Marciapiedi Urbani

di Mauro Raul
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Marciapiedi Urbani

Su consumati marciapiedi urbani

lei, Luce, vaga.

Volti infiniti la penetrano;

Sono occhi pieni di odio o

Stress che cercano i suoi.

I suoi:

Zaffiri timidi e bassi non più

Di un lungo secondo strisciano

Gli altri stordenti sguardi

E poi

Su consumati marciapiedi urbani

Torna il suo dilemma

Lei, luce, ha il cuore vuoto di lacrime

Cerca qualcuno degno di riempirglielo

Ancora... qualcuno per cui

Valga la pena di svuotarlo di nuovo


Desidera di nuovo quel bastone

Che per tanti dolci momenti

L'hanno sostenuta.

Ora ha il cuore vuoto di lacrime

E tra brevi sguardi su un consumato marciapiede cerca

Un nuovo bastone.


Un uomo siede appoggiato contro il muro.

Stracci nascondono le sue sociali vergone.

E' solo; guarda gli altri ma i

Suoi occhi non sono recipienti vuoti

Giocherella col suo bastone da zoppo

E negli altri non vede che fugaci nuvole primaverili

Lui è solo con se stesso.


Lei, Luce, brama il suo bastone

Perché sarebbe suo e non le servirebbe

Una fonte che riempia il suo cuore ormai

Vuoto di lacrime che striscia

Tra consumati marciapiedi urbani.

Lui è solo, ma con se stesso.

Lei, Luce, è sola.





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