Linda's portraits

di DeepBlueMirror
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Mello ha il volto affilato; la mascella forma una curva morbida, il mento è appena spigoloso.

Mello ha i capelli biondi; porta un taglio strano, netto, appena sopra le spalle, con una spessa frangia che gli cade spesso negli occhi.

Mello ha occhi inquietanti e inquieti, mai fermi.
Spesso sono neri, a volte grigi, di rado azzurri.
Già, forse sono azzurri.

Mello non sorride molto.
Qualche volta, quando uno scherzo ben congeniato va a segno (specie se a farne le spese è il suo eterno rivale Near) o quando parla con Matt, sul suo volto aleggia un ghigno obliquo, maligno e scanzonato allo stesso tempo.
Ma per la gran parte del tempo ha un' espressione cupa, frustrata.


Mello ha la voce roca, ma questo dettaglio non mi serve.


Mello mangia tanta, troppa cioccolata.
Ne consuma tavolette su tavolette, senza mai stancarsene.
Credo ami il cacao fondente: le sue tavolette sono sempre nere.
Anche questo dettaglio forse non è essenziale... Ma che dico? È parte di Mello.
Certo che è essenziale.



Mello ha delle belle mani.
Dita sottili, agili, con le quali brandisce con insospettabile delicatezza gli oggetti che utilizza.
Ogni tanto quando è assorto ne lecca la punta, probabilmente alla ricerca di qualche traccia di cioccolata.


Mello non è mai seduto.
Mello è sempre stravaccato.
Non c'è parola migliore per definire la sua posizione.
Forse per questo adora divani e poltrone.


Mello si muove in modo nervoso, ma sa essere estremamente elegante.


Mello veste sempre di nero.
Ecco, forse ho finito...


No.
Mello non crede in se stesso.
È arrogante, paranoico e cinico.


Mello sa essere molto umano.
Se si impegna.


Ecco, ora ho finito.




-Linda, hai finito? Ancora un po' e faccio le radici...-.
-Sì, Mello, ho finito, vai pure-.
Mello si alza dalla poltrona rossa della sala comune, sbuffando.
Addenta l'ultimo quadretto della tavoletta che ha in mano e fa per andarsene, poi ci ripensa.
Esita, si sporge verso di me e squadra il foglio poggiato sulle mie ginocchia.
-Devo ammettere che hai un certo talento- dice, fissando la carta.
-Sono contenta che ti piaccia- rispondo con un lieve sorriso.
Mello sembra infastidito:- Non ho detto questo- replica, dandomi le spalle e andandosene con aria seccata, a passi rapidi e decisi.


Il mio sorriso si fa più ampio.
Ti ho visto, Mello, anche se eri voltato.
Hai un bellissimo sorriso.



Wammy's house,
2 novembre 2003



Una minuscola fic, anzi la prima di una serie... Vedremo se lunga o no...
Commentate!!!
Irene Kirsh




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