron ricambiò e nel bel mezzo della lotta Goten entrò nella
stanza e si ricevette un cuscino in faccia. Bra si mise a strillare perché non
voleva essere vista e tra un "VAI VIA!!!" e un "Che ci fai
qui?" le due ragazze riuscirono a buttarlo fuori dalla stanza. Sedendosi
per la stanchezza Marron sentì la sua amica mormorare pietrificata "Oh no
che disastro!" e in effetti bisogna ricominciare tutto da capo. Marron
asciugandosi il sudore dalla fronte si rimise in piedi e con le mani sui
fianchi cercò di figurarsi un ordine per quella stanza. *Bel modo per
cominciare un festa!* Sorrise al suo stesso pensiero e andò ad aiutare l'amica
dai capelli blu che intanto era naufragata nel mare della disperazione.
Era tutto pronto. Le luci a posto, la musica ok e anche il
cibo era sistemato a dovere. Ma perché Bulma doveva sempre scaricare tutto il
lavoro sul suo povero figlio maschio? Solo perché sua sorella doveva prepararsi
questo non voleva dire che il lavoro spettava solo a lui! Ma, a proposito,
quanto ci mettevano quelle due a vestirsi? Il povero Goten che prima era andato
a controllare la situazione si era beccato una cuscinata in faccia e da allora
i due ragazzi non avevano più provato ad entrare. Ma ora era passata più di
mezzora e quelle due non si facevano ancora vedere. Inoltre tutti gli invitati
erano già arrivati e la sala era piena di gente…Mancavano solo i due padroni di
casa che appena avessero fatto la loro entrata sarebbe partita la musica e di
conseguenza la festa. *Parli del diavolo e spuntano le corna!* pensò Trunks
alla vista dei suoi genitori che arrivavano. Vegeta come al solito non amava
farsi vedere in pubblico ma trascinato da Bulma faceva la sua figura nel solito
elegante smoking nero. Invece la sua affascinante madre in un lungo abito verde
acqua, come una star salutava tutti quelli che incontrava. Certo che erano
proprio una strana coppia! Ma mentre Trunks contemplava i suoi genitori Goten
lì accanto gli diede una gomitata nello stomaco. "Ouch! Ma cosa……?"
Non fece in tempo ad arrabbiarsi che l'amico lo costrinse a guardare verso
l'entrata. Davanti a tutti c'era un Uub molto chic come non lo si era mai visto
che primeggiava in altezza rispetto agli altri, con accanto una puffetta bruna
in viola che sembrava estremamente allegra di quella situazione. Entrambi
eleganti e a braccetto formavano una vera coppia ormai. Ma non era quello che
aveva attirato l'attenzione del giovane Goten. Due fate si stavano facendo
strada tra gli sguardi di tutti. Trunks riconobbe subito la sorella dal vestito
blu notte che cercava inutilmente di correre verso Goten, visti i tacchi delle
scarpe che portava. E lì accanto ignara di essere osservata una ninfa bionda se
la rideva della grossa di quella stramba e buffa situazione. Con un lungo
vestito azzurro scintillante al movimento della ragazza e due spacchi alquanto
vertiginosi che finivano in due eleganti sandali alti, Marron faceva
decisamente la sua figura. Due grossi pendenti argentei le incorniciavano il
viso mentre una collana della stessa forma scendeva verso le profondità di una
scollatura abbastanza rilevante. I capelli invece erano raccolti in una pinza
dello stesso colore dell'abito che lasciava però dei ciuffi davanti. Trunks
pensò che sua sorella aveva fatto proprio un bel lavoro con la sua amica bionda
ma Marron non la pensava proprio così, per via di quelle scollature che la
mettevano troppo in evidenza. In effetti si guardava spesso intorno per paura
di essere troppo osservata. Sì, decisamente si vergognava un po' di quel
vestito che però secondo lui le donava molto.
Con passo felino il ragazzo lilla si avvicinò alla ragazza
bionda che era rimasta improvvisamente sola e la salutò con un baciamano. Ma
Marron non accorgendosi del suo arrivo fece un salto per la sorpresa. Quando si
rese conto di chi fosse si rilassò un po'. "Scusa Trunks non ti avevo
proprio visto arrivare…" Il ragazzo si rialzò da quella posizione e
contraccambiò con un sorriso. Poi mentre si dirigevano dove erano gli altri
Trunks esordì dicendo "Cavoli ce ne avete messo di tempo per uscire da
quella stanza! Ma ne è valsa la pena…" e girandosi verso la ragazza per
guardarla negli occhi continuò "Stasera sei bellissima Marron." La
ragazza era stata presa alla sprovvista da quella osservazione e non riuscendo
a reggere lo sguardo di lui, accennò ad un grazie mentre volgeva lo sguardo
altrove. *Lo sapevo che non dovevo seguire il consiglio di Bra!* maledì se
stessa per aver accettato a mettere quel vestito. Ma gliel'avrebbe fatta pagare
a quella vipera della sua amica che la metteva sempre in certe situazioni……!
Poi con una scusa cambiò subito discorso.
"Tua mamma ha invitato proprio un sacco di gente……non
ne avevo mai vista tanta in una sola volta!" Marron non sapeva proprio che
pesci pigliare. "Eh già……non so neanche io come abbia fatto!" I due
si guardarono in faccia e scoppiarono a ridere. In effetti c'era mezza città là
dentro! Fortunatamente solo i proprietari di casa conoscevano un posto più
riparato dove potersi riparare dalla gente. Ed era proprio lì che i due amici
si stavano dirigendo.
