Dalle tue umide e flaccide squame
Dalle tue umide e flaccide squame
emana un tanfo di nero bitume,
che, andando, riscuote, turba ed offende
le più pelose e muschiate narici.
D’inverno, d’estate, d’autunno o marzo,
sia caldo o gelo, le ascelle fan pioggia,
se uno ti tocca, per sbaglio, per caso,
puoi starne certo: di lì non si stacca.
Nelle caverne delle tue orecchie
uomini armati con dure piccozze
farebbero strada a fiumi dorati;
stalagmiti rocciosi e stalattiti,
pepite lucenti e quarzi preziosi:
nel tuo ombelico, sai che tesori.
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