Anche se sei lontano.

di Maruu
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“Mi mancherai” “Anche tu. Promettimi di scrivermi una volta tanto!” “Non ci contare troppo. Oh ma certo che lo farò!” aggiunse in fretta, notando la mia espressione un po’ dispiaciuta e un po’ arrabbiata. Si avvicinò e mi baciò sulla guancia. Capii che ero diventata rossa solamente dalla sua espressione: un misto di dolcezza e spavalderia. Senza aggiungere altro, si girò e percorse gli ultimi metri che lo separavano dal portone della sua casa estiva. Rimasi un po’ a guardare la porta che si era chiusa dietro le sue spalle, contemplando le sue labbra, il suo sorriso e quei magnifici occhi scuri. Da lì a poche ore ripartirà e per tutto l’inverno non ci saremmo più rivisti. Una lacrima mi rigò il viso, ma l’asciugai per paura di essere vista da qualcuno. Troppo tardi. Per una frazione di secondo avrei giurato di aver visto quegli stessi occhi scuri e profondi che mi ricambiavano lo sguardo. Senza dire o fare nulla mi infilai il casco e salii sulla mia vespa nera e accesi il motore. Non volevo tornare a casa, anche perché ci sarebbero stati i miei genitori e mio fratello a quell’ora e decisi di andare sulla spiaggia deserta. Lì nessuno mi avrebbe potuto vedere piangere. Era come se una parte di me venisse risucchiata fuori per non tornare mai più. Erano passate ore quando alla fine mi imposi di tornare a casa. Ma lì trovai Nate seduto su uno scalino. “Mi hanno detto che non eri in casa, così ho deciso di aspettarti qui. Dovevo restituirti questo”. Mi porse un cd con una copertina stropicciata. Era quello che gli avevo prestato tempo fa, volevo assolutamente che lo ascoltasse, a tutti i costi! Distrattamente lo presi e feci per andarmene ma quando salii l’ultimo degli scalini che portavano dritto in casa, mi girai e vidi da lontano la sagoma di Nate che apriva il cancello del giardino per andarsene. Non so cosa mi prese ma di scatto corsi verso di lui che si girò sorpreso. “Senti lo so ch..” Le mie labbra non resistettero più e incontrarono subito le sue. Sentii come un fuoco dentro, che svanì quando ci staccammo l’uno dall’altra. Alcune lacrime cominciarono a sgorgare e l’ultima cosa che vidi fu il portone che mi chiusi subito dietro le spalle. Ero tremendamente confusa. In lontananza sentii una voce chiamare: “Allie, aspetta!”.




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