L’ispettore Ross sfrecciava per le vie della
città, se il serial killer fosse stato in quella miniera
bisognava catturarlo immediatamente; si fermò davanti alla
porta di ingresso e scese dalla macchina, la porta era di ferro, un
tempo forse era stata molto resistente ora invece fu spostata
dall’ispettore senza troppa fatica. Prese la sua pistola
personale tolse la sicura ed entrò, l’unico
corridoio percorribile era molto vecchio e delle minacciose pieghe
spuntavano sopra la sua testa. L’ispettore arrivò
presso un ascensore che un tempo doveva servire per scendere nella
miniera vera e propria, cercò di farlo funzionare ma con
scarsi risultati,si avviò allora verso un corridoio
più buio degli altri, ma prima accese la sua torcia
portatile per cercare di fare un po’ più di luce.
Arrivò fino ad un carrello sopra il quale erano poggiati due
strani oggetti, uno era una scatoletta verde, l’altro un
cellulare con affianco una batteria, prese il cellulare e vi
inserì la batteria, dopo averlo acceso cominciò a
navigare nei suoi menù ma con scarsi risultati. Qualche
secondo dopo il telefono iniziò a suonare, Ross rispose:
<< pronto? >>
<< vedo che ha risolto il primo indovinello sono molto
felice per lei, ora però arriva il secondo, ascolti bene: i
libri sono il pane della vita! Buon divertimento! A proposito dentro
quella scatoletta è presente il mio indirizzo di casa ma
conviene che lei non la forzi altrimenti perderebbe quelle
informazioni, stia molto attento buonasera! >>
egli chiuse il telefono ma l’ispettore non capiva ancora
nulla, cosa significava quella frase? E perché il seriale si
era messo a giocare agli indovinelli?
Il giorno dopo Ross fece una riunione con la scientifica, il medico
legale e Anna e gli spiegò la situazione:
<< ci troviamo quindi ad un punto morto nelle indagini e
siamo costretti a seguire i consigli di questo pazzo >>
a quel punto parlò Alessandro:
<< io direi di provare ad andare nella libreria comunale
forse il seriale intendeva quella >>
<< forse ha ragione: Marco vorrei che mi analizzasse
questa scatola per capire se la minaccia del seriale è
reale, Anna vada nella miniera e ne interroghi il proprietario
>>
Tutti uscirono dalla minuscola stanzetta e ognuno si diresse a
completare il lavoro che gli era stato assegnato. Ross e Anna presero
le proprie macchine e andarono una alla miniera e l’altro
alla libreria. Anna arrivò mezz’ora dopo alla
miniera, scese dalla macchina ed attraversò la strada che
conduceva all’ingresso della miniera, doveva scoprire chi
fosse il proprietario ed aveva pensato di iniziare facendo alcune
domande in giro. Dopo un 10 minuti ritornò in macchina e
decise che forse era meglio fare una ricerca al pc.
All’improvviso una mano uscì dal sedile di dietro
e pose un fazzoletto sulla sua faccia, ella non riuscì a
reagire e svenne.
Intanto l’ispettore Ross era arrivato davanti alla libreria
comunale e si guardava intorno; all’improvviso scorse un
vecchio panificio abbandonato da tempo, vi entrò ma oltre
alla muffa e alla polvere non notò niente di interessante. I
libri sono il pane quotidiano, guardò dentro la cassa e vide
una chiave minuscola poggiata lì, la prese e corse fuori;
all’improvviso il cellulare del serial killer
iniziò a suonare, egli rispose:
<< vedo che ha risolto anche il secondo indovinello, mi
complimento con lei tuttavia per incalzarla le ho fatto un regalo
>>
si sentì la voce di Anna che dall’altro capo del
telefono chiedeva aiuto:
<< sei un maledetto lasciala andare immediatamente
>>
<< nono non si gioca così bisogna seguire le
regole, se entro la mezzanotte di stasera non mi avrai catturato la
ucciderò e la farò a pezzi come per i professori
>>
il seriale chiuse il telefono e l’ispettore era
più arrabbiato che mai, corse in ufficio e trovò
Marco che disse appena lo vide:
<< è impossibile aprirla senza chiave un
meccanismo distruggerebbe tutto il contenuto se la sforzassimo
>>
<< Anna è stata rapita, dobbiamo muoverci
comunque io ho la chiave >>
<< io devo andare mi scusi ho un appuntamento
>>
Marco uscì dalla stanza velocemente e l’ispettore
inserì la chiave nell’apertura che si
aprì facilmente, all’interno c’era un
altro biglietto con su scritto: la verità è sotto
ciò che credevi ed è molto vicina a te.
