- La ragazza di cui mi ero innamorato… -
- L’hai trovata allora? E chi è? La
ballerina, vero? –
- Non vedo cosa ti interessi. –
- E dai! –
- Se farai la brava, te lo dirò tra
cinquant’anni! -
E se Kazuha non si fosse
arresa di fronte alla solita irrisoria risposta di Heiji?
My first
love is you
Kazuha ed Heiji erano
appena usciti dalla stazione di Osaka, dopo aver preso il treno da Kyoto e aver
salutato il gruppo di Tokyo, e passeggiavano tranquillamente.
Kazuha già sentiva
la mancanza delle sue due amiche Ran e Sonoko che la comprendevano e
l’aiutavano molto più delle sue amiche di Osaka. Ma a disturbare
già questo malinconico sentimento c’era, come sempre, il pensiero
fisso di Heiji a tormentarla.
Non le aveva voluto dire
sul suo primo amore. Ogni volta che ci pensava una fitta la colpiva,
benché non facesse che ricordare le parole di Ran e Sonoko.
- Non devi badare al primo amore. E’ passato,
ora ci sei tu, tu sei il presente. -
Ed era effettivamente
vero. Chissà dov’era quella ragazza, non contava nulla nella vita
di Heiji.
Questa convinzione
l’aveva sempre aiutata, ma ora…
Dopo le parole alla
stazione di Heiji le era sopraggiunto il terrore che lui l’avesse
ritrovata, che sapesse chi era.
Aveva paura che lei
arrivasse a stravolgere la vita di Heiji e che, piano piano, cacciasse lei dal
suo cuore.
Il solo pensiero che
qualcun’altra era riuscita dove lei aveva fallito – conquistarlo
– la faceva sentire un’inetta.
Sicuramente lei era bellissima. Lei non si comportava da maschiaccio, lei magari condivideva la passione per i misteri. Lei era dolce, simpatica, avvenente.
Kazuha invece
cos’era?
Solo e semplicemente la
migliore amica, quella con cui litigare. Quella che c’era sempre ma che
aveva sempre un unico ruolo.
Non le era concesso
restare a fissarlo per ore mentre dormiva pensando che fosse normale. Non le
era concesso abbracciarlo quando voleva.
Non poteva, era solo la sua migliore amica.
Heiji camminava di fianco
a lei, senza dire una parola, pensando all’avventura di quel giorno.
E poi finalmente aveva
trovato il suo primo amore.
Si girò a guardare
i morbidi capelli di Kazuha mentre sorrideva. Era rimasto sorpreso, sconcertato
ma si era sentito come a casa.
Non riusciva a capire come
mai, ma aveva provato una sensazione di sollievo, era felice che si fosse
innamorato proprio di lei.
Ora era tutto diverso,
loro erano solo amici. Ma lui l’aveva amata.
I suoi pensieri furono poi
interrotti da Kazuha che si era fermata attirata da una di quelle macchinette
dove si prendono i pupazzi con l’arpione.
- Heiji, voglio un
pupazzo! –
- Beh, provaci. Tanto non
ci riesci. – lo disse con il solito tono beffardo.
- Perché non dovrei
riuscirci? –
- Perché sei
un’imbranata! – rispose lui facendole la linguaccia.
Solitamente Kazuha avrebbe
capito. Avrebbe intuito che quelle parole erano soltanto prese in giro, quindi
era tutto uno dei soliti idioti scherzi di Heiji.
Però quella sera,
svuotata dai suoi dubbi, le salì un groppo in gola.
Heiji la considerava solo
una povera incapace, una stupida, un’inetta, un’imbranata che non
ne combinava mai una buona, una palla al piede che doveva sempre salvare come
era successo a Kyoto.
Heiji, insospettito dal
silenzio di lei – che avrebbe dovuto cominciare ad insultarlo -, si
avvicinò e scorse i suoi occhi pieni di lacrime.
Non stava piangendo.
Le lacrime erano bloccate
negli occhi lucidissimi, ma sarebbe bastato un battito di ciglia per farle
fuoriuscire.
- Kazuha… Scusa, non
te la prendere… Dai… Lo sai che scherzo. -
Kazuha strinse gli occhi
evitando che anche una sola piccola lacrima le fuoriuscisse, strinse i pugni e
poi chiese debolmente: - Ti prego, devi dirmelo. –
- Cosa? – chiese lui
non capendo il repentino cambio di argomento.
