Hey Stephen, I've been holding
back this feeling
So I've got some things
to say to you
I've seen it all, so I
thought
But I've never seen no
body shine the way you do
The way you walk, way
you talk, way you say my name
It's beautiful,
wonderful, don't you ever change
“Nate, io…”
Lo guardavo con
gli occhi inondati di lacrime, lo guardavo e pensavo che non
l’avrei mai più rivisto così bello e
così vicino a me. Lo guardavo e cercavo di imprimermi ogni
suo gesto, ogni sua espressione nella memoria. Perché, anche
se sapevo che non l’avrei rivisto mai più
così e che quei ricordi mi avrebbero fatto male, lui in quel
momento riempiva la mia mente ed io ero totalmente incapace di
lasciarlo andare.
“…
non posso.”
Il mio cuore si
spezza, lo sento il rumore che fa, ma la mia bocca continua a parlare,
a dire cose senza senso.
“Tu…
meriti più di questo.”
Vorrei prendermi
a schiaffi da sola, vorrei picchiare la testa contro il
muro… ma perché semplicemente non me ne sto zitta
e mi lascio baciare? Perché non posso lasciare che succeda?
E invece no, la
mia bocca, imperterrita, continua a parlare.
“Non
puoi buttarti via così. Tu meriti di meglio.”
“E cosa
ne sai tu, eh?” mi risponde finalmente, ma nelle sue parole
non c’è rabbia contro di me; solo contro se stesso.
Cosa ne so io.
Lui non lo sa, ma
io lo osservo da tempo… mi viene da dire da sempre.
L’ho osservato quando ancora era un bulletto di liceo,
l’ho osservato innamorarsi di Haley, essere felice con
lei… e poi l’ho osservato impazzire di tristezza,
bere in classe, essere sospeso… Ho osservato quegli occhi
bellissimi spegnersi a poco a poco nel ricordo di lei, di sua moglie
che se n’era andata per inseguire un sogno…
…
quando tutto ciò che poteva desiderare era lì,
davanti a lei.
Sì,
l’ho amato, mentre lo osservavo. Ho imparato ad amarlo e non
ho mai smesso, ma lui non l’ha mai saputo. Lui non sapeva
nemmeno come mi chiamassi, prima di stasera. E stasera, a questa festa
alla quale sono venuta un po’ per caso, lui ha scelto proprio
me.
Si è
avvicinato, si è presentato, mi ha dato la mano, mi ha
chiesto come mi chiamavo… è stato come ho sempre
sognato che sarebbe stato. Mi sono quasi sciolta, quando ho visto che
il suo sorriso era rivolto a me. Ma poi è successo quello
che è successo e non sono più riuscita a fare
finta di niente.
“Lo
so.” gli dico risoluta. Perché lo so davvero,
Nathan, cosa ti passa per la testa. Ti conosco, un po’, anche
se tu prima di stasera non sapevi nemmeno il mio nome. So cosa ti passa
per la testa e non posso farti questo, non io.
“Certo,
come no. Dimmi, per caso tua moglie ti ha lasciato? Perché
se no non vedo come tu possa sapere come sto e cosa merito.”
mi risponde sarcastico e duro.
Mi viene da
piangere, ancora. Non per quello che mi sta dicendo, non per come mi
sta trattando… In fondo per quanto ne sa lui noi due non ci
conosciamo, per il resto del mondo è così. Ma mi
fa male vederlo star male così e penso davvero che non
meriti niente di quello che gli sta succedendo.
“No,
Nate. È vero, non lo so. Ma lo vedo dai tuoi occhi che tu
vali molto di più di questo.”
Mi guarda di
nuovo sprezzante, ma la voce gli trema un po’ mentre
pronuncia quelle parole: “Tu. Non. Sai. Niente. E forse io
non merito niente di più di questo.”
Mi uccide,
dicendo così. Mi fa ancora più male di poco
fa… è come se il suo dolore ne aggiungesse altro
al mio.
E non voglio che
lui, proprio lui che è così speciale, si riduca a
dubitare di se stesso, a dubitare di tutto. Mi uccide la sua voce che
quando soffre diventa ancora più roca del solito, come se il
dolore gli si bloccasse tutto in gola.
Questa sera sono
andata ad una festa, senza sperare in chissà cosa, solo per
passare un po’ di tempo con qualche amica. Per esempio, con
la mia migliore amica, Lauren; la stessa che dice che da quando mi sono
invaghita di Nathan Scott non sono più la stessa, che non mi
diverto più. Su una cosa di sicuro si sbaglia: lei dice
“invaghita”, ma non sa che… è
molto di più di questo. E non è nemmeno vero che
non mi diverto: semplicemente ultimamente Nathan non sta passando un
buon periodo e non mi piace vederlo così. Sono preoccupata,
vorrei poter fare qualcosa per lui … ma mi risulta
difficile, visto che lui non ha mai nemmeno fatto caso a me.
