Dieci Minuti da Codardo
Dieci Minuti da Codardo
La solitudine si compra attraverso le azioni, il comportamento o il
modo di fare. Nessuno resta solo se non lo vuole, perché non vi
è limite a quanta dignità si può perdere al solo
scopo di essere ascoltati e compatiti da qualcun altro nelle nostre
stesse misere condizioni.
Le squallide giornate che mi scivolavano tra le dita non erano causate
dall’assenza di contatto umano, la causa primaria era il vuoto
esistenziale che afferrava la mia anima e che cantava la stessa melodia
ripetitiva con la quale riempivo il mio tempo.
Un tuono irrompe nella mia stanza; la luce che invade il mio mondo in
bianco e nero mi infonde il coraggio necessario per riuscire a prendere
una decisione: fuggire da questa pallida vita e andare incontro al
dubbio ed all’incertezza del cambiamento.
Nella fretta cerco di rinchiudere in cinque minuti la mia esistenza in
una valigia e mi specchio narcisisticamente, essendo il mio aspetto la
sola cosa che posso esibire nelle relazioni interpersonali necessarie
per il mio futuro.
Il mio prossimo passo è quello decisivo, verso la soglia della
libertà. Davvero sto per convincermi di poter essere un uomo
migliore? Sto per aprire gli occhi davanti a quelle insulse perdite di
tempo che costituivano il mio essere?
Lo squillo del telefono, la fine del temporale. Ora che non sento
più il suono della pioggia posso ascoltare il rumore dei miei
pensieri mentre poso a terra la valigia dove si sono sciolti i miei
sogni.
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