Lei alzò gli occhi
verdi su di lui guardandolo con fermezza: - Voglio sapere chi è il tuo
primo amore, devi dirmelo Heiji. –
Heiji la guardò
stupita, notando la profondità e la determinatezza del suo sguardo. Ma
non poteva dirle la verità.
- Ti ho già detto
che non te lo dirò. -
- Sai chi è?
– chiese lei come se non avesse sentito la risposta di Heiji.
- Sì, lo so.
–
- E ci hai parlato?
–
Heiji attese qualche
secondo in silenzio prima di annuire.
Ecco, i peggiori timori di
Kazuha si erano avverati. Heiji sapeva chi era, le aveva parlato, lei non era
più una bambina senza forma, un sogno impossibile da raggiungere; era
diventata una donna vera, che lui conosceva e con cui aveva parlato.
Stavolta non riuscì
ad impedire che le lacrime fluissero sulle sue guance.
Diavolo!,
imprecò mentalmente.
Senza neanche girarsi per
costatare se lui quelle maledette le avesse viste iniziò a correre
ignorando i suoi richiami e sapendo che doveva essere svelta se voleva evitare
che la prendesse.
Heiji non tentò di
seguirla, ora sarebbe stato solo inutile. Doveva prima capire. Le aveva viste,
le lacrime.
E davvero non capiva come
mai avesse pianto, possibile solo perché l’aveva derisa?
Poi però aveva
tirato fuori quella storia del primo amore.
Per la rabbia batté
un pugno contro la macchinetta, che cominciò a suonare. Pensò al
desiderio di Kazuha e gli venne un’idea.
Kazuha era arrivata al
fiume, non se la sentiva di tornare a casa. Era felice che Heiji non
l’avesse inseguita, davvero.
In quel momento non
avrebbe fatto altro che piangere e gridargli addosso.
Era uno stupido.
Anzi, la stupida era lei.
Lei che aveva bisogno di lui molto più di quanto lui avesse bisogno di
lei. Non riusciva a detestarlo e per quanto il suo comportamento la facesse
arrabbiare, intristire, lei aveva una profonda necessità di Heiji
Hattori.
Non c’era giorno che
lui non fosse dentro di lei, dentro i suoi pensieri.
E ora quella donna…
Avrebbe potuto portaglielo via.
Cosa valeva la migliore
amica in confronto al primo amore? Quanto ci avrebbe messo per allontanarsi da
lei per stare con quella?
Altre piccole lacrime
cominciarono ad uscirle dagli occhi, finché non le comparve davanti agli
occhi un piccolo pupazzo di peluche.
Kazuha sbarrò gli
occhi per poi alzare lo sguardo ed incontrare gli occhi scuri di Heiji.
- Volevi il pupazzo.
Tieni. – le disse per poi lasciarlo cadere tra le sue mani.
Kazuha era indecisa se
picchiarlo a sangue o perdonarlo. Non poteva ogni volta sciogliersi di fronte
ai suoi gesti. Era così innamorata di lui che gli perdonava davvero
tutto.
- Kazuha…
Perché piangevi? Io scherzavo, credimi. Lo sai benissimo, perché
te la sei presa in quel modo? -
- Non capisci mai
niente… E dovresti essere il miglior detective dell’Ovest. –
gli rispose piano, tentando di nascondere la sua amarezza.
- Mi spieghi che ti
prendere? E’ da oggi pomeriggio che ti comporti così! –
- Voglio sapere chi
è quella ragazza! – sbottò Kazuha gridando.
Sapeva che stava per
mandare all’aria un’amicizia di una vita, che stava per frantumare
ogni sogno d’amore ma era davvero troppo frustata per tacere.
- Ancora con questa
storia? Perché vuoi saperlo a tutti i costi?! Sono affari miei, solo
miei! Non sono tenuto a dirti nulla della mia vita privata! –
gridò a sua volta Heiji, pentendosi del tono e delle parole mezzo
secondo dopo averle dette.
Se c’era una sola
persona a cui poteva dire tutto quella era sempre lei, Kazuha. Era una presenza
che era diventata un pilastro della sua vita, così costante da essere
indispensabile.
Quanto aveva avuto paura
quando quel farabutto l’aveva rapita.
Anche se poteva sembrare
tranquillo e solo leggermente preoccupato, dentro aveva una paura enorme. Paura
di non vedere più il suo sorriso dolce e canzonatorio, i suoi occhi
verdi che lui adorava, la sua voce quando lo sgridava che diventava acuta ma
adorabile.