Mai, tranne
stasera.
Stasera, ad un
certo punto, Nathan Scott mi si è avvicinato piazzandomisi
davanti e mi ha fatto un mezzo sorriso. Anche così, vedendo
quella versione poco sicura di sé e poco convinta di tutto
il resto, non ho potuto fare a meno di sorridergli a mia volta e di
sentire gli occhi brillare. Era la prima volta che lui si avvicinava
così a me, che mi parlava. Siamo stati compagni di vari
corsi per anni, ma lui non si era mai accorto che io esistessi.
“Ehi.”
mi ha detto con quella voce roca per cui vado pazza, letteralmente.
“Ciao…”
gli ho risposto io, ancora indecisa. Insomma, magari voleva
semplicemente chiedermi di spostarmi perché gli bloccavo il
passaggio.
Però
almeno sorrideva.
“Sei…
uhm… nuova?” ha detto stringendo gli occhi come
per sforzarsi di ricordare.
Sapevo che non mi
conosceva, eppure sentirlo dire da lui aveva tutto un altro sapore: il
sapore della delusione. Quindi gli ho risposto combattiva:
“No. Veramente sono nata e cresciuta a Tree Hill.”
“Ehi,
scusami. Non volevo insultarti!” ha replicato di nuovo lui
alzando le mani in segno di resa. “Io da Tree Hill me ne
vorrei solo andare…”
“Non ho
detto che non me ne vorrei andare da qui…” ho
aggiunto con un tono di voce più dolce e alzando le spalle.
Non volevo che se la prendesse, non volevo che se ne andasse. Avrei
potuto passare tutta la sera così, semplicemente a parlare
con lui. E sarei stata felice. Invece…
“Ti va
di… ehm… no, scusa, io…”
Non
l’avevo mai visto così insicuro, titubante
e… timido. Non sbruffone. Sembrava decisamente un altro
Nathan. Un Nathan più vero. Un Nathan che mi piaceva ancora
di più.
“Vuoi
andare a prendere un po’ d’aria?” gli ho
proposto allora con non so quale coraggio, cogliendo le sue intenzioni.
Infatti, lui ha annuito semplicemente rimanendo in silenzio e si
è diretto verso la porta che dà sul molo.
Siamo usciti
fuori ed una brezza leggera mi ha scompigliato i capelli mentre mi
stringevo nelle spalle. Non ho quasi fatto in tempo ad appoggiarmi allo
steccato di legno, che Nathan si è avvicinato ancora di
più a me e guardandomi negli occhi, con una mano mi ha
spostato una ciocca ribelle dal viso. Poi, senza staccare gli occhi dai
miei, mi ha sussurrato:
“Non mi
hai ancora detto come ti chiami.”
Per fortuna
c’era lo steccato a sorreggermi, o non so come avrei fatto.
“Chelsea…”
ho risposto con il poco fiato che mi rimaneva, già persa nei
suoi occhi.
“Piacere,
Chelsea. Sono Nathan.” sussurrò di nuovo facendo
un sorriso che in quel momento pensai essere il più
provocante del mondo.
Soffiai fuori un
inutile “Lo so.” quando il suo viso era
già troppo vicino al mio.
Fu un attimo: le
sue labbra si scontrarono con le mie, sentii il suo sapore morbido su
di me e pensai di morire. Le ginocchia mi cedettero, in segno che
probabilmente stavo solo per svenire.
Non riuscii a
pensare, ma dentro di me era forte la consapevolezza che uno dei miei
sogni si stava avverando, che Nathan stava baciando proprio me.
Nathan…
E
poi…
“Non
posso, Nate.”
Summer's
notes...
Si capisce
qualcosa? Spero che si capisca qualcosa. Solo che, grafomane come sono,
ho da poco iniziato a vedere One Tree Hill (già, da poco!
Anche se avevo già visto la prima stagione su raidue anni
fa... ma in lingua originale è decisamente un'altra cosa!) e
naturalmente ho dovuto scriverci sopra qualcosa... E ovviamente ho
dovuto-dovuto-dovuto scrivere su Nathan... perchè
semplicemente lo adoro... e ormai sono drogata di lui... o meglio, come
dice una mia amica, drogathan!!!
Questa ff non ha molte pretese... è solo che avevo proprio
bisogno di scriverla!!!
La storia è ambientata tra la prima e la seconda serie:
insomma, Haley se n'è andata e Nathan sta sclerando. In
più, ho inserito questo nuovo personaggio, Chelsea, che
movimenterà un po' le cose per il nostro caro Nate... come
se ne avesse bisogno, povera stella!
Non
preoccupatevi troppo, però: parteggio ovviamente per i
Naley, quindi credo proprio che questa storia finirà bene per
loro!
Baci, se volete commentare
siete i benvenuti...
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