Bra a malapena riusciva a camminare su quei trampoli,
figurarsi a correre! E poi non poteva fare una figuraccia davanti a tutta
quella gente, lei era Bra Briefs! Così Goten la raggiunse prima di vederla
cadere per terra. L'angelo blu appena fu vicina al ragazzo gli si buttò tra le
braccia. Almeno per un po' l'avrebbe sorretta lui e non i trampoli! Goten
l'abbracciò forte. Lei ricambiò l'abbraccio e prendendogli il viso tra le mani
lo baciò teneramente. Goten la guardò negli occhi. "Ti amo ogni giorno di
più…Sei proprio riuscita a stregarmi angelo blu!" E la ribaciò
amorevolmente. Quando Goten era così serio Bra si stupiva di sé stessa…era
riuscita a far diventare un dongiovanni nel più fedele degli innamorati. In
effetti all'inizio quando si erano appena messi insieme suo padre non era molto
d'accordo e anche gli altri erano un po' titubanti. Da un buffone qual era non
poteva aspettarsi di più! E invece……si era rivelato il migliore. Trunks le
aveva sempre dato appoggio perché sapeva che il suo migliore amico non
l'avrebbe delusa. E così successe. Si era innamorata di lui a poco a poco,
conoscendolo sempre meglio. Anche per lui era stato così. La frivola sorella
del suo migliore amico si era rivelata una ragazza intelligente e determinata
oltre che terribilmente bella. Nonostante i 10 anni di differenza erano una
coppia ben affiatata. E accettata da tutti, Vegeta compreso. Bra era molto
contenta che suo padre l'avesse accettato. Ci teneva molto al suo parere.
Goten notò che la sua ragazza era un po' soprappensiero.
"C'è qualcosa che non va?" le chiese preoccupato. "Eh? No
no…" poi vedendo lo sguardo preoccupato di Goten lo rassicurò "Stai
tranquillo è tutto a posto…" e gli diede un leggero bacio sulle labbra.
"Dai andiamo al nostro solito posto insieme agli altri." Bra lo prese
per mano e insieme si avviarono al divano del raduno. Passarono vicino al
buffet dove c'erano anche Marron e Trunks. Goten voleva chiamarli ma Bra lo
fermò. La ragazza aveva visto tutta la scena e non voleva disturbarli. Allo
sguardo interrogativo del fidanzato rispose solo "Dobbiamo parlare di una
cosetta…" e se lo trascinò nel posto segreto. Fortunatamente non c'era
ancora nessuno di loro. Bra si sedette e aspettò che il ragazzo facesse lo stesso.
Poi con un bicchiere in mano iniziò. "Da quando Marron è tornata non trovi
che tra lei e Trunks ci sia qualcosa di……come dire……strano?" Ora era
girata verso Goten che era stranamente pensieroso. "Effettivamente
sì." E guardò la ragazza. "Sembra quasi che tuo fratello ci stia
provando!" Goten non sapeva se dire o no quell'affermazione, in fondo si
parlava del fratello della sua ragazza, però era la verità. Bra rispose in modo
inaspettato. "E' proprio questo il punto! Tu non lo sai ma a Marron mio
fratello è sempre piaciuto, però non sapevo che il sentimento era
reciproco!" Goten era stupefatto. Come aveva fatto a non accorgersene
prima? Bra lo ridestò dai suoi pensieri. "Tu che sei il suo migliore amico
non ne sai niente?" "In realtà no……non me ne ha mai parlato."
Una voce allegra si intromise. "Parlato di cosa?"
"Pan!" si girò Bra. La piccola amica era appena
spuntata da dietro l'angolo. "E Uub ovviamente" aggiunse Goten. I due
mezzi saiyan erano un po' perplessi se dire o no all'altra coppia di quella
faccenda. Però a pensarci bene un parere in più non faceva certo male e loro
erano un gruppo, no? Così con uno sguardo complice tra i due Bra per prima
incominciò a parlare dell'accaduto ai due nuovi venuti.
Marron si accorse improvvisamente di aver lasciato il
cellulare sul divano. Se avesse chiamato Mirko non l'avrebbe neanche sentito!
Guardò l'orologio. Le dieci meno un quarto. Le partì un "Cazzo!"
involontariamente ad alta voce. Se era già arrivato l'avrebbe uccisa, lui che
era sempre in orario! Prendendo Trunks per mano se lo trascinò dietro in fretta
e furia. Non c'era tempo per le spiegazioni.
I due arrivarono al covo dove c'erano gli altri in due
secondi. Il gruppo che non gli aveva visti arrivare continuava a parlare
animatamente quando si accorsero dei due interessati era troppo tardi. Si
zittirono di colpo imbarazzatissimi. I due ragazzi li squadrarono tutti da cima
a fondo e quando stava per dire qualcosa uno squillo di un telefonino salvò la
situazione. Marron si catapultò sulla sua borsa riconoscendo la sua suoneria e
con un gesto rapido prese il suo telefonino. Riconoscendo il nome sul display
si precipitò all'entrata. I tesissimi ragazzi si rilassarono un poco alla vista
dell'uscita di scena della ragazza ma l'altro diretto interessato era ancora lì
più curioso che mai. Trunks con uno sguardo di ghiaccio molto simile a quello
di Vegeta in quelle situazioni, guardò in direzione di sua sorella sicuramente
la mente del gruppo, che nello stesso momento impallidì vistosamente. Intanto
Pan notando che Trunks non li stava osservando prese per mano Uub e con un
"Oh si è fatto tardi dobbiamo proprio andare" scusa abbastanza nota
per questo genere di situazioni, se ne scappò da lì per andare in pista a
ballare.
Il bello era che Trunks non stava parlando, ma li stava solo
guardando con il suo bicchiere in mano e quell'aria diabolica che ti faceva
tremare dalla testa ai piedi, sicuramente eredità del padre. Allora Goten
finalmente prese la parola. "Senti Trunks noi ti dobbiamo parlare di una
certa cosa…" Ma proprio quando stava iniziando il cruciale discorso, Bra
notò Marron girare l'angolo in quella direzione con un ragazzo affianco. Così
smisero subito di confabulare ma prima dell'arrivo imminente dei due fidanzati
Goten riuscì a sussurrare all'amico "Ne riparliamo dopo, promesso" e
a rimettersi nel suo posto vicino a Bra che stranamente era stata zitta fino a
quel momento.
