ok12
La mia prima one-shot
su Castle, telefilm che adoro! Spero vi
piaccia!
ROMPISCATOLE
!
Castle entrò
come una furia nell’ufficio della polizia dove poco lontano scorgeva la figura
seduta della sua collega.
<< Buone notizie
Beckett! Ho ritrovato l’ispirazione! >> esultò lui sorridendo ampiamente.
Tutti i presenti a
quell’ora di notte, Ryan e Esposito, lo guardarono compiaciuti, Beckett invece
stancamente.
Abbassò subito lo
sguardo alzando il bicchiere da caffè in alto << Alleluia, non vedevo l’ora
che mi dessi una simile notizia! >> ironizzò riprendendo in mano il
pennarello nero che poco prima gli era stato sottratto da Esposito.
Castle non si scoraggiò
e marciò sicuro verso di lei .
Beckett era stanca: quel
caso intricato, che si snodava tra giri di prostituzione, omicidi su commissione
e rapimenti la stava portando alla pazzia. Ed era tutto iniziato per un comune
omicidio per rapina, pensò Beckett sospirando. Non aveva tempo per
seguire le irritanti parole di Castle che avevano la peculiare capacità di
mandarla oltre la sua già presunta pazzia.
<< E ho risolto il
caso! >> aggiunse lo scrittore con un sorriso ancora più orgoglioso del
precedente.
<< Ma non mi dire …
credevo che l’avessi risolto già stamattina quando abbiamo rilasciato il
principale sospettato! >> Kate alzò gli occhi scontrandosi con i suoi
assottigliati dall’euforia.
<< No, quello non
centra! Se ci pensi bene lo capirai anche tu >> e a quel punto gli rivolse
la sua solita, quanto terrificante, occhiata assassina. O si sbrigava a parlare
o Castle avrebbe avuto ancora poco da vivere.
<< Tutto è iniziato
con l’omicidio del povero passante rapinano e guarda caso si viene a scoprire
che settimane prima la moglie ha commissionato il suo omicidio ! Ma ha un alibi!
Poi scopriamo che è con le mani in pasta a un giro di prostituzione e quindi
… >>
<< Se stai per dire
che è stata la moglie perché aveva un amante e ha fatto in modo che la colpa
ricadesse sul giro di prostituzione che lui gestiva , sappi che abbiamo di nuovo
rilasciato la moglie! E’ innocente. Ha un movente ma l’alibi regge , come regge
quello del suo amante e del presunto sicario! >>
Quel dito che Castle
agitava in alto contro la lavagna bianca, cadde miseramente inerme sulla stoffa
dei pantaloni. Beckett le sorrise, leggermente soddisfatta di aver visto
quell’espressione basita attraversargli il volto .
Esposito e Ryan
ridacchiarono beccandosi “traditori” come commento personale al loro
comportamento.
<< Volevi dirmi
altro Castle? >>continuò lei soddisfatta. Lui la guardò increspando le
labbra e ricominciò non dandosi per vinto .
<< Ho ritrovato
l’ispirazione! Sai quel blocco dello scrittore che ho avuto ieri? Sparito
… >> e gesticolò con le mani facendo cenno ad una magia avvenuta.
<< Sono molto
contenta per te … >> e gli indicò la porta.
Lo seguì con lo sguardo
mentre si sedeva alla sua solita sedia accanto alla scrivania .
<< Non avevi
ritrovato l’ispirazione? >>
<< Si … ma adesso
non ho voglia di scrivere. Questo caso mi interessa proprio! >> sorrise di
nuovo << posso restare? >>
<< no >>
<< solo
un po ’>>
<< no …
>>
<< cinque
minuti? >>
<< si! >>
<< davvero? >>
<< No >> urlò
a quel punto esasperata << Vai a casa, scrivi , cucina , fai fare
i compiti ad Alexis , bada che tua madre non voglia entrare in una
compagnia teatrale di barboni,ma vai via di qui! >>
Castle
arricciò le labbra mentre lei si sistemava i capelli che le ricadevano sul viso
.
Si studiarono per
qualche secondo, in religioso silenzio, facendo temere ai due colleghi una
litigata improvvisa. Invece entrambi sospirarono sorridendo .
Castle si avvicinò
lentamente a lei mentre la vedeva indietreggiare fino a finire spalle contro la
lavagna e si abbassò fino al suo orecchio per sussurrarle:<< sappiamo tutti
e due perché
non mi vuoi qui, Kate … >> e si incamminò con
disinvoltura verso gli ascensori fischiettando allegro.
Fissò quelle porte far
scomparire lo scrittore, ma decise di tornare in sé, prima di essere presa in
giro a vita dai colleghi.
<< Rompiscatole! >>
sibilò tra le labbra guardando i due uomini che la osservavano divertiti.
Posò la punta del
pennarello sulla lavagna cercando di far mente locale quando oramai, stanca per
la nottata insonne, si rivolse a loro guardandoli rassegnata.
<< Qualcuno mi
ricorda perché l’ho sposato? >>
<< Perché lo ami
… >> si fece avanti Esposito con un tono d’ovvietà . E lei sospirò .
<< Ah … già
… >>.
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