11-Il colore del mare
Ciao
a tutti! Da quanto che non scrivo!! Ho avuto un blocco della scrittrice
enorme! Ma oggi mi sono incollata davanti al computer e mi sono
costretta a buttare giù qualcosa. e alla fine una parola ha
tirato l'altra... quindi eccovi il capitolo: non è molto lungo,
ma spero comunque che vi piaccia.
Spero non vi deluderà.
D'ora in poi aggiornerò una volta a settimana, o il sabato o la
domenica, visto che tra un pò ricomincerà la scuola....
Un bacio =)
IL COLORE DEL MARE
POV Renesmee
Sono passati circa un mese e dodici giorni da quando Alec è tornato a Volterra.
E anche questa sua visita ha lasciato un vuoto enorme dentro me.
Mi ci sono volute ore per convincere zia che non c'era stato nulla, neanche un bacio.
E dire che stavo anche dicendo il vero. Non oso immaginare quanto ci avrei messo se stavo mentendo.
Anche questa volta, nessun bacio.
Non che sia importante.
Ok, forse lo è, ma mi basta anche solo vederlo.
Già, mi manca.
In casa l'atmosfera è tranquilla.
Payson si chiude nello studio con Carlisle un giorno si e un giorno no per discutere del più e del meno.
Leah mangia a mala pena e non esce quasi mai dalla sua stanza.
Non la biasimo.
Se il mio
destino fosse di essere nemica giurata di un qualcuno di cui sono anche
innamorata incondizionatamente e senza scelta, avrei già
vagliato anche l'idea del suicidio. Anche perchè Felix non
sembra uno molto... come dire... romantico. Ecco si, Romantico.
Romantico è la parola giusta.
Altra
novità, per così dire, è che tra Paul e Lara
sembra ci sia del feeling. Non so se lui abbia avuto l'imprinting, ma
stanno sempre insieme.
E Molly arriverà stasera. Carlisle ha convenuto che sarebbe stato meglio se ci fosse stata anche lei qui.
In poche parole la casa sembra diventata un albergo di lusso.
Esme è
felicissima di avere tutti questi adolescenti per casa: il suo lato
materno è sempre al primo posto. Si è anche comprata una
collezione completa di dvd e libri con tante ricette culinarie: cucina
sempre lei per le ragazze, e il più delle volte c'è anche
Paul che resta a cena. Sembra incerdibile. Paul è sempre stato
uno di quelli un pò schifati dallo stare ore con noi, sia per
l'odore che per istinto. Eppure ora passa le giornate qui, con Lara.
Si, direi che è confermato. Tra i due c'è qualcosa. Anche
zia Alice è d'accordo con me, infatti escogita sempre nuovi
piani per beccarli in flagrante.
Zio Emmett e
zia Rosalie a quanto pare non sono più ispirati alle loro fusa
amorose, infatti prenotano spesso stanze d'albergo: la casa è
troppo affollata per i loro gusti.
Papà e
zio Jazz passano le giornate a giocare a scarabeo o scacchi. Non
c'è molto gusto, visto che papà vede ogni mossa di zio,
ma lui di tanto in tanto riesce anche a sorprenderlo.
Mamma invece
se ne sta spesso con Esme. Non che le interessi la cucina: da quel che
ne so anche quando era umana non amava l'arte culinaria. Passa le
giornate in silenzio a guardare Esme creare fantasiosi piatti tra i
fornelli. Bah, sarà annoiata.
Insomma, qui la vita è un mortorio, tutti hanno da fare qualcosa, che sia qualcosa di piacevole o per semplice noia.
E io? Io non ho nulla da fare.
Nulla.
Niente.
Nada.
Di tanto in
tanto esco a fare delle passeggiate nel parco alla periferia di Port
Angeles. Mi piace guardare la gente seduta sulle panchine: chi legge il
giornale, chi si rilassa leggendo un libro, chi gioca con il cane, chi
aspetta il suo amore per passare il pomeriggio insieme.
E io?
Sempre sola.