Marron cercava inutilmente di controllare se Mirko avesse
fatto altre telefonate prima ma il cellulare gli dava solo l'ora dell'ultima
chiamata. Con passo incerto e agitato si avviò verso la porta. Se era così bel
modo di iniziare una festa e se gli avesse detto il motivo per cui non l'aveva
sentito chiamare sicuramente non le avrebbe più rivolto la parola! Immersa nei
suoi preoccupanti pensieri arrivò subito all'ingresso. Uscì titubante ma non lo
vide. Mirko si era nascosto dietro la porta per farle uno scherzo ma si era
bloccato guardando la sfolgorante bellezza della sua ragazza che per la sua
titubanza l'aveva scoperto per prima. Gli sorrise tenera. Sapeva che quando
Mirko era in vena di scherzi era sempre di buon umore. Era arrivato
effettivamente a quell'ora. Il ragazzo le baciò la mano raggiante.
"Stasera sei davvero stupenda Marron." La ragazza arrossì un poco e
raccolse l'invito delle sue labbra ma si irrigidì improvvisamente al ricordo
dello stesso complimento fattale poco prima dall'altro ragazzo. Fortunatamente
Mirko non si era accorto di niente o almeno non lo dava a vedere. Dopo quel
piccolo momento di intimità Marron costrinse il ragazzo a entrare e lo condusse
al suo covo. Era immensamente felice di poterlo presentare agli altri ma allo
stesso tempo ne era preoccupata. Anche Mirko aveva gli stessi pensieri. Si
stava per confrontare con il gruppo che era così importante per Marron, gli
sembrava di dover superare la prova del loro giudizio. Se fosse stato negativo
e non l'avessero accettato sicuramente il rapporto con Marron non sarebbe più
stato lo stesso. Allo stesso modo nel gruppo c'era il famoso ragazzo a cui
Marron era legata per tanti motivi da tanto tempo con cui fare i conti. Però
sapeva che la ragazza desiderava tanto farlo entrare nel suo gruppo, non poteva
deluderla. Con l'aria più rassicurante che poté le mise un braccio intorno alle
spalle e la fermò un attimo. Poi guardandola negli occhi le disse " Non ti
preoccupare andrà tutto bene, promesso" e la prese per mano. Marron si
sentì decisamente meglio dopo questo conforto e avanzò più decisa verso i suoi
amici. Svoltarono presto l'angolo che nascondeva la loro tana dal resto del
mondo e si ritrovarono subito faccia a faccia con Goten e Bra che erano seduti
sul divano. Trunks invece era un po' più in là nella penombra. Sembrava tutto
normale ma a Marron non era sfuggito il rapido movimento dell'amico Son.
*Stavano ancora parlando…* pensò perplessa ma allo sguardo interrogativo di
Mirko si ridestò per fare le presentazioni. Ovviamente per prima toccava a Bra
la sua amica in primis. "Allora sei tu il famoso Mirko, il soggetto
preferito nelle nostre conversazioni!" Aggiunse sorniona la ragazza blu
con il suo solito atteggiamento un po' impertinente. Mirko era stato preso alla
sprovvista. Di certo non si aspettava così diretta e estroversa la migliore
amica della sua tranquilla ragazza! Ma non era certo quello a metterlo a disagio.
"Nonostante le innumerevoli tue descrizioni da parte di Marron non ti
immaginavo così disinvolta Bra!" le rispose a tono Mirko. Bra non sapeva
che dire, di certo non si aspettava una risposta del genere! Con una fragorosa
risata si intromise nel discorso Goten. "Finalmente qualcuno che è
riuscito a zittirti, vero Bra?" E sorridendo si presentò al nuovo venuto
come amico di Marron e fidanzato della ragazza derisa. Ora mancava solo Trunks.
Marron guardò nella sua direzione e distogliendo l'attenzione di Mirko da Goten
lo fece girare nella direzione dell'altro. "Mirko, lui è Trunks, fratello
di Bra, nonché il mio migliore amico con Goten." Trunks si alzò piano
dalla sua penombra e camminando verso la luce si avvicinò al nuovo arrivato.
Con il suo sorrisino beffardo si fermò davanti a lui. Nessuno dei due parlava.
C'era come un'aria di sfida che Marron e anche gli altri sentivano nettamente.
In fondo si stavano fronteggiando i due uomini più importanti per Marron. Poi
stranamente fu Mirko il primo a parlare. "Non vedevo l'ora di conoscerti
Trunks; Marron mi ha parlato molto di te." E gli diede la mano. Trunks
guardandolo per la prima volta negli occhi gliela strinse amichevolmente e come
per tagliare quella tensione si mise a ridacchiare. "Spero solo che ti
abbia parlato bene di me, conoscendo la diretta interessata!"
Incredibilmente tutti scoppiarono a ridere. La tensione se n'era andata. Marron
cercava tra la folla l'altra coppia ma non li vedeva. Poi una voce allegra alle
sue spalle la sorprese. "Non ci troverai certo lì…… perché ora siamo
qui!" Marron si girò per abbracciare la sua piccola Pan. Ovviamente
presentò la nuova coppia a Mirko che sembrava non farcela proprio più. La
ragazza sorrise. "E pensa quando tutti gli altri della combriccola ti
vedranno insieme a me e ti vorranno conoscere!!!" Al pensiero il ragazzo
impallidì con rumorosa risata da parte di tutti. Stavano tutti seduti
allegramente sul divano a chiacchierare e ridere quando una musica lenta e
dolce si sparse per l'aria. Subito Uub e Mirko guardarono la rispettiva ragazza
per chiederle di ballare e visto che la risposta era ovvia le due coppie si
avviarono in pista. Solo Marron si girò indietro un' altra volta dato che non
riusciva a capire perché Goten non avesse invitato Bra a ballare. Poi
riflettendoci bene concluse che magari Goten non voleva lasciare il suo
migliore amico da solo e spensierata si rigirò verso il fidanzato.
Ora che gli altri erano andati via era l'occasione giusta
per parlare. Goten si spostò verso Trunks nel posto tra lui e Bra mentre
quest'ultima si era girata per controllare che a qualcuno degli altri non fosse
venuta la bella idea di tornare indietro. Rivoltatasi la ragazza, Goten prese
un gran sospiro e cominciò il discorso all'amico che moriva dalla curiosità di sentirlo.
