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Titolo:
The Art of Chuckly Love
Autrice:
Melanyholland
Summary: Non aveva mai
pensato di innamorarsi. Di certo non credeva di esserlo già.
Rating: Arancione
Timeline: Stagioni uno &
due.
Main
Characters: Chuck Bass & Blair Waldorf
Disclaimer: Gossip Girl
non mi appartiene, prendo solo in prestito i suoi personaggi.
Note: “The Art of Courtly
Love” è un’opera di Andreas Capellanus, anche conosciuta come “De Amore”. In
essa sono presenti varie massime sull’amore (cortese, of course). Quando le ho
lette, mi è venuto in mente di scrivere questa storia, usando ogni massima come
introduzione e spunto a una flash su Chuck e Blair. Spero di essermi
spiegata.^^”
Buona lettura!
The Art of Chuckly Love
Capitolo
Uno
When a
lover suddenly catches sight of his beloved his heart palpitates.
(1x03)
Chuck si chiese seccato che cosa
ci facesse a scuola; per persone come lui, che potevano permettersi di pagare
qualsiasi cifra per ottenere tutto ciò che volevano, un diploma era un semplice
accessorio. Sarebbe stato di gran lunga più utile se fosse rimasto a letto a
dormire, in modo da accumulare energie per l’imminente Lost Week-End.
Annoiato, Chuck decise di
trastullarsi un po’ rimirando qualche bel corpo femminile, così fece scorrere
pigramente uno sguardo di apprezzamento sulle ragazze della Constance
riverse in cortile. Rifletté che la scuola non sarebbe stata una totale perdita
di tempo se, dopo aver individuato la studentessa più appetibile, si fosse fatto
una sveltina fra una lezione e l’altra. Valutò con occhio esperto le curve
celate da gonne e camicette firmate finché il suo sguardo non incontrò una
ragazza in particolare. Sorrise: Blair stava tormentando la piccola Jenny
Humphrey, costringendola a trasportare le borse di tutto il gruppo. Chuck ammirò
le invitanti labbra rosse di lei distese in un sorriso perfido mentre esortava
dolcemente la ragazzina a non restare indietro, e non per la prima volta si
domandò che ci facesse una superba bellezza come Blair con uno come Nathaniel,
che preferiva sbavare dietro a gatte morte bionde da una botta e via. Insomma,
se fosse stato al posto del suo migliore amico, Chuck avrebbe sancito l’accordo
con Blair senza esitazione e a più riprese, altro che struggersi per il frutto
già gustato.
Comunque, non erano affari suoi.
D’un tratto, Blair si accorse
del suo scrutinio e lo fissò, interrogativa. Chuck le spedì un bacio, sorridendo
ancora di più quando la vide esitare, interdetta, prima di alzare gli occhi al
cielo con uno sbuffo e voltarsi bruscamente in un turbinio di boccoli.
Tutto considerato, pensò Chuck,
la scuola aveva i suoi lati positivi.
A new
love puts an old one to flight.
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L’abito scivolò lungo il corpo e
fino ai piedi, rivelandogli una figura delicata e sexy avvolta in seta leggera.
Blair gli scoccò un’occhiata insolente e un sorrisetto provocante da sopra la
spalla nuda e Chuck seppe all’stante che quella ragazza l’avrebbe fatto
impazzire. Non l’aveva mai vista così bella, libera e radiosa. Sapeva che
doveva distogliere lo sguardo perché rischiava di rimanere abbagliato, ma non lo
fece. Il piacere era sempre stato l’obiettivo della sua vita a costo di tutto e
anche questa volta Chuck non tradì la sua filosofia, godendo di ogni movimento e
ogni sguardo di lei, assaporando la sensazione che gli dava quella danza
sensuale che era per lui, e lui soltanto. Alzò il bicchiere di champagne per
complimentarla e la vide sorridere compiaciuta, gesto che lo riempì di
soddisfazione. Perché se era vero che lui si era accorto di volerla, era
altrettanto vero che Blair era attratta dall’idea che lui la desiderasse.
La musica cambiò ritmo. Blair
scese dal palco, sfilando con l’eleganza di una regina, ogni passo sui tacchi
alti accompagnato dall’ondulazione tentatrice dei fianchi. Chuck si chiese cosa
avrebbe provato a far scorrere le mani su quelle gambe così lisce e che profumo
avrebbe avuto la gola di lei premuta contro il suo volto. Il sorriso
impertinente era ancora su quelle labbra piene tanto desiderabili quando Blair
lo raggiunse.
“Grazie per aver guardato il mio
drink, Chuck.” sussurrò, ma quello che gli rubò dalle dita fu il suo
bicchiere di champagne, che bevve tutto d’un sorso. Chuck notò l’impronta di
rossetto lasciata sul cristallo e si chiese se fosse lo stesso punto che aveva
toccato la propria bocca e se lei ne avesse sentito il sapore.