Kazuha buttò il
pupazzo per terra e si allontanò da Heiji.
Lei non era niente, non era mai stata niente.
Quando la vide
allontanarsi Heiji capì che se l’avesse lasciata andare, sarebbe
stato difficile recuperare la sua fiducia. Lui aveva bisogno di lei, aveva
bisogno di Kazuha che lo faceva stare bene e che non era più, da tempo,
solo la migliore amica.
- Kazuha! Fermati. -
Lei avrebbe voluto correre
via. Lontano. Ma ovviamente si fermò, come sapeva che sarebbe successo.
- Te lo dirò, okay?
-
Kazuha tornò da lui
però rispose: - No Heiji, non mi interessa chi sia quella donna. Tanto
ho capito che conta già più di me. –
Stava per andarsene
nuovamente, a cosa le serviva sapere tutto se stava già perdendo tutto
ciò che era vitale per lei?
- Kazuha, ma non dire
stupidaggini. Nessuna ragazza potrebbe mai avere mai più importanza di
te. Nessuna. -
- Non è vero,
l’hai appena detto! –
- Ho detto una cavolata
enorme, okay? Scusami. Tu sei la persona più importante per me, lo sei
sempre stata. –
Kazuha non credeva alle
sue orecchie.
Si girò verso di
lui, visto che era sempre stata di spalle, per guardare il suo viso. Era serio,
non scherzoso.
Allora stava dicendo cose
che pensava veramente? Sentiva il suo cuore che iniziava a battere più
velocemente del solito.
- Tu dici sul serio? -
- Sì, Kazuha. Non
esiste nessuna, non è mai esistita. Vedi, il mio primo amore… sei
tu. – disse lui quasi sussurrando.
Era sempre stata lei. Il
suo primo e unico amore, l’amava da quando aveva 7 anni.
Kazuha era il motivo per
cui avrebbe potuto lanciare una monetina nell’acqua senza desiderare
nulla, bastava lei vicina.
Per lei fu come ricevere
un colpo, era lei? Il primo amore di Heiji era lei?
- Ma cosa stai dicendo? -
- Me l’hai detto tu
oggi alla stazione. Che i tuoi zii ti aveva vestita, truccata e portata in quel
tempio. Eri tu Kazuha, quella bambina che giocava a palla insieme ai petali di
ciliegio che cadevano. –
Kazuha si mise una mano
sulla bocca, in preda allo stupore. Non c’era nessuna lei. Nessuna
gliel’avrebbe portato via.
Nessuna era arrivata prima
di lei nel suo cuore.
Kazuha prese il pupazzo
che aveva gettato a terra e diede un bacio sulla guancia ad Heiji.
- Grazie. Mi accompagni a
casa? -
Lei sapeva che lui non era
pronto quella sera per dirle nient’altro. Non sapeva se l’amasse
ancora, però quella notte non le avrebbe detto nient’altro.
Heiji annuì, intrecciando
la sua mano con quella di Kazuha.
Era così bella, il
suo primo amore.
Kazuha sorrise radiosa,
amava Heiji Hattori più della sua vita. Ed era stata lei il suo primo
amore.
E, forse un giorno,
sarebbe diventata anche l’unico amore della sua vita.
Fine!
Ecco, quest’idea mi
frullava in testa da qualche giorno e dovevo decisamente scriverla, altrimenti
mi avrebbe perseguitato.
E’ la prima volta
che scrivo sul fandom di Conan xD Heiji/Kazuha è una coppia che adoro,
certe volte di più di Ran/Shinichi.
Quel 7° film è
decisamente Heiji/Kazuhaecoso xD Troppo bello quando lui capisce che è
lei!
So che forse vi
aspettavate una dichiarazione, un bacio ma Heiji è troppo tonto in
queste cose, non sarebbe da lui, in una sera non riuscirebbe.
E Kazuha lo sa e capisce
che deve aspettare, alla fine infatti con unico amore intendo che capisce di
amarla e possono finalmente vivere felici e contenti.
Bene, spero che la storia
vi sia piaciuta ^^
Riapparirò sul
fandom presto con una Eri/Goro xD Sì, mi intrigano, voglio scriverci
qualcosa. u.u
Un bacio. Lasciate tanti
commentino xD
Marty De Nobili.