Ma dopo una serie di ' ehm, uhm, ecco, vedi…' Bra decise di andare in aiuto del
suo fidanzato purtroppo però con una domanda fin troppo diretta che scioccò
tutti, lei compresa. "Tu ami Marron, vero?" Trunks non sapeva che
dire e per un interminabile secondo non parlò ma alla fine insultò sua sorella
con un "MA SEI PAZZA???" e con un "Ma ti ha dato di volta il
cervello???" e sospirando innervosito si riaccasciò sul divano. Non
riusciva a credere alle parole di sua sorella…Possibile che il suo comportamento
nei suoi confronti avesse portato a questo risultato? E ripensandoci poteva
esserlo benissimo. In effetti negli ultimi giorni si era scoperto a pensare
molto a Marron ma non come a una amica ma come ad una donna che lei dopotutto
era. Si trovava molto bene a parlare con lei, loro due si capivano sempre al
volo e gli era mancata tanto durante lo scorso anno che lei non c'era…Però
definirlo amore era, come dire, un po' assurdo o per lo meno affrettato!
Immerso com'era dai suoi pensieri non si era accorto degli sguardi
interrogatori dei due ragazzi affianco a lui. Bra si sentiva un po' in colpa
per quello che aveva detto e adesso voleva rimediare, ma come? "Cucù sei
sveglio?" Scotendo il fratello un minimo ottenne il risultato sperato e
Trunks si risvegliò dal suo coma. "Ci sta pensando troppo, secondo me è
innamorato…" Goten aveva appena concordato con Bra che l'unico modo per
fargli sputare il rospo era di metterlo di fronte alla situazione come un dato
di fatto e dalla sua reazione si sarebbe capita la verità. Goten conosceva il suo amico troppo bene per poterlo
fregare e quel metodo aveva già funzionato in passato. Trunks arrossì
vistosamente mentre Bra continua la pantomima dicendo che già da prima di
Cristine a Trunks piaceva Marron e cose simile con il suo fidanzato complice.
Alla fine di questa tortura Trunks scoprì che il fatto di avere Marron sempre
lì gli aveva costato il fatto di non essersi mai accorto dell'amore che provava
per la sua bella amica che essendogli mancata per un anno con un cambiamento
strepitoso aveva cambiato fortemente le cose. Ma Trunks non riusciva ancora a
credere a tutto quello strano fermento nel suo cuore e poi non voleva essere la
causa della fine di quello splendido fidanzamento che la sua amica gli aveva sempre lodato. Alle spiegazioni di Goten
Trunks non cedette come anche alle lusinghe della sorella che esasperata alla
fine gli urlò in faccia la verità. "SCEMO!!! Ma non hai ancora capito che
Marron ti veniva dietro fino ad adesso! E secondo me non ti ha del tutto dimenticato…li
riconosco degli guardi innamorati quando li vedo!" Oh Kami! Come un idiota
non si era mai accorto dei sentimenti della sua migliore amica ed era per
questo che non si era mai messa con nessuno e che aveva litigato con Cristine
subito dopo che loro due si erano messi insieme! Certo che era proprio stupido…
E mentre Trunks si sconsolava tra sé e sé, Bra si dannava per aver rivelato il
più grande segreto della sua migliore amica proprio alla persona sbagliata. Ma
in fondo l'aveva fatto per il bene comune e questo per adesso le bastava per
rincuorarla, c'è sempre tempo al peggio. Così abbracciò il fratello in un
impeto di gioia irrefrenabile e sorridendo disse "Ora è il tuo turno di
conquistarla!" Trunks prese in un grande abbraccio anche Goten perché solo
grazie a loro aveva capito quello che da solo non avrebbe mai del tutto
scoperto o troppo tardi come al solito. Alzandosi in piedi con fare vittorioso (N.d.A.
tipo statua di eroe greco con la spada tratta, per intenderci) guardò
davanti a sé la sua preda. "Alla conquista!" Si disse sorridendo
mentre i due fidanzati guardando la scena sorrisero anche loro al più roseo dei
futuri che avevano immaginato. Ad un certo punto però tornando giù Trunks
guardò prima la sorella poi l'amico ed esclamò stupito "Sì, ma
come?!" Una grande gocciolona apparve sulle loro teste. "Oh, ma ti
devo sempre insegnare tutto io?!" sorrise Goten e prendendo Trunks sotto
braccio, tutti e tre organizzarono una sottospecie di mini piano.
Ormai si era fatto tardi, cavoli era mezzanotte passata e
Mirko doveva proprio andare a casa. Marron non avrebbe voluto lasciarlo andare
da solo, ma si sa, in questo tipo di feste restava fino a tardi e poi
direttamente a "dormire" da Bra, ovvero rimaneva sveglia tutta la
notte a parlare con i suoi amici che ovviamente si fermavano tutti. Anche
questa volta sarebbe successa la stessa cosa così a malincuore la ragazza
accompagnò il ragazzo alla porta. Prendendolo sotto braccio passarono tutto il
corridoio fino all'ingresso. Lì Mirko girò la sua ragazza per guardarla negli
occhi, si vedeva che era triste… "Dai che ci vediamo domani, non fare la
solita sceneggiata da cane triste e sconsolato che ogni volta mi convinci a
restare! Questa volta non posso rimanere qui fino a quando non te ne vai anche
tu, e questo lo sai meglio di me…!" Mirko stava cercando di consolare la
propria ragazza ma in realtà l'agitato era lui, aveva come una sensazione
strana…Marron se ne accorse ma non lo diede a vedere, quindi lo abbracciò
dicendogli semplicemente "Sì, lo so" e gli diede un fuggevole bacio.