“ ancora altre frasi senza senso” pensò
l’ispettore.
ripensò ininterrottamente a quelle due frasi
finchè non fu sera, all’improvviso un lampo gli
attraversò la mente, prese la scatola, la rivoltò
e scoprì un doppiofondo sul quale era segnato
l’indirizzo di un complesso industriale abbandonato. Prima di
uscire dall’ufficio a Ross venne spontanea una domanda
perché Marco non aveva notato il doppiofondo quando aveva
analizzato la scatola? All’improvviso comprese
perché il serial killer non lasciava mai tracce. Fece una
breve ricerca sul pc e scoprì che prima che fosse trasferito
all’OACN Marco aveva lavorato due anni in Germania. Prese
l’ascensore ed arrivò al piano della scientifica,
Marco era lì riordinando alcuni documenti:
<< salve isp… >>
non finì la frase perché Ross lo prese e lo
ammanettò:
<< sei in arresto per duplice omicidio >>
gli disse all’orecchio
lo consegnò alla polizia per poi scendere velocemente al
parcheggio, prendere la macchina e correre verso il complesso
industriale. 10 minuti dopo era lì, parcheggiò
nel parcheggio che, pensò, un tempo dovesse appartenere ai
dipendenti e scese correndo dalla macchina. Tirò fuori la
pistola e tolse la sicura, all’inizio non notò
nulla di interessante. In seguito salì verso
l’ufficio un tempo appartenente al capo, notò
subito che erano state appese delle luci nuove, in fondo alla stanza vi
erano una sedia su cui era seduta Anna, legata, e un uomo in piedi,
portava una capello ed era girato dall’altra parte rispetto a
lui. Ma appena Ross entrò nella stanza si voltò:
<< la aspettavo commissario sono felice che sia qui
>>
era un uomo giovane sulla trentina, calvo:
<< è ora che lei venga arrestato e finisca in
prigione >>
<< oh io non credo che finirà così,
ho ancora una vittima da uccidere prima di andare in prigione, solo
allora il mio nome entrerà nella storia, vede la mia
è una missione nobile io aiuto i bambini a non essere
costretti a studiare >>
<< la sua è una missione psicopatica, senza
scuola non esisterebbe cultura >>
<< la cultura siamo NOI, esseri umani sviluppati ed
intelligenti ma è chiaro che lei non potrà mai
capire i miei ideali >>
all’improvviso fece uno scatto velocissimo e
accoltellò il commissario, che non riuscì a
reagire prontamente, alla coscia. Ross tuttavia punto la pistola e
premette il grilletto, partì un colpo, poi un altro e poi un
altro ancora finché il corpo del seriale non si
accasciò per terra.
Ross si risvegliò in ospedale, Anna stava davanti a lui:
<< sono felice che si sia risvegliato >>
<< ho qualche danno grave? >>
<< no dovrà solo portare una benda per un
po’ di tempo >>
<< come sono andate le indagini? >>
<< Marco ha confessato, sembra che i due si fossero messi
in società per fare un qualche favore a nostri figli
>>
<< che stupidaggine! senta dopo questa avventura ho
deciso di chiedere di diventare direttore dell’OACN
>>
<< che bello! >>
i due parlarono ancora un po’, poi si lasciarono, Ross
osservò dalle finestre dell’ospedale il tramonto
che sopraggiungeva pensando a quanto fosse bella la vita!
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