“È stato un piacere.” mormorò
sinceramente, percorrendo con gli occhi quel corpo favoloso. Non riusciva a
smettere. Aveva sempre creduto che Blair fosse bella, del resto era impossibile
non accorgersene e Chuck era un intenditore. Ma quella sera, Blair era
semplicemente da togliere il fiato, e non solo perché coperta solo da una
sottile veste di seta: era soprattutto l’innocente sensualità che emanava ogni
suo movimento che lo aveva rapito, ammaliato, catturato.
“Oh, ne sono certa.” ribatté
lei, un luccichio malizioso sotto le lunghe ciglia degli occhi socchiusi. Non
fece alcun tentativo per recuperare il vestito o per coprirsi, sembrava
perfettamente a suo agio in biancheria intima di fronte a lui. No, concluse
Chuck con la bocca improvvisamente arida, il fatto che lui la guardasse non la
infastidiva, tutt’altro; era un particolare che gli stava dando alla testa più
di tutto l’alcol che aveva ingerito.
“Mi dai un passaggio a casa?”.
Chuck cercò di pensare a Nate,
all’unico amico che avesse mai avuto, il solo che ancora si fidava ciecamente di
lui. Tentò, ma Blair era così vicina che lui riusciva a vedere i candidi seni
gonfiare il tessuto al ritmo col suo respiro ed era semplicemente troppo.
Non avrebbe potuto negarle niente.
“Certamente.” rispose, galante.
Aveva avuto intenzione di trattenersi fino alla chiusura per festeggiare il
successo del locale insieme alle sue attraenti ballerine; ora si lasciò guidare
da Blair lontano da quella sala che sarebbe diventata noiosa e incolore senza di
lei.
Sei dieci volte più sexy di
tutte le altre.
Oh, quanto aveva avuto ragione.
Non c’era confronto, non ci sarebbe più stato.
Aveva corso il rischio ed ora i
suoi occhi potevano vedere solo Blair.
The easy attainment of love makes
it of little value: difficulty of attainment makes it prized.
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Così Blair pensava di poter far
finta di nulla e cacciarlo via dopo la notte che avevano trascorso insieme?
Povera illusa. Lui era Chuck Bass, non c’era donna al mondo a cui avrebbe
permesso di trattarlo come lui faceva con loro. Sarebbe finita quando Chuck
avesse deciso che era il momento, perché era così che andavano le cose.
Solo che in realtà tutto aveva
smesso di girare nel verso giusto già da un po’. Non esistevano seconde volte
nella vita sessuale di Chuck –se non durante la stessa notte, ma quella era
un’altra storia-. Non c’era spazio per smancerie, inviti a colazione e regali di
compleanno; decisamente fuori questione erano il subbuglio nello stomaco e il
rimpianto di non essersi svegliato accanto a lei per darle il bacio del
buongiorno su quelle labbra dolci e calde, le stesse che la notte prima avevano
toccato tutto il suo corpo con irruente avidità e che gli avevano lasciato
tracce di rossetto sul viso e sul collo al sapore di ciliegia e Blair.
L’aveva sempre immaginata come
una bambolina rigida e remissiva a letto, soprattutto durante la sua prima
volta; di certo non si era aspettato un’amante focosa e impaziente che gli si
era avvinghiata addosso con tanta prepotente passione. Blair era stata
incredibile.
Chuck sospirò, abbandonando
quelle riflessioni pedanti e infruttuose e quei ricordi tanto stimolanti quanto
fuorvianti. Doveva concentrarsi su come riportare Blair nel suo letto,
dimostrandole così che aveva sbagliato i calcoli. In fondo, non era che un
altro dei loro giochi e Chuck non aveva mai perso.
Afferrò il cellulare e compose
velocemente un messaggio: Passa da me, Blair. Ho 1 regalo speciale ke ti
farà molto piacere prendere. Ciò che le aveva scritto era volutamente
ambiguo e sorrise divertito quando ottenne la risposta: Vai al diavolo, Bass.
Riusciva senza difficoltà a figurarsela con le guance rosse e le labbra
serrate, intenta a scacciare i ricordi della loro rovente notte di sesso senza
però esserne capace. Lo scopo di quel messaggio era stato appunto farle da
promemoria, in modo che Blair non si distraesse troppo.
Chuck non poteva mentire a se
stesso: avrebbe trovato piacevole che lei gli si concedesse di nuovo senza fare
i capricci, ma la resistenza rendeva il gioco più intrigante. Blair era una
gattina fiera e ribelle –come dimostravano i graffi con cui gli aveva marchiato
la schiena- e ciò avrebbe reso la sua capitolazione finale infinitamente più
dolce.
Tanto quanto il suono delle fusa
che gli avrebbe fatto nell’orecchio mentre i suoi fianchi la spingevano
all’estasi, considerò viziosamente con un sorriso di anticipazione, aprendo
l’armadio per prepararsi al party di compleanno.
End#1
Note dell’Autrice: Queste
sono le prime tre flash. Cercherò di scriverne sei per ogni stagione, ma
potrebbero uscirmene di più, certe volte non mi controllo.^^” Per quelli di voi
che seguono “Purple Suits and Red Lips”, non preoccupatevi, non ho alcuna
intenzione di abbandonare la fanfic. Anzi, posso dirvi che la prossima storia è
quasi finita. :)
Al prossimo aggiornamento,
Melany
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