Non le piaceva baciare Mirko con lo sguardo di tutti i suoi amici puntato su di
loro così se lo trascinò giusto di fianco alla porta in modo da non essere
visti e gli diede un bacio come si deve. Marron rimase lì appoggiata allo
stipite della porta finché non lo perse completamente dal suo raggio visivo e
visto che faceva un certo freschetto si strinse sulle spalle il leggero foulard
che si era portata e rientrò dentro. Ormai alla festa non erano rimasti che i
soliti quattro amici che tra l'altro se ne stavano andando tutti. Vedeva
benissimo Gohan e Videl che cercavano inutilmente di desistere la loro
"piccolina" dall'idea di rimanere lì fino a notte tarda come gli
altri. In effetti Pan era sempre stata troppo piccola e non l'avevano mai
lasciata stare fino al giorno dopo se non in rare occasioni in cui però i
ragazzi non c'erano… Peccato per quella cocciuta ragazza che voleva stare
ancora un po' ad amoreggiare con il suo fidanzato e che quindi prendeva come
armi di difesa il fatto che era tra amici, loro abitavano nella casa a fianco,
e cose così. I due genitori si lasciarono convincere dal loro finto angioletto
ma andandosene si vedeva chiaramente la loro normale preoccupazione dipinta in
faccia. Il fatto che Uub fosse rimasto lì li agitava non poco…
A Marron sorse spontaneo un sorriso nel vedere quella scena.
Pan era sempre stata ribelle e tendente ad obbiettare su tutto e questo si
sapeva, ma vedere Gohan così apprensivo nei confronti della figlia per una
situazione del genere la faceva proprio scompisciare dalle risate. In fondo è
vero che anche da piccola lo aveva sempre visto come più grande e maturo ma era
pur sempre un ragazzo come loro con cui giocare e spassarsela e adesso con
questa figlia arrivata così presto era diventato un vero padre di famiglia
ansioso e responsabile, come Videl del resto. Questo le faceva anche un po'
dispiacere perché alla fine aveva perso un po' della sua spensieratezza di
ragazzo che il padre per esempio non aveva perso mai… Sicuramente neanche Goten
avrebbe perso mai il suo sorriso ingenuo da Son ma comunque dipende dalle
persone. Guardò anche i suoi genitori andar via mentre Goku&Co. sarebbero
rimasti lì ancora un po', tanto abitavano nello stabile affianco, come sempre.
Il suo sguardo assente fu catturato ora dalla sua amica che non vedendola
tornare era andata a cercarla. *Sembra tanto sicura di sé, ma si preoccupa per
un nonnulla…* pensò divertita Marron sull'amica d'infanzia. Bra si avvicinò in
un istante con un'aria dubbiosa sul perché ridesse ma facendole segno di ' non
è niente ' la seguì dagli altri. Al divano regnava un'aria un po' complice come
se stesse per accadere qualcosa di strano ma tutti si stavano comportando come
sempre, Pan e Uub appiccicati in un angolo e i due ragazzi a chiacchierare,
così come per togliersi una brutta sensazione a fior di pelle strusciò le mani
sulle maniche e si accomodò anche lei.
Ormai la musica andava senza controllo ed erano rimasti gli
unici nella sala, i grandi erano andati via da non molto, quando una musica
dolce e romantica si sparse per l'aria… Erano tutti stanchi morti e mezzi
addormentati afflosciati sul divano ad angolo ma alle prime note di quella
canzone si risvegliarono per un miracolo tutti d'un botto. I rispettivi
fidanzati fecero il solito gesto tradizionale lasciando per un momento i due
rimanenti ragazzi da soli sul divano. In realtà Trunks aveva cercato fino a
quel momento dalla discussione con Bra e Goten precedente un modo per dire a
Marron quel che provava, perché l'unica cosa che gli avevano consigliato quei
due buoni a nulla in conclusione era 'Buttati e diglielo!'. Sì, come se fosse
facile nella situazione in cui si trovava! Però alle prime note di ' When You
Say Nothing At All ' di Ronan Keating gli venne l'idea giusta. Sapeva che
Marron adorava quella canzone e sicuramente fremeva dalla voglia di ballarla,
ma non essendoci il suo fidanzato con cui andare, non se la sentiva di
chiederlo a lui. Ora era lui che doveva prendere la palla al balzo, le parole
sarebbero arrivate in seguito. Si girò con il suo solito sorriso accattivante
verso la ragazza, le prese delicatamente la mano e quasi in sussurro le chiese
di ballare con lui. Marron era alquanto sorpresa di quella inaspettata proposta
ed era piuttosto indecisa sul da farsi, ma la canzone era troppo bella, il
tempo fremeva e pensava che in fondo non c'era niente di male a ballare con il
suo migliore amico, no?! Però quel suo strano sorriso e la sua in teoria
inconcepibile titubanza non promettevano niente di buono…
Con un largo sorriso e due occhi sgranati ancora per la
sorpresa Marron strinse la mano che le era stata appena offerta e con un rapido
movimento lo seguì in pista. Mentre gli stava dietro ancora per mano come se
non potessero staccarsi, Marron pensava a quella situazione così assurda in cui
si trovava, bella e terribile allo stesso tempo, da far battere il cuore sia
per l'emozione che per la paura di sbagliare, di cadere di nuovo in
quell'errore che aveva cercato per un anno intero di cancellare. In fondo lei
non aveva bisogno di niente, aveva un ragazzo stupendo che l'amava più di
qualsiasi altra cosa, cosa volere di più? Ma questo non le bastava a
rassicurarla. Ma perché diavolo aveva accettato??? Poteva inventarsi una scusa
qualsiasi, e invece no, si era fatta attanagliare di nuovo da quel sorriso che
l'aveva stregata e tormentata per tanto tempo. Semplicemente non riusciva a
perdonare a se stessa di aver accettato l'invito perché in effetti voleva
farlo. Aveva sognato per chissà quanto tempo una scena così, quasi da film,
quasi da sogno, il più bello dei sogni, che era diventato presto un incubo. Non
poteva staccare gli occhi da terra, il tormento interiore che le stringeva il
cuore e lo stomaco si rifletteva sul suo viso e come un'onda che si lascia
trasportare dal mare, anche lei si era fatta portare in balia di Trunks. Senza
rendersene conto si ritrovò tra le sue braccia, occhi negli occhi. Se prima il
suo cuore era martoriato dal tormento, ora non c'era più, si era sciolto
insieme al suo tormento. "Va tutto bene? Prima ti ho vista un po'
pallida…" Trunks le stava ponendo una domanda sincera, effettivamente
sembrava più un cencio che altro, ma cosa rispondere? Però il sorriso genuino
di Trunks la rincuorarono un minimo e il suo cuore fu lasciato in pace un momento.
Con un sorriso affettuoso rispose il meglio che poté "Grazie per esserti
preoccupato, ma sono solo un po' stanca" "Vuoi andare via?" Le
chiese un Trunks apparentemente preoccupato ma in un qualche modo deluso.
Possibile? E deluso di cosa? Ma mentre si perdeva nelle sue elucubrazioni
mentali il povero ragazzo non sapeva come interpretare quel suo atteggiamento,
agitato com'era anche lui. Marron in qualche modo capì che aveva preso male il
suo silenzio innocente e lo rassicurò con una carezza sincera. Erano molto
vicini adesso e Marron aveva paura che Trunks avesse mal interpretato quel suo
gesto affettuoso in qualcos'altro, ma cos'altro? A lui lei non interessava……o
no? Fino ad allora Marron aveva avuto la certezza che per lui fosse solo
un'amica e che era lei che si faceva i castelli in aria, ma era ancora così? Si
era resa conto che dal suo ritorno la guardava con occhi diversi e anche lei
era cambiata. Ma era tutto assurdo, lei non doveva neanche pensarle certe cose,
era impegnata! Però…… cosa significava per lei Mirko? Era stata la sua roccia a
cui aggrapparsi nelle difficoltà, il suo confidente, il suo aiuto nei momenti
difficili, un amico sincero e pronto a tutto per lei, insomma un ragazzo a cui
doveva tante cose…… Ma anche l'amore? Lei lo amava sinceramente? In quel
momento non riusciva proprio a capirlo…
Anche Trunks non era per niente tranquillo, i silenzi di lei
gli sembravano delle ferite pungenti e non riusciva a trovare il momento buono
per dirglielo. Il primo passo l'aveva fatto ma cos'altro? Lei non gli dava
nessuna occasione e lui non ce la faceva a parlare per primo, a sciogliere il
ghiaccio. Ma perché lei lo guardava così compassionevole? Forse la sua
indecisione gliela si leggeva negli occhi? E quella sua carezza così dolce e
ancora bruciante sulla sua pelle, cosa voleva dire? *Probabilmente niente
Trunks, non farti i soliti castelli in aria proprio adesso che non è il caso…*
cercava di darsi sicurezza il ragazzo. Inoltre il modo quasi terrorizzato con
cui Marron aveva ritirato la mano dopo quello sguardo così complice non lo
aiutava di certo nel suo intento. La musica praticamente non esisteva più. Il
mondo si era ristretto solo a loro due, ai loro lunghi silenzi e ai loro lunghi
sguardi.
Bra non ci credeva. Era troppo bello per essere vero. Abbracciata
e allo stesso coccolata dalle forti braccia del suo amore saiyan, era girata
rispetto agli altri ma si pregustava in anteprima le mosse dell'altra coppia
che era rimasta in disparte, almeno fino a quel momento. Si era ridestata
subito dal suo leggero assopimento e con occhi fugaci guardava il fratello
mentre si accingeva a convincere Marron a ballare. Certo che ci sapeva fare
quando voleva… Se non fosse stato suo fratello di certo ci avrebbe già provato.
Rise al solo pensiero: come si faceva ad innamorarsi di Trunks? Ma per lei era
normale, non poche delle sue amiche non vedevano l'ora di andare a casa sua… In
effetti all'inizio non si spiegava perché ogni volta che c'era una riunione da
fare volevano sempre andare a casa sua. Principalmente si rispondeva con ' sarà
la casa spaziosa…', in fondo aveva 10 anni di differenza col fratello, ci ha
messo un po' a capire le cose del mondo. Persa nei suoi pensieri non si era
accorta che Trunks e Marron stavano già ballando sotto lo sguardo indiscreto
degli altri e pensare che li aveva visti lei per prima, accidenti sui
pettegolezzi voleva sempre l'anteprima! Va beh, sbuffò un pochettino, tanto di
lì a poco l'avrebbero notato tutti. Strano che il suo ragazzo non le aveva
ancora detto niente. Alzò un attimo il capo giusto per accettarsi che non fosse
morto ma scoprì che in realtà era sveglissimo. Con gli occhi sbarrati e la
bocca aperta fissava la scena davanti a lui senza proferir parola. Possibile
che ogni volta che succedeva qualche novità se lo ritrovava così?!? Gli
accarezzò dolcemente il viso ma la ragazza non ottenne nessun effetto, così gli
diede qualche schiaffetto ma ancora niente. Ma cosa c'era di tanto
straordinario da vedere? Quasi con un cipiglio arrabbiato Bra si girò di
scatto, ma non ottenne l'effetto sperato. "Porca putt-" fu l'unica
cosa che riuscì a pronunciare prima di portarsi una mano alla bocca.
Pan non ci credeva, come Uub del resto. Anche se entrato
dopo nel gruppo rispetto a lei, aveva capito da subito gli intrighi e i misteri
ad esso legati. E quello che stava vedendo era impossibile. Per dirlo con una
litote, era molto poco probabile! La brunetta sapeva dell'amore di Marron per
Trunks ma era sicura fino a quel momento che non fosse ricambiato. Ed ora che
c'era Marco, o Mirko, o come accidenti si chiamava, non ci capiva più niente.
Neanche stesse combattendo, si fece un piccolo schemino mentale. Si fermò e col
naso all'insù si mise a riflettere. Anche Uub seguì lo stesso esempio ma non
per semplice copiatura o perché non sapeva che fare, ma dato che loro due erano
molto simili, probabilmente nella testa del ragazzo si stava via via formando
un altro bello schemino. In fondo erano stati allenati tutti e due da nonno
Goku! Quindi Marron amava Trunks, Trunks non ama Marron, Marron ama Marco,
Mirko, o quel che è. Ma cos'erano quegli sguardi allora? Che le ipotesi di Bra
e Goten fossero vere? Certo che era assurdo, però non poteva negare l'evidenza…
Beh, buon per loro allora! Così Pan per non sembrare troppo guardona ficcanaso,
fama che già aveva purtroppo, prese a braccetto il suo ragazzo e si girò
dall'altra parte.
Si sentiva un po' osservata. Già dall'inizio aveva scorto lo
sguardo fintamente assente di Bra, ma fortunatamente solo lei era girata dallo
loro parte. Per il momento. Si era accorta di non essere sola in un microcosmo
insieme a lui, ma c'era un intero macrocosmo che li stava guardando incuriositi
e attenti. Ma per ora non importava. Aveva già il suo mondo interiore a cui
badare. La canzone che le piaceva era finita da un pezzo ma loro erano ancora
lì circondati dagli altri. Aveva detto a Trunks solo quella canzone e poi via,
ma lui sembrava essersene dimenticato. E lei anche se non se l'era dimenticato
spontaneamente, l'aveva dimenticato a forza. E questo pensiero le faceva paura.
Molta paura. La situazione in cui si stava crogiolando era una tela perfetta
che la stava stringendo sempre più. Le vennero in mente le parole di Leopardi '
Il naufragar me dolce in questo mar ' e in effetti lei si stava facendo
cullare. Le sue difese erano al minimo, praticamente nulle. Se Trunks avesse
anche solo mosso un dito lei sarebbe crollata. E il suo muro di certezze
sarebbe crollato insieme a lei. O almeno quel muro di finte certezze che si era
creata da sola per coprire e dimenticare le vere certezze. Prima tra tutte che
lei amava ancora Trunks. Che non l'aveva dimenticato e che probabilmente se
continua così non dimenticherà mai. Mirko non era più nei suoi pensieri, ormai
c'erano solo lei e Trunks, l'amore della sua vita. Sentì una stretta più intensa
da parte del ragazzo. Ma cosa voleva fare, ucciderla psicologicamente? Alzò gli
occhi verso di lui, pieni di amore e pietà.
Trunks non riusciva a concentrarsi. In realtà non riusciva
proprio a pensare a niente. Come in una foschia percepiva lo sguardo degli
altri, ma non era importante. La vera cosa importante era la ragazza che aveva
tra le braccia. Si era dimenticato di proposito il fatto di tornare indietro
alla fine della canzone ma neanche lei sembrava essersene accorta. Beh, meglio
così. La teneva stretta a sé e guardandole i capelli biondi che le scivolavano
lungo il collo sotto di lui ricordò a sé stesso di quanto era stato stupido ad
aver perso la testa dietro a quell'altra, quando non aveva fatto altro che
amare lei, l'angelo biondo stretto a lui. Sorrise. Sentiva il suo respiro un
po' affannoso sulla spalla. Certo che era proprio tenera così. E bellissima.
All'improvviso sentì un brivido percorrere la schiena di Marron, come se fosse
spaventata. D'istinto la strinse ancora di più a sé. Quella era una cosa
normalissima, che aveva fatto molte volte in situazioni di pericolo per
infonderle sicurezza come migliore amico. Ma quella era una situazione diversa,
davvero diversa. E anche l'effetto che ne seguì, insperato, fu diverso. Marron
alzò gli occhi verso di lui. Aveva come un velo di pietà implicitamente
richiesta in quello sguardo, ma lui non riuscì a vederci altro che amore, un
amore profondo che la ragazza aspettava da sempre. Vide come le labbra di lei
erano desiderose delle sue che allo stesso modo non aspettavano altro. Non
aveva mai indugiato tanto per un bacio e neanche desiderato tanto. Sarebbe
stato come spezzare un incantesimo durato anni ma in cuor suo sperava di
crearne un altro ancora più profondo e duraturo.
Si chinò verso di lei, lentamente, per assaporare ogni
attimo di quel magico momento. Le loro labbra erano vicinissime, ma non poteva
baciarla così senza prima dirle niente, perciò deviò di poco la direzione delle
sue labbra che si posarono delicatamente sul suo orecchio. "Ti amo Marron
e non solo da adesso" riuscì a dirle in un soffio; gli sembrava la cosa
più sensata e incisiva da dire in quel momento e del resto anche la più breve e
concisa. Lei non rispose, sbarrò solo per un momento gli occhi e poi si fece
trascinare da quel turbine di passione che erano le sue labbra (di lui). Era
intenso, dolce ed irresistibile: non poteva più farne a meno dopo aver
aspettato così tanto per averlo. Con le mani gli sfiorava il viso ed i capelli
morbidi mentre lui la stringeva sempre di più a sé. Le sue mani erano tizzoni
ardenti sulla sua schiena nuda e Marron non si sarebbe certo stupita di trovare
i segni il giorno dopo. L'avrebbe baciato per l'eternità, le loro lingue non
accennavano a sciogliersi e il loro mondo ormai, si era ristretto solo a
quell'attimo fuggente. Adesso come adesso cosa importava della faccia sconvolta
di Goten e di quella di Bra seguita a raffica da una brutta esclamazione, o
degli schemini dell'altra coppia? La passione era questo, abbandonarsi
all'altro alienandosi dal resto del mondo. E loro erano lì, al centro e al di
fuori di tutto. Trunks non aveva mai pensato di provare tanta passione per una
ragazza. La sua Marron, la sua amica Marron sempre gentile e tranquilla, era lì
sotto il suo controllo come un fuoco vivo difficile da domare.
Erano desiderosi uno dell'altra ed affannati come non mai.