Jacob non esce
mai. A quanto pare lui e il branco sono impegnati a tirare su di morale
Leah e a cercare di tenerla in forze. Deve esserci molto spirito
familiare tra di loro. Paul è l'unico che non sta quasi mai con
Leah. E' questo che mi fa pensare ad un imprinting.
Anche io vorrei stare vicina a Leah, passare le giornate con lei.
Ma non vuole vedermi.
Me lo ha fatto intendere chiaramente quando Alec è partito. Mi ha buttata fuori dalla sua camera.
Non so cosa gli è preso, ma sembra che ce l'abbia con me perchè io e Alec ci frequentiamo.
Secondo Alice
è perchè io posso avere una relazione semplice con lui,
mentre per lei non c'è molta possibilità.
Felix non ricambierà mai i sentimenti di una come lei.
E' segnata a vita.
Amare e non essere amata.
Demetri e Felix si sono allontanati da un bel pò. Sono andati verso New York, seguiti a ruota da Heidi.
Per zia Rose, Demetri per Heidi è come una droga.
Non lo ama, ma
ama il fatto di farlo cadere ai suoi piedi, di essere l'unica per lui.
Le piace il controllo che ha su quel vampiro.
O forse che aveva.
Perchè,
ascoltando una conversazione tra papà e Alice, Demetri si
è allontanato così velocemente da qui perchè si
era affezzionato a Payson.
Il che era
inverosimile, perchè non credevo che quel genere di vampiro si
potesse affezzionare a qualcuno che ha del sangue caldo e rosso nelle
vene. Però i miei dubbi sono stati spazzati via ogni volta che
ho sentito Payson piangere nel sonno e di tanto in tanto mormorare il
suo nome.
Ho tanta pena per loro.
E in quei momenti mi sento fortunata ad avere Alec.
Alec, il ragazzo dagli occhi rossi, il ragazzo che un giorno mi raccontò di averli avuti color del mare.
POV Demetri
Osservo il blu del mare.
Sono ore, forse giorni che sto qui ad osservarlo.
Una spiaggia deserta.
Una spiaggia che ha lo stesso colore dei capelli di Payson.
Un colore dorato, che ti cattura corpo e anima e che ti tormenta in eterno.
Perchè ho paura che sarà questa la mia condanna.
Pensare a lei per sempre.
Pensarla e non averla.
Non poterla stringere delicatamente tra le mie braccia.
Guardarla negli occhi e sapere per certo che non c'è cosa più bella al mondo.
Sentire la sua
voce. Ora che ci penso, non ho mai sentito la sua voce allegra. Una
volta spaventata, una volta rotta dal pianto. Non l'ho mai vista ridere.
Ricordo la
notte che l'ho guardata dormire. Era ciò che di più
simile si avvicinava ad un angelo. Come quelli dipinti dai grandi
artisti rinascimentali, con quel viso paffuttello e le guancia rosee,
con un contorno di biondi capelli.
Osservo il blu del mare.
Desidero così tanto tuffarmi in acqua, lasciare che il sale corrodi i miei peccati, la mia anima.
Non ho mai provato la sensazione di disprezzo per la mia nuova vita.
Ma ora venderei tutto per essere di nuovo umano.
Per non dover pensare di ucciderla. E' una cosa così brutta pensare anche per un secondo di poterla uccidere.
Ed è per questo che me ne sono andato.
Sarei potuto restare dell'altro pò.
Il nostro non
è un clan, il nostro è solo un esercito. E agli anziani
poco importa dove siamo. Solo che ci saremo quando ci sarà
bisogno.
Sarei potuto
rimanere li, ma la mia sete è più forte del mio
autocontrollo. E' una forza che non controllo, che non regolo a mio
piacimento.
Avrei potuto fare del male a quella fragile creatura.
Ho fatto la scelta migliore per lei.
Dopotutto è stata chiara, io non sono niente per lei.
E mai avrei pensato di essere nulla per qualcuno che per me è tutto.
E' più importante del sangue della signora di mezza età che passeggiava per strada ieri notte.
E' più importante di ogni notte di piacere passata con Heidi.
E' più importante della mia vita.
Lei è la mia vita, ora.
|