Marron aveva la testa in uno stato semi-confusionale, drogata da quelle
sensazioni mai provate prima a livello così alto. Questo però le fece saltare
un grillo nella testa: e se quello non era amore ma solo frustante passione
tanto a lungo desiderata? Lei aveva un ragazzo fedele e che l'amava più di
qualsiasi altra cosa, nel nome di che cosa doveva rinunciarci? Nel nome di che
cosa doveva rinunciare alla sicurezza che Mirko le infondeva o della
tranquillità di quella vita? Nel nome dell'AMORE? Quale amore? Quella cieca
passione così insicura ed insolita? Trunks non le aveva mai fatto capire di
amarla, si era invaghito di lei solo dopo il suo ritorno, di una lei cambiata e
più sicura di sé, e lei come un'allocca era caduta nella sua seduzione, nella
sua passata passione che così a lungo l'aveva fatta soffrire, tanto da
spingerla a fuggire lontano da lì, lontano da lui. Mirko invece l'aveva amata
da subito e anzi aveva contribuito alla sua trasformazione. L'avrebbe amata
sempre, anche se fosse cambiata ancora…
Con un moto di disgusto per sé stessa e di repressione
allontanò il ragazzo da sé. Era sconvolta. Guardava i palmi delle sue mani
aperte sudati e ancora pieni del suo odore come un omicida guarda le proprie
mani sporcate dal sangue del delitto. " Kami ma cosa ho fatto…"
sussurrò a sé stessa perché era solo lei quella da rimproverare, solo lei
quella da angustiare e tormentare. Non poteva capire quello che aveva fatto.
Forse se fosse stata condannata sul serio come criminale le avrebbero dato
l'infermità mentale, si diceva nel suo delirio. Si sentiva torturata dai sensi
di colpa e dalla vergogna. Non sarebbe più riuscita a guardare Trunks allo
stesso modo, già non riusciva a guardare sé stessa allo stesso modo, chissà
cosa avrebbe fatto di fronte a lui, alla Santa Inquisizione, al suo angelo
custode, al suo Mirko? Forse si sarebbe buttata a terra in lacrime o forse
avrebbe semplicemente mentito cercando di dimenticare quella faccenda ma
portandosi sempre dietro il rimorso che prima o poi l'avrebbe schiacciata.
Sentiva una voce in lontananza, una mano forte intorno alla vita che la
sorreggeva e le sue forze venir meno. Questione di un attimo. Riconobbe la
voce………Trunks. Ed anche la sua mano. "Marron Marron cosa c'è??? Cos' hai,
ti senti bene???" Le stava praticamente urlando addosso però si sentiva
che era preoccupato. *Poco importa. Devo andare via da qui.* Voleva
divincolarsi dal suo abbraccio e volare via il più lontano possibile ma il suo
braccio la teneva ben stretta. Smise subito di pensare alla fuga; c'è poco da
fare con una stretta saiyan, soprattutto se il saiyan in questione non vuole
mollarla. "Si può sapere che ti prende?" Trunks sembrava deluso e
amareggiato, ma soprattutto confuso. Il suo strano comportamento gli aveva
portato confusione più di quanto ne aveva già e questo lo faceva andare un po'
su di giri. "E' tutto questo che non va…" Rispose a bassa voce la
ragazza. Aveva gli occhi abbassati ma Trunks la poteva vedere piangere. Girò in
fretta la testa; se avesse continuato a vederla probabilmente avrebbe pianto
anche lui. Non un altro rifiuto, non da lei. Da lei non poteva accettarlo, non
ora che c'era quasi riuscito, non dopo quel bacio così compromettente, non dopo
quella fusione che li aveva uniti tanto a fondo. Lui era certo che lei
l'amasse. Ma allora perché faceva tante storie? Non capiva. E forse si stava
pentendo di aver arrischiato una mossa tanto azzardata con lei. Ora niente
sarebbe stato più come prima. Nel Bene o nel Male. Era inutile, non
l'ascoltava. Marron era troppo sconvolta. Trunks cercava inutilmente di
dichiararle il suo amore che era profondo e non nato dopo il suo viaggio, dei
suoi sentimenti veri e della sua stupidità nel non accorgersene prima, del
fatto che lei era l'unica per lui e che lei lo amava, nonostante le sue
continue obiezioni, lo dicevano i suoi occhi e gliel'avevano detto le sue
labbra. Un rapporto senza amore non sarebbe mai durato a lungo.
"Smettila, SMETTILA!" urlava piangendo esasperata
la ragazza. "Cosa ne puoi sapere tu di quanto ho sofferto io in questi
anni a causa tua, tu che non mi hai mai degnato di uno sguardo, TU che ora
vorresti mandare a monte quell'attimo di tranquillità che avevo finalmente
raggiunto solo per un bacio!" Aveva il viso rigato di lacrime, il dolore
che per tanto l'aveva attanagliata in una morsa stava uscendo con tutta la sua
irruenza di un animale in cattività e lei non ce la faceva più di quella
storia. L'amarezza e lo sconforto presero il sopravvento. "Vorresti
rovinare tutto quello che ho costruito fino ad adesso?" Lo disse con una
voce rotta dal pianto, piena di malinconia e dolore. Per la prima volta l'aveva
guardato negli occhi e lui per la prima volta non seppe cosa rispondere.
Marron scappò via senza dire altro e presto scomparve
nell'ombra. Trunks guardava il suo vestito azzurro fluttuare via fino a che non
scomparve definitivamente dal suo sguardo. Abbassò lo sguardo a terra. Aveva
fatto tutto il possibile, si diceva, ora spettava solo a lei decidere. Trunks
era certo che lei lo amasse ma nonostante questo, copiose lacrime cominciarono
a scendere dal suo volto. Goten gli si avvicinò un poco, giusto per appoggiarli
una mano sulla spalla. Voleva fargli capire che lui c'era come Bra che gli prese
la mano. Pan e Uub invece gli erano direttamente davanti. Trunks non se lo fece
ripetere due volte: si appoggiò alla spalla del suo più caro amico che era
sempre stato accanto a lui nei momenti più critici e si abbandonò ad un pianto
liberatorio, pieno dell'amarezza di una ripetuta sconfitta.
Marron volava verso casa, la macchina era troppo lenta per
il suo tormento. Si intrufolò piano dalla finestra che lasciava sempre un
minimo aperta e si accasciò sul letto. Guardò dopo un sacco di tempo l'orologio
sul suo comodino: le 3. Non era neanche tanto tardi, pensò in un momento di
pace. Si rigirò su sé stessa. Non aveva nemmeno la forza di cambiarsi per
andare a dormire. Si infilò sotto le lenzuola e ripensando a quello che era
accaduto scoppiò immediatamente in un pianto a dirotto, finché il sonno non la
vinse.
Domani, si sa, è un altro giorno